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Giovedì, 28 Marzo 2024
Lavoro

L'Ue si prepara alle future pandemie: una nuova autorità sanitaria e 30 miliardi di fondi

Si chiama Hera e dovrà monitorare i sistemi ospedalieri nazionali. In caso di crisi, avrà poteri speciali di intervento

Sei miliardi sul piatto e tanta strada da fare. La Commissione europea ha lanciato la nuova Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie, già nota con l’acronimo Hera. “L’abbiamo chiamata come la moglie di Zeus, una donna che sa tutto”, ha ironizzato in conferenza stampa il vicepresidente della Commissione, Margaritis Schinas. Il monitoraggio dei sistemi sanitari nazionali è infatti uno dei compiti fondamentali affidati alla nuova Autorità Ue. Ma non il solo. 

La Barda Ue

Hera nasce con l’obiettivo di diventate l'equivalente europeo della Barda, l’agenzia statunitense istituita nei primi anni 2000, dopo l'attacco dell'11 settembre, che ha fatto la differenza nella risposta alla pandemia di Covid-19. La Barda americana, per esempio, ha finanziato massicciamente le case farmaceutiche impegnate nella ricerca sui vaccini, garantendo agli Usa la precedenza nelle forniture. L’Unione europea - quasi priva di competenze in campo sanitario - si è invece dovuta improvvisare nella lotta alla pandemia, travolta prima dai blocchi nazionali alla vendita di mascherine e poi dall’iniziale carenza di vaccini.

La promessa di Bruxelles è che Hera sarà capace di evitare future emergenze analoghe. Il suo compito sarà infatti quello di anticipare le minacce e le potenziali crisi sanitarie, raccogliendo informazioni e predisponendo i mezzi per affrontarle. Oltre ai sei miliardi direttamente a disposizione della nuova Autorità, la Commissione prevede un'ulteriore spesa nel settore sanitario pari a 24 miliardi di euro provenienti dal Recovery fund, da React-EU e altri canali di finanziamento. La spesa totale per "una migliore resilienza e preparazione del sistema sanitario" ammonterà dunque a 30 miliardi di euro. 

I compiti di Hera

A Hera verranno assegnati compiti di coordinamento e dovrà lavorare “a stretto contatto con altre agenzie sanitarie nazionali e dell'Ue, l'industria e i partner internazionali”. Il nuovo braccio operativo dell’Ue in campo medico, entro l'inizio del 2022, identificherà e agirà su almeno tre minacce “ad alto impatto”. L'Autorità Ue sosterrà inoltre la ricerca e l'innovazione per lo sviluppo di nuove contromisure mediche, e si dedicherà all'aumento della capacità industriale. 

“Basandosi sul lavoro svolto dalla task force per l'aumento delle capacità industriali dei vaccini Covid-19 - si legge nel documento Ue di presentazione - Hera stabilirà uno stretto dialogo con l’industria” con “una strategia a lungo termine per la capacità produttiva e investimenti mirati”. 

Prevenire una nuova crisi sanitaria

Nel caso in cui venga dichiarata una nuova crisi sanitaria pubblica a livello Ue, l’Autorità "potrà attingere a poteri più forti" e "passare rapidamente alle operazioni di emergenza, compreso un rapido processo decisionale e l'attivazione di misure” sotto la guida di “un comitato di crisi sanitaria di alto livello” nel quale saranno rappresentati gli Stati membri e la Commissione. Il comitato, l'Health Crisis Board, sarà presieduto dal presidente della Commissione europea e "avrà il compito di promuovere un'azione coordinata da parte della Commissione, delle agenzie e degli organi competenti dell'Unione e degli Stati membri per garantire la fornitura e l'accesso alle contromisure mediche". Viene garantita, infine, la capacità di attivare finanziamenti di emergenza e lanciare meccanismi di monitoraggio, approvvigionamento e acquisto di dispositivi medici e materie prime.

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