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Martedì, 19 Marzo 2024
Madrid

La Spagna punta sul posto fisso: oltre 30mila assunzioni nel settore pubblico entro l'anno (con il Recovery fund)

Il piano del governo Sanchez rappresenta un record per il Paese. Un decimo dei nuovi occupati proverrà dalle discipline scientifiche

Oltre 30mila assunzioni nell'amministrazione pubblica statale, di cui circa un decimo rivolte a scienziati, ingegneri, matematici ed esperti di tecnologie. Il Recovery fund del governo spagnolo guidato dal premier socialista Pedro Sanchez punta sul posto fisso e sulla lotta alla precarietà. Il piano, che sarà presentato nei prossimi gioni, rappresenta un record per il Paese e porterà a oltre 100mila i nuovi posti di lavoro nella PA creati dal 2018 a oggi, ossia da quando Sanchez è arrivato al potere in coalizione con il partito di sinistra Podemos. Per avere un riferimento, si tratta del doppio delle assunzioni previste dall'Italia per i prossimi 4 anni (12mila quelli sbloccati dal governo Draghi nel 2021).

Lotta a precarietà e invecchiamento 

Secondo quanto scrive El Pais, il piano prevede un totale di 30.455 nuove offerte di lavoro. Di queste, 9.509 avverranno attraverso la promozione interna, "la più grande operazione di consolidamento del lavoro per i dipendenti pubblici mai avviata dall'amministrazione centrale", scrive il quotidiano spagnolo. Le risorse arriveranno dai fondi Ue del Piano nazionale di rilancio e resilienza, che contiene un capitolo sulla modernizzazione della PA in cui si spiega che, oltre alla trasformazione tecnologica (per la quale sono previsti 4,3 miliardi), verrà predisposto un piano per migliorare la gestione, snellire i processi e rafforzare il capitale umano. Nel testo, si sottolinea la necessità di "ridurre la precarietà del pubblico impiego e rafforzare le competenze aggiornando il personale pubblico".

Proprio per questo, il governo ha deciso di aumentare la quota di posti assegnati alle cosiddette professioni STEM, ossia a ingegneri, scienziati, matematici, architetti ed esperti di tecnologie: a questa categorie saranno riservati 2.924 posti, il 37% in più rispetto all'anno scorso. Altri 1.200 riguarderanno l'ammodernamento della giustizia, mentre 1.450 posti serviranno a rafforzare l'Agenzia delle entrate. Previsti anche 6.950 posti per le forze dell'ordine e l'esercito.

Il parallelo con l'Italia

La spinta di Sanchez verso il posto fisso nel settore pubblico arriva dopo anni di contenimento della spesa da parte del precedente esecutivo di centrodestra: dal 2018 a oggi, qualora il nuovo piano dovesse entrare in vigore, l'esecutivo del leader socialista ha creato 109.718 posti, il 73% in più di quanto fatto nei sei anni precedenti dall'esecutivo di Mariano Rajoy. A dare man forte a Sanchez ci sono diversi fattori: innanzitutto ci sono le statistiche dell'Ocse sull'invecchiamento dei funzionari pubblici spagnoli: nel 2020, il 46% del personale era over 55. Inoltre, il peso dell'impiego pubblico sull'occupazione era del 15,6%, inferiore alla media Ocse e lontana anni luce non solo dai Paesi scandinavi (dove si supera il 25%), ma anche dal 21% della Francia. Infine, c'è la questione precari: circa il 30% del personale pubblico ha contratti a tempo determinato.

Si tratta di una fotografia che è molto simile a quella dell'Italia, che fa segnare tassi di precarietà maggiori e una quota di dipendenti pubblici sul totale dell'occupazione inferiore a quella della Spagna. Ma che ha anche un debito pubblico più elevato rispetto a Madrid. 

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