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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politiche sui giovani / Francia

Servizio civile a 15 anni e pensione a 64: così Macron vuole far lavorare di più i francesi

Meno di un giovane su venti partecipa ai programmi formativi istituti nel 2019. Ecco perché Parigi pensa di renderli obbligatori

Dopo la riforma che porterà da 62 a 64 anni l'età minima per andare in pensione in Francia, Emmanuel Macron si prepara a fare un altro annuncio destinato a far discutere. Secondo i giornali transalpini, il presidente francese tra qualche giorno chiederà di rendere obbligatorio il Service national universel, una forma di servizio civile dedicata ai giovani dai 15 anni.

L'attuale sistema facoltativo prevede una prima fase di un mese che si svolge durante le vacanze scolastiche. Questa è a sua volta suddivisa in due parti: un periodo di "coesione" di 15 giorni in alloggi collettivi che consentiranno la "mescolanza sociale" e la "condivisione dei valori della Repubblica", seguito da un altro periodo di altri 12 giorni consecutivi di “missione di interesse generale” svolta in piccoli gruppi.

Una seconda fase della durata dai 3 ai 12 mesi può essere completata prima dei 25 anni. Tale periodo di impegno, che può essere svolto nell'ambito di progetti di volontariato esistenti, deve riguardare, a scelta del volontario, i seguenti ambiti: difesa e sicurezza (impegno volontario nella polizia, nei vigili del fuoco, nei reparti di sicurezza civile), sostegno alle persone (come anziani e disabili), conservazione del patrimonio, protezione ambientale, servizi di tutor.

Istituito nel 2019 per prendere il posto del servizio militare (non più obbligatorio in Francia da vent'anni), il servizio civile universale mira ad offrire, secondo l'Eliseo, "un momento di coesione volto a ricreare le basi di uno spirito repubblicano e trasmettere il valore dell'impegno" per "coinvolgere i giovani francesi nella vita della Nazione". Ma la sua applicazione non ha raggiunto gli obiettivi sperati.

Nel 2022, il servizio civile universale ha attirato solo 32mila giovani a fronte degli 800mila potenziali partecipanti. A soli tre anni dalla sua introduzione, ha fatto notare il Paris Match, l'erede moderno del servizio militare fatica a convincere le nuove generazioni di francesi. Secondo l'Istituto nazionale della gioventù e dell'educazione, più di un terzo dei partecipanti proviene da famiglie in cui almeno uno dei genitori svolge, o ha svolto, un lavoro "in divisa". Gli agenti di polizia, i vigili del fuoco e i militari, tuttavia, rappresentavano solo il 2% della forza lavoro francese nel 2021.

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Di qui l'idea di Parigi di renderlo obbligatorio, anche se i dettagli del provvedimento non sono ancora noti. Di certo tra gli obiettivi del governo c'è anche quello di far comprendere ai giovani francesi l'importanza di una vita attiva e al servizio di sé stessi e della comunità. Un programma che può trovare un filo rosso con la riforma delle pensioni annunciata da Macron e contro la quale si sono già schierati i partiti d'opposizione e i sindacati. "In Francia bisognerà lavorare di più, come in Italia, Spagna e Germania", aveva detto il presidente francese in campagna elettorale. Forte della riconferma, Macron sembra ora determinato a passare dalle parole ai fatti usando tutti gli strumenti a sua disposizione, inclusi i programmi per i giovani.

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