For All Mankind 4, si preannuncia un'altra grandiosa stagione per la serie "distoRica" di Apple TV+
Venerdì 10 novembre su Apple TV+ ha debuttato la quarta stagione di For All Mankind, la serie "distoRica" di Apple TV+, nel senso che la premessa di questa serie parte dal presupposto che, in conseguenza a un immaginario allunaggio dell'URSS precedente a quello dell'Apollo 11 degli USA, la storia della grande corsa allo spazio non si sia mai arrestata, portando l'umanità ben oltre i confini spaziali che nella nostra realtà abbiamo raggiunto.
Sebbene sia uscito un solo episodio dei 10 (calendario completo) di cui è composta questa stagione, ci permettiamo a differenza del solito di fare una recensione "sulla fiducia" di For All Mankind 4. Ma prima, riassumiamo senza spoiler la trama della nuova stagione. Se invece non l'avete mai vista, meglio partire da un'altra recensione.
Di cosa parla (e chi c'è in) For All Mankind 4
Nonostante gli incidenti a cui abbiamo assistito nella stagione scorsa, sette anni dopo nel 2001 Nasa Roscosmos e Helios sono ancora su Marte, dove anzi hanno stretto un'alleanza. E ancora su Marte è anche l'ormai mitico Ed Baldwin (Joel Kinnaman), che ormai è a un tale livello di fama che, in quei tipici stacchi in cui ci vengono mostrate in rapida sequenza alcune notizie principali che avvengono in quei periodi che vengono "saltati" dalla serie, hanno girato un film su di lui in cui a interpretarlo è addirittura Clint Eastwood.
Non è invece più su Marte la figlia Kelly (Cynthy Wu), il cui figlio concepito su Marte ha ormai quasi 7 anni ma ancora non ha visto il nonno di persona. Non è su Marte Danielle Poole (Krys Marshall), che fa da madrina al figlio di Amber (Madeline Bertani) e Danny Stevens, il figlio di Gordo e Tracy tragicamente ed eroicamente scomparso.
E ancora in giro, tra Houston e Mosca, ci sono sia Aleida (Coral Peña) sia la sua ex mentore poi Margo (Wrenn Schmidt). La Nasa è presieduta da Eli Hobson (Daniel Stern), messo lì dal governo dopo aver salvato la Chrysler. Ah, sì, dopo che Ellen (Jodi Balfour) ha finito il suo secondo mandato, il nuovo presidente è Al Gore, che in questa distoRia ha avuto ragione di Bush jr. E poi c'è un nuovo personaggio, Miles Dale, interpretato da Toby Kebbell che gli abbonati di Apple TV+ ricordano da Servant e che qui fa la parte di un ex lavoratore di piattaforme petrolifere che "per colpa" delle energie pulite ha perso il lavoro ma che trova un nuovo impiego come operaio nello spazio.
E di operai, tecnici, ingegneri, insomma di persone che lavorino nelle costruzioni c'è ampio bisogno. Perché ormai la luna è un grosso cantiere per fini turistici ed estrattivi, innanzitutto. Ma anche perché su Marte Ed e gli altri hanno ora il compito di portare a terra, cioè a marte, un asteroide per studiarne possibili sfruttamenti. Qui ci fermiamo per non fare spoiler, ma se vi va guardate il trailer ufficiale qui sotto.
Perché siamo già entusiasti di For All Mankind 4
For All Mankind non è una di quelle serie che parte da una buona idea, la realizza, ma dopo che quella storia si esaurisce va avanti "per forza" solo perché ha successo.
For All Mankind è una serie tv la cui trama ci ha portati finora dagli anni '60 all'inizio del 2000, e ci porterà oltre, facendoci conoscere e amare personaggi che per la maggior parte sono morti e sepolti (qualcuno persino sulla luna), ma nonostante ciò mantiene un livello altissimo nel racconto di una storia corale quasi quanto l'umanità a cui si fa riferimento nel titolo.
Nella nuova stagione ci sono i cari Ed e Danielle, e la povera Margo, per il resto sono personaggi più o meno nuovi. Eppure non si ha mai la sensazione che il meglio della storia sia alle spalle, anzi viene continuamente alimentata la curiosità di sapere dove andrà e cosa otterrà il genere umano dalle sue esplorazioni nello spazio profondo. E ci è bastato un episodio per capire che For All Mankind 4 ci riserverà ancora moltissimi momenti memorabili.