Monarch: Legacy of Monsters su Apple Tv+ è una gigantesca caccia ai mostri
L’attesa per Monarch: Legacy of Monsters è finalmente finita, per la gioia dei fan di Godzilla, King Kong e compagnia, di chi dal 2014 con il remake di Godzilla aveva riscoperto l’amore per i giganteschi mostri ereditati dallo sci-fi nipponico post-nucleare e dalla narrazione cinematografica che fu. Apple Tv+ mette la firma su questo prodotto la cui forma è connessa ad un’ambizione grandiosa e alla volontà di completare un universo narrativo ancora pieno di buchi e tante cose da dire. Il risultato finale è tanto ambizioso concettualmente quanto spettacolare
Monarch: Legacy of Monsters – la trama
Monarch: Legacy of Monsters porta la firma di due pezzi da novanta come Chris Black (Do you remember Desperate Housewives? Ma certo che you remember) e Matt Fraction, a cui dobbiamo ottime sceneggiature di diversi fumetti di Marvel, Image e DC Comics degli ultimi anni. Nata sull’onda degli incassi (ma anche delle critiche) di Godzilla vs Kong, Monarch: Legacy of Monsters si pone fin dall’inizio l’obiettivo di farci capire chi è la Monarch, perché è nata, qual è il suo rapporto con i mostri ma soprattutto di strutturare un universo in grado di creare una relazione più intrigante tra esseri umani e i misteriosi mostri che abitano le profondità della Terra. La storia fa avanti indietro tra gli eventi successivi al primo film della nuova saga, quando Godzilla e i MUTOs si erano combattuti senza quartiere a San Francisco, e il secondo dopoguerra, quando ci si rese conto che non eravamo affatto soli su questo pianeta. Protagonisti sono Cate Randa (Anna Sawai) e Kentaro Randa (Ren Watabe), entrambi figli dello scienziato Hiroshi Randa, ma che fino ad oggi non sapevano l’uno dell’altra. Il padre è stato dato per disperso durante un attacco di Godzilla, ma i due figli nel momento in cui si mettono sulle sue tracce, scoprono la realtà della Monarch. A dargli manforte ci sarà anche la riluttante May (Kiersey Clemons). Nel giro di poco tempo il piccolo gruppo cercherà di capire chi si nasconde dietro questa fantomatica organizzazione, scoprendo che il primo contatto avvenuto con i Kaiju risale agli anni ’50, ad opera del Tenente Lee Shaw (Kurt Russell nel presente, il figlio Wyatt Russell nel passato), Bill Randa (Anders Holm da giovane, John Goodman torna da interpretarlo da vecchio) e la Dott.ssa Keiko (Mari Yamamoto). Tra fughe, mostri che risvegliano, segreti e viaggi in giro per il mondo, in poco tempo i protagonisti dovranno confrontarsi con una sorta di labirinto, in cui passato e presente collidono, dove la verità è sempre pronta a sgusciare tra le dita sul più bello e non si riesce a capire chi è proprio alleato e chi invece ha qualcosa da nascondere. Monarch: Legacy of Monsters unisce in sé l’elemento del thriller, addirittura della spy story, con l’adventure e il monster movie. Tanta tantissima roba, forse anche troppa viene da pensare qualche volta.
Tante chiacchere e pochi mostri
Godzilla, Kong: Skull Island, Godzilla II – King of the Monsters e Godzilla vs Kong hanno sempre avuto il problema di trovare il giusto compromesso tra la necessità di avere un minimo di narrazione al servizio dei personaggi umani e la presenza sullo schermo dei Titani che si menavano come non ci fosse un domani. Monarch: Legacy of Monsters è molto corposa, ma cerca fin dall’inizio di andare oltre la mera spettacolarità e di creare il giusto mix tra profondità e l’incidere di mostri appaiono ma senza soluzione di continuità. Certo, a qualcuno potrà sembrare che vi siano giusto per ricordarci che sì, stiamo parlando di loro. Vi è onestamente un problema nella serie, cioè il concentrarsi sulle dinamiche sentimentali e familiari di Randa, Kentaro e May. Se in certi momenti vi è il rischio di articolare su di loro l’intero iter, poi però la complessità narrativa diventa tale che l’ostacolo viene aggirato. Belli gli inserti prelevati dagli anni ’50, anche se onestamente la logica temporale prevederebbe un Kurt Russell un attimino meno pimpante (quanti anni dovrebbe avere? 90?). A livello di script, Monarch: Legacy of Monsters cerca di essere quanto più verosimile e distante da un eccesso di sospensione dell’incredulità. Molto curata esteticamente, con effetti speciali di grandissimo impatto e tinte sovente forti, la serie strizza l’occhio (come nei primi film del Monster Universe) a Lovecraft, al concetto di grandi antichi fuori dal nostro controllo. Certo, si prende forse troppo tempo per scoprire le sue carte, ma il punto è che la mera spettacolarità è più adatta al grande schermo, qui si parla della Monarch e quindi serviva un approccio diverso. Molte le citazioni ai classici cinematografici, non solo del Monster movie, visto che si aggiunge un po’ di complottismo classico e di spy action vecchia maniera. Rimane il problema che nessuno dei tre protagonisti giovanili è veramente interessante o originale ecco, e i due Russell si prendono la scena i due secondi. Monarch: Legacy of Monsters, alla fine risulta forse non il capolavoro che si sperava, ma troverà sicuramente un pubblico che ne tesserà le lodi. Non così numeroso come poteva essere però, visto il suo allontanarsi dal mainstream, il suo chiedere comunque uno sforzo.
Voto: 7