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Sabato, 2 Dicembre 2023

La recensione

Giulio Zoppello

Giornalista

"The Super Models", la miniserie: luci e ombre sulle top model degli Anni '90

Persino chi non conosce la moda nel dettaglio, ha sentito almeno una volta parlare di Naomi Campbell, Cindy Crawford, Linda Evangelista e Christy Turlington. Sono le protagoniste di The Super Models, miniserie documentario per AppleTv+ ideata da Imagine Documentaries e One Story Up, firmata nientemeno che dal premio Oscar Roger Ross Williams e da Larissa Bills. 4 episodi da un’ora circa, per capire tutto sulla vita e la carriera di 4 ex ragazze che sono state capaci di cambiare tutto o quasi nel campo della moda.

Quattro ragazze che diventarono divinità

The Super Models è fin da subito un bolide che va mille all’ora. Deve esserlo perché parlarci di Naomi, Cindy, Linda e Christy non è cosa da poco, del resto è coerente con ciò che sono state le loro vite, le loro carriere. Ad eccezione di Linda, nessuna di loro sognava di fare la modella, erano quasi tutte proiettate verso altro, la moda all’epoca era qualcosa di ancora distante dalla dimensione pop e di massa che proprio loro hanno contribuito a creare. Un gioco, un’avventura, un esperimento, del resto erano diverse dai canoni di bellezza che negli anni ’80 andavano per la maggiore. Alte, altissime, magre, bellezze diverse, a metà tra l’aggressivo e l’esotico, il classico e lo statuario, cavalcano l’onda di una rivoluzione a metà tra il capitalistico e il culturale. Perché, ed è questo un punto fondamentale per approcciare The Supermodels, quegli anni sono gli anni della Jordan della Nike, gli anni in cui il mondo yuppie, l’America dell’arrivismo e del successo, capisce che deve cambiare marcia. La parola d’ordine è semplice: personalizzazione. Naomi, Cindy, Linda e Christy lo capiscono, cavalcano l’onda di una moda che diventa anche grazie a loro glamour, show, intrattenimento. Versace, Fendi, Prada, Valentino, Armani, Dior, Gucci… i marchi hanno bisogno di volti che travalichino i limiti della moda come qualcosa di esclusivo e classista. New York, Londra, Parigi, New York è dove queste ragazze a poco a poco cominciano a guadagnare cifre assurde, ad essere ovunque come e più della star di Hollywood, a rendere la moda un elemento del nostro quotidiano. Le persone giuste per il momento giusto, in cui la moda è connessa all’MtV Generation, alle minoranze e alla comunità LGBTQ che si mostra in piena luce. Ma nessuno, nessuno poteva prevedere che la moda sarebbero diventate loro, che avrebbero sottomesso i marchi alle loro priorità e narrativa, cambiando le gerarchie. 

Luci ed ombre di un mondo impalpabile 

The Super Models di ognuna di loro ci dà un ritratto di vita, quasi sempre connesso alla provincia, all’insicurezza dell’adolescenza o al sentirsi diverse. Di lì a pochi anni eccole dive bizzose, spietate nel rivendicare il privilegio della loro fama, mattone su cui costruire un percorso di vita che vada oltre gli anni d’oro. Luci ed ombre, ma la serie di Apple Tv+ ovviamente nasconde le seconde, in modo a volte eccessivo. Tutte e quattro o quasi hanno sposato soprattutto uno stile di vita, si sono legate a uomini di potere e status, quasi che la vecchia struttura patriarcale ancora fosse lì a influenzarle. Nel caso della Evangelista ha significato essere moglie dell’Orco, di Gérald Marie, poi accusato da tantissime modelle di violenze e abusi sessuali. Il sesso grazie a loro però in quegli anni ’90 diventa parte di una nuova identità femminile, diventa slegato dalla narrazione maschile, è giocoso e assieme potente. Interessante, oltre alla loro voce, a cosa era la loro vita dietro i lustrini e le apparenze, anche il guardare agli effetti collaterali, al culto del corpo perfetto, alla magrezza, a tutto quell’insieme che negli ultimi anni proprio la moda di cui facevano parte ha rinnegato. La moda, questa creatura mostruosa, loro stesse la descrivono come una promessa che non viene mantenuta, che ha bisogno di essere rinnovata e trovò in loro, nella loro presenza, nella camminata e carisma, un’arma affilatissima. Alla fin fine non si riesce a decidere se e quanto accettare la loro tesi, ma di certo The Super Models ci fornisce un quadro storico e culturale importante, è uno squarcio in un decennio che rimane unico ed irripetibile, quando ancora esistevano le star e il sogno, prima dell’invasione dei social che hanno normalizzato tutto. Indubbio poi vedere in loro, invecchiate benissimo, anche un simbolo di un diverso approccio all’indipendenza, di un usare il sistema (maschile) contro sé stesso per arrivare ad una posizione di assoluta indipendenza. Non proprio una cosa di tutti i giorni. 

Voto: 7

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