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Venerdì, 29 Marzo 2024

Carlo Verdone: "Tra la pandemia e l'operazione alle anche è stato un anno duro, poi mi sono rimesso in pista"

L'attore, che ha appena finito di girare 'Vita da Carlo' per Amazon Prime Video, spera di tornare presto sul grande schermo. "L'ultimo anno, dovendo stare fermo, l'ho passato con la penna in mano" racconta ai microfoni di Today che lo ha incontrato a Marateale

A lezione da Carlo Verdone. Di cinema ma anche di vita. Una masterclass sold out quella dell'attore romano a Marateale - la kermesse cinematografica in corso fino al 31 luglio a Maratea -, che si è raccontato con grande generosità proprio come ha fatto nel suo ultimo libro, 'La carezza della memoria', e come farà in 'Vita da Carlo', la serie tv per Amazon Prime Video che ha appena finito di girare.

"Erano 9 anni che dovevo consegnare questo libro ma non scrivevo niente, semplicemente perché non avevo idee" racconta a Today dopo l'incontro con il pubblico, e continua: "Improvvisamente un giorno, durante il lockdown, uno scatolone che dovevo rimettere a posto è caduto e sono usciti oggetti, fotografie. Osservandoli, ognuno di quegli oggetti, di quegli appunti, poteva diventare un racconto. E' iniziato tutto così, in maniera imprevista. Il giorno dopo ho iniziato a raccontare il contenuto di quello scatolone, sigillato nel 2013 dal mio compianto segretario. Ogni capitolo è un oggetto di quello scatolone: è un viaggio nella memoria".

Il lockdown e l'operazione

Per Carlo Verdone l'ultimo anno è stato difficile non soltanto a causa della pandemia ma anche per l'operazione alle anche subita lo scorso settembre e che lo ha costretto a stare immobile per mesi: "Ho cercato di non perdere tempo - ci racconta - Ho iniziato il libro il primo giorno di lockdown, contemporaneamente ho scritto la serie televisiva, poi ho scritto un'altra sceneggiatura. Quel periodo non potevo camminare, mi sono operato a metà settembre a tutte e due le anche. Dovendo stare fermo sono stato davanti al computer o con la penna in mano".

Il palo della morte: "L'immagine di quella che era l'estate a Roma"

A due settimane da ferragosto l'appuntamento scatta automatico: al palo della morte. "Non so quanta gente avrà voglia di andare al palo della morte quest'anno" dice con un velo di malinconia, e aggiunge: "Sono passati tanti anni dal 1979, quando ho girato quel film. E' un bel ricordo di un quartiere che è completamente cambiato. All'epoca non c'era niente, soltanto quei palazzoni che vedete, però è l'immagine di quella che una volta era l'estate a Roma. E quindi anche quella è poesia".

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