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Sabato, 20 Aprile 2024
successo inarrestabile

Oscar 2022, 'È stata la mano di Dio' di Paolo Sorrentino tra i 15 migliori film internazionali

La pellicola del regista napoletano prosegue la sua corsa verso l'Oscar: la cinquina finale sarà annunciata l'8 febbraio 2022

È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino entra nella shortlist dei quindici migliori film internazionali, annunciata oggi dall'Academy Award. Dopo la vittoria del premio Oscar per La Grande Bellezza nel 2014, il regista potrebbe tornare a Los Angeles e trionfare per una seconda volta. Per scoprirlo bisognerà attendere l'8 febbraio 2022 quando saranno annunciate le nomination. La cerimonia di premiazione, invece, è in programma per il 27 marzo.

Il successo di 'È stata la mano di Dio'

Il successo della pellicola di Sorrentino è inarrestabile: recentemente candidata al Golden Globe, ai Critics Choice Award e agli IPA Satellite Award come miglior film in lingua straniera, È stata la mano di Dio è un viaggio fatto di trionfi iniziato con la vittoria del Leone d'Argento - Gran Premio della Giuria e il Premio Marcello Mastroianni (a Filippo Scotti, come migliore attore emergente) alla 78esima Mostra del Cinema di Venezia. Tra gli italiani ancora 'in gara' per la nomination c'è anche Laura Pausini nella categoria Miglior canzone originale con 'Io sì/Seen', il brano che ha accompagnato il film Netflix La vita davanti a sé di Edoardo Ponti con Sophia Loren.

Oscar 2022, la shortlist completa 

È stata la mano di Dio, già disponibile su Netflix dallo scorso 15 dicembre, ha superato una lunga lista di titoli provenienti da 92 paesi. Il film di Sorrentino concorrerà con gli altri 14 film internazionali da tutto il mondo tra i quali Un eroe di Asghar Farhadi, il film animato danese Flee di Jonas Poher Rasmussen e il giapponese Drive My Car di Ryûsuke Hamaguchi, tratto da un racconto di Haruki Murakami.

Di seguito la shortlist comprensiva dei 15 film semifinalisti per la categoria Miglior film internazionale agli Oscar 2022.

  • “Il capo perfetto” di Fernando León de Aranoa (Spagna)
  • “Drive my car” di Ryûsuke Hamaguchi (Giappone)
  • “Un eroe” di Asghar Farhadi (Iran)
  • “È stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino (Italia)
  • “Flee” di Jonas Poher Rasmussen (Danimarca)
  • “Great freedom” di Sebastian Meise (Austria)
  • “Hive” di Blerta Basholli (Kosovo)
  • “I'm your man” di Maria Schrader (Germania)
  • “Lamb” di Valdimar Jóhannsson (Islanda)
  • “Lunana: A yak in the classroom” di Pawo Choyning Dorji (Bhutan)
  • “La persona peggiore del mondo” di Joachim Trier (Norvegia)
  • “Playground” di Laura Wandel (Belgio)
  • “Plaza Catedral” di Abner Benaim (Panama)
  • “Prayers for the stolen” di Tatiana Huezo (Messico)
  • “Scompartimento N. 6 – In viaggio con il destino” di Juho Kuosmanen (Finlandia)

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