Fall: vertigini e adrenalina nel nuovo film cult di Scott Mann
Dopo esser diventato un cult negli Stati Uniti, arriva nei cinema italiani un survival movie ricco di suspence
Dai produttori del thriller 47 Metri, dal 27 ottobre arriva anche nei cinema italiani, distribuito da BIM,"Fall", il nuovo vertical movie diretto dal regista Scott Mann, gran specialista del genere action, già autore di Heist e Final Score. Le protagoniste, due ragazze audaci e avventurose, Becky e Hunter, sono interpretate Grace Caroline Currey e Virginia Gardner; nel cast anche Jeffrey Dean Morgan.
Fall, la trama
Becky e Hunter sono due giovani amiche dinamiche e sportive che condividono l’amore per il rischio e l’avventura. Quando, durante un’arrampicata su una parete delle Montagne Rocciose Dan, il marito di Becky, muore sotto i suoi occhi e sotto quelli di Hunter precipitando in un dirupo, la ragazza si chiude in se stessa e non riesce a superare il trauma e il dolore di quel lutto. Sarà Hunter a fare il tentativo di scuoterla, proponendole la più ambiziosa delle loro avventure: una nuova arrampicata. Un’ascesa pericolosa e folle, non su una parete rocciosa, ma su una torre di trasmissione televisiva vecchia e fatiscente abbandonata da decenni, in una zona desertica. La torre svetta per 650 metri e termina con una minuscola piattaforma. Ed è proprio quel fazzoletto d’acciaio la nuova cima che le due si ripromettono di conquistare. Dopo qualche esitazione, Becky decide di accettare la sfida dell’amica per provare a superare la paura e ricominciare a riprendersi la vita.
Purtroppo però, come prevedibile, l’impresa di Becky e Hunter non andrà esattamente come previsto, e le due ragazze si ritroveranno a dover sopravvivere a un altezza vertiginosa, senza cibo né acqua né segnale per lanciare un s.o.s. con il cellulare, in un punto sperduto degli Stati Uniti. E mentre saranno impegnate a rimanere vive, si confronteranno anche su un segreto oscuro del loro passato che ne minerà la necessaria complicità, unica arma per provare a uscire vive da quella terrificante situazione.
Fall, un vertical movie capace di tenere il pubblico con il fiato sospeso
Negli Stati Uniti, Fall è diventato un cult grazie al passaparola e al tam tam sui social. Quegli stessi social che, attraverso il personaggio di Hunter, spericolata youtuber con il nickname di Danger D, il regista porta anche dentro il suo film.
I motivi che hanno fatto amare Fall dal pubblico sono legati alla grande spettacolarità delle immagini, girate non all’ altezza scenica della torre che sfiora i 700 metri, ma comunque alla ragguardevole vetta di 30 metri (ovvero l’altezza di un palazzo di circa 10 piani), e capaci di restituire allo spettatore, dall’inizio alla fine, il senso di precarietà e il giramento di testa da vertigini che vivono i personaggi di Becky e Hunter, bloccate in due su una piattaforma lontanissima da terra, larga come una pizza, in cima a una vecchia torre arrugginita, senza alcuna protezione dall’esterno, dagli eventi atmosferici o dagli avvoltoi che già pregustano un ricco banchetto, senza campo per usare il cellulare e, presto, anche senza acqua ne cibo.
Le immagini che sanno restituirci tutti questi elementi tra tensione e terrore, pretendono la visione in sala.
La storia delle due amiche, la consistenza di una trama che in più parti risulta prevedibile, è solo un punto di partenza, una scusa del tutto secondaria, rispetto alla potenza della situazione evocata ed efficacemente rappresentata.
Perché Fall punta tutto sulle emozioni forti, anzi fortissime. E’ un survival movie tirato, che nel finale vira anche sull’horror, e che non a caso, ha incassato tra gli altri, gli elogi di uno che della materia se ne intende: Stephen King che ha dichiarato pubblicamente il suo entusiasmo per il film dal suo profilo twitter.
L’opera adrenalinica di Scott Mann riesce a regalare brividi, suspense e ovviamente vertigini in quantità, tenendo lo spettatore con il fiato sospeso praticamente per tutta la sua durata.