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Sabato, 20 Aprile 2024
Film al Cinema

La primavera della mia vita, Colapesce e Dimartino in viaggio nella loro Sicilia

Sarà al cinema il 20, 21 e 22 febbraio il film diretto da Zavvo Nicolosi che segna il debutto sul grande schermo dei due musicisti

Un viaggio surreale e strambo da un angolo all’altro di una Sicilia intrisa di pensiero magico per rinsaldare un’amicizia che rischiava di andare perduta. “La primavera della mia vita” segna l’esordio al cinema del duo Colapesce Dimartino e riesce a restituire con una storia colorata e originale quella particolare atmosfera delle loro canzoni, intrise di leggerezza ed ironia, ma dietro cui non manca un fondo più riflessivo. Il film diretto da Zavvo Nicolosi, già regista sodale dei due musicisti che a lui si sono affidati per i video dei loro brani, uscirà nelle sale come evento speciale il 20, 21, 22 febbraio distribuito da Vision Distribution. Prodotto da Wildside, società del gruppo Fremantle,e Sugar Play  “La primavera della mia vita”, oltre ai due protagonisti, nel cast vede anche Stefania Rocca, che interpreta la loro eccentrica agente e Corrado Fortuna, un meccanico con un’imprevedibile passione per i Doors. Diversi i camei dei colleghi musicisti: da Madame, che canta la canzone che dà il titolo al film a Roberto Vecchioni, fino a Brunori sas.

La primavera della mia vita, la trama

Antonio e Lorenzo non si vedono da tre anni. Nel pieno del loro successo come duo musicale infatti, Antonio ha mollato il collega senza spiegazioni e non si è fatto più sentire. Riappare improvvisamente alla loro agente, con una proposta piuttosto strampalata: l’incarico, profumatamente pagato da un misterioso gruppo committente, di creare una guida ragionata alle leggende della Sicilia, con tanto di documentazione fotografica, da consegnare in poco più di una settimana. Lorenzo, ancora infuriato per il comportamento dell’ex amico non ne vuole sapere, ma quando sente l’entità del compenso previsto, acconsente all’impresa. Antonio torna da lui di bianco vestito e convertito al culto semenita, che promette di riconnettere chi ci crede alle proprie radici, e dunque al proprio posto nell’universo. Lorenzo fa buon viso a cattivo gioco e inizia una strampalata avventura on the road da un angolo all’altro della Sicilia alla ricerca delle più incredibili dicerie, miti, leggende, ipotesi e teorie germogliate e cresciute nella tradizione popolare: dalla teiera più grande del mondo, al Re Artù rifugiato sull’Etna, dall’isola cornuta all’ipotesi delle origini siciliane di Sheakspeare e via elencando stramberie che si susseguono a ritmo vertiginoso. Il tempo infatti è poco e mancare l’improrogabile data di consegna dell’opera vorrebbe dire rinunciare al cospicuo compenso promesso.

La primavera della mia vita, una strampalata avventura on the road e un inno all’amicizia

La grande metafora del viaggio come percorso esistenziale, declinata alla maniera di Colapesce e Dimartino. All’ esordio sul grande schermo, il duo di musicisti prova a riprodurre il tocco leggerissimo ma pieno di sostanza delle loro canzoni, con una storia che risulta più che altro un mosaico di ispirazioni: le leggende di una Sicilia intrisa di suggestioni magiche, i più tenaci luoghi comuni e alcune verità sulla loro terra, la ricerca di salvezza, di elevazione spirituale e di senso per una vita, quella di tutti, che si fa sempre più frammentata e caotica. E ancora: lo show business con le sue regole e le sue manie, il complottismo, lo scetticismo, il divismo e tanto altro. Tutto funzionale al classico percorso di crescita e consapevolezza dei protagonisti, e tutto tenuto insieme dal vero tema del film: l’amicizia. Antonio e Lorenzo sono alle prese innanzitutto con il loro rapporto, centrale nella loro vita, ma anche complesso e faticoso. Il lento processo necessario a chiarirsi e ritrovarsi sarà solo la preparazione a una nuova prova da superare. Una prova surreale, come altri passaggi di questo film, e anche crudele, ma raccontata con una leggerezza che la spoglia di ogni cupezza. Per godere di questo divertente viaggio dalle tante sfumature, ironico, strampalato e onirico, è bene fare quello che è chiamato a fare anche uno dei protagonisti: sospendere il giudizio e aprirsi a ciò che accade, assaporare i tanti possibili colori della realtà e l’assurdità verosimile delle situazioni, lasciarsi trascinare dalla vorticosa successione di incontri incredibili, avventure bizzarre e dialoghi pieni di umorismo tagliente.

Il trailer

Voto:7

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