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Martedì, 23 Aprile 2024
Film al Cinema

"Mixed by Erry" racconta i ragazzi che inventarono la pirateria musicale

Esce nella sale il 2 marzo prodotto da Groenlandia con Rai Cinema, il nuovo film di Sidney Sibilla, regista della trilogia di “Smetto quando voglio”

Un ragazzino di Forcella vuole fare il deejay ma non ci riesce e con l’aiuto dei fratelli mette su un commercio di cassette pirata che, in breve tempo, conquista il mercato e diventa una grande impresa con numeri da capogiro, attira l’attenzione della criminalità più grande, delle etichette discografiche e della Guardia di Finanza, fino alla consacrazione: venire essa stessa piratata. Dall’incredibile storia vera dei fratelli Frattasio arriva al cinema giovedì 2 marzo con 01 Distribution, “Mixed by Erry”, il nuovo film di Sidney Sibilia. Nel cast: Luigi D’Oriano che è Enrico Erry Frattasio, Giuseppe Arena che interpreta suo fratello maggiore Peppe, Emanuele Palumbo che interpreta Angelo, insieme a Francesco Di Leva che è il finanziere che li insegue, Cristiana Dell'Anna, Adriano Pantaleo, Chiara Celotto, Greta Esposito, Fabrizio Gifuni.

Mixed by Erry, la trama

Nella Napoli strozzata dalla disoccupazione e dalla camorra degli anni ’80, i tre giovani fratelli Frattasio si inventano un’impresa che in breve conquista prima il rione, poi la città, poi l’Italia intera. Tutto nasce dalla sconfinata passione per la musica nutrita fin da bambino da Enrico che sogna di fare il deejay. Lo scontro con la realtà però è duro e lui capisce velocemente che quello dietro la console non è il suo posto nel mondo. Eppure, il suo talento nel fare scelte musicali è apprezzato dagli abitanti di Forcella che gli commissionano compilation in cassetta sulla base dei loro gusti musicali. Quando il negozio di dischi in cui lavorava chiude, Enrico si trova a dover capire cosa fare della sua vita, e decide che quelle compilation possono diventare la soluzione ai sui problemi, in un momento in cui nella sua città prolifera ogni genere di traffico illecito e contrabbando. Enrico coinvolge nella sua idea il fratello maggiore e  i due chiedono aiuto al boss camorrista del quartiere: grazie a un suo prestito a strozzo i due ragazzi riescono ad acquistare l’attrezzatura che servirà per far partire la loro attività che va subito benissimo, tanto che i due coinvolgono anche il terzo fratello. Da quel momento in poi la loro impresa esploderà arrivando a picchi di 60000 cassette vendute al giorno, grazie al negozio di quartiere per la vendita diretta ma sopratutto alla capillare rete di distributori reclutata tra i contrabbandieri e a una decina di ‘laboratori’ di produzione sparsi per la città, dove lavorano decine di persone a nero.

I soldi arrivano a vagoni e questo attira prima l’attenzione della camorra, poi quella della guardia di finanza e infine quella delle etichette discografiche che si sentono minacciate, fino all’inevitabile epilogo.

Mixed by Erry: bella energia, troppa condiscendenza

“Io volevo fare il deejay”. E’ da questo unico punto di vista, dichiarato dal personaggio di Erry, che si sviluppa tutto il film di Sidney Sibilia, che racconta l’impressionante impresa di contrabbando di tre ragazzi nati e cresciuti in un contesto in cui vige l’arte di arrangiarsi, e che riuscirono a sfruttare il poco che avevano di partenza: la passione e il sogno impossibile di uno di loro, ma anche la vicinanza di qualcuno, non proprio specchiato a cui chiedere soldi per iniziare.

D’altronde, imprese fuori dal comune e dalle regole sono state oggetto dei film più amati del regista: dalla trilogia di Smetto quando voglio alla strampalata utopia de L’Isola delle Rose. In questo film si riconosce la solita, energica, mano dell’autore, capace di imprimere alle storie sempre ritmo e ironia, l’interesse autentico per piccole ma straordinarie vicende umane,  però qui il sapore dolciastro della nostalgia si sente inevitabilmente più forte che altrove.

La storia di Erry ci proietta d’altronde in anni e realtà che la maggior parte del pubblico riconoscerà e a cui riporterà ricordi ed esperienze generazionali comuni.

Il pubblico più giovane sarà invece di certo colpito dall’intraprendenza di questi tre personaggi, che come i ‘pirati’ dei grandi romanzi d’avventura sfidano l’ordine costituito con una grande impresa anarchica e sfacciata. Tre ragazzi descritti sempre con la lente di una benevolenza che li tratteggia come molto più svegli degli altri. Al contrario dell’investigatore che li insegue per incastrarli, che viene descritto come una macchietta, una sorta di prepotente frustrato, che proprio non ne azzecca una. 

E questo è proprio un peccato. Ciò che rende questo film meno credibile è infatti l’esagerata condiscendenza verso i protagonisti, descritti, in fondo, solo come tre ‘bravi guaglioni’, romantici e con un grande sogno. Che poi, musica o non musica, è quello di tutti: fare soldi a palate. 

Se è vero che il reato di pirateria è stato ridefinito proprio dopo l’impresa di Mixed by Erry, che quindi ‘lavorava’ sul filo di un’illegalità non ben definita, è anche vero che l’impresa stessa, seconda quanto descrive il film, è comunque figlia di un humus ben preciso: partita con un capitale prestato a strozzo da chi portava avanti attività criminali, si è sviluppata attraverso il contrabbando e lo sfruttamento in nero dei lavoratori, con fatturati milionari e nessuna contabilità per anni. 

Ma il prepotente, qui, pare sia invece (e anzi a un certo punto è indicato esplicitamente) l’uomo delle istituzioni, che cerca di incastrarli per motivi che sembrano relativi alla pura antipatia personale, mentre noi ci sentiamo un po’ più scemi per aver spento diligentemente i cellulari, come richiesto, prima della proiezione.

Voto: 6,5

Poster MixedByErry

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