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Martedì, 23 Aprile 2024
la vita privata di una star

Da Antonioni a Russo, i grandi amori di Monica Vitti: "La famiglia normale, con marito e figli, mi spaventava"

La grande attrice ha avuto tre amori importanti, ma Roberto Russo è stato l'unico uomo che ha sposato

Monica Vitti è morta, a comunicarlo è il marito Roberto Russo a Walter Veltroni che su Twitter si fa portavoce della triste notizia: "Monica Vitti non c'è più. Lo faccio con grande dolore, affetto, rimpianto". La regina della commedia all'italiana, musa di Michelangelo Antonioni, è uscita di scena a 90 anni. Da anni la sua memoria vacillava per colpa di una malattia neurodegenerativa, come l'Alzheimer.

Una diva, come forse non ne esisteranno più, che stregava gli addetti ai lavori e gli spettatori che accorrevano nei cinema per vederla recitare. Nel 2001, anno dell'ultima apparizione pubblica, fu ricevuta al Quirinale assieme ai premiati del David di Donatello.

La lotta alla malattia di Monica Vitti lunga 20 anni

Monica Vitti la donna che visse due volte

La vita di Maria Luisa Ceciarelli, questo il nome all'anagrafe di Monica Vitti, può essere riassunta in una frase "la donna che visse due volte" e per vari motivi. Il primo è quello legato al quotidiano francese Le Monde, che nel 1988 titolò dandola per morta, una gaffe epocale che ci piace pensare abbia allungato la vita alla grande attrice. 

Vitti ha dedicato la sua vita alla recitazione, ha interpretato tutti i ruoli possibili: è stata comica, tragica, intellettuale e sogno proibito. Una grande artista con il dono dell'humor e della comunicazione che ha camminato sui palchi di teatri, cabaret e set cinematografici. Ha vinto tantissimi premi, dai David di Donatello al Leone d'oro alla carriera nel 1995.

Era nata il 3 novembre 1931 e solo una malattia che "si infiltra e sbriciola la memoria" l'ha fermata. Nella sua vita ci sono stati tre grandi amori: Michelangelo Antonioni, Carlo Di Palma e Roberto Russo.

Monica Vitti e Michelangelo Antonioni

Per Monica Vitti Michelangelo Antonioni è stato un trampolino di lancio, lui la notò e ne fece la sua musa e la scelse come protagonista della tetralogia dell'incomunicabilità, composta da tre film in bianco e nero "L'avventura", "La notte" e "L'eclisse" che sono ancora oggi considerati i primi film che trattano i temi dell'alinenazione e disagio sociale. In questo modo Vitti divenne Claudia in L'avventura, Valentina in La notte e Vittoria ne L'eclisse e poi Giuliana nel film Deserto Rosso. 

Il loro sodalizio artistico andò di pari passo con quello amoroso fino a quando sul set di Deserto Rosso Vitti conobbe Carlo Di Palma, direttore della fotografia, e se ne innamorò perdutamente.

Monica Vitti e Carlo Di Palma

Inebriato dal fascino di Monica, Carlo di Palma per lei divenne anche regista. Gli unici tre film da lui diretti hanno Vitti come protagonista. Anche in questo caso l'amore e il lavoro sono per Maria Luisa uniti e nel 1973 esce nelle sale Teresa la ladra, due anni dopo Qui comincia l'avventura e poi, l'anno dopo, Mimì Bluette fiore del mio giardino.

L'amore senza fine tra Monica Vitti e Roberto Russo

Nel 1973 Vitti e Russo si conoscono, piano piano nasce l'amore e nel 2000, dopo quasi 27 anni di fidanzamento i due decidono di sposarsi. Lei aveva 69 anni e lui 53. Non hanno avuto figli, a tal riguardo Vitti in una delle molte interviste rilasciate spiegò: "Una famiglia normale, con un marito e dei figli, mi spaventava. E non ho mai voluto un uomo che vedevo solo la sera, a cena. No, ho sempre cercato dei compagni di lavoro. Per condividere tutto". Il loro però non è stato un amore meno intenso, anzi, si sono amati alla follia e questo sentimento, così grande, non è stato scalfito neanche dalla malattia.

Nel 2019, Russo parlando del suo grande amore ha raccontato al Corriere della Sera come avrebbero festeggiato gli 89 anni di Monica: "Le preparerò una torta con una candelina simbolica e insieme passeremo una delle tante giornate che abbiamo condiviso. Ci conosciamo da 47 anni, nel 2000 ci siamo sposati in Campidoglio e prima della malattia, le ultime uscite sono state alla prima di Notre Dame de Paris e per il compleanno di Sordi. Ora da quasi 20 anni le sto accanto e voglio smentire che Monica si trovi in una clinica svizzera, come si diceva: lei è sempre stata qui a casa a Roma con una badante e con me ed è la mia presenza che fa la differenza per il dialogo che riesco a stabilire con i suoi occhi, non è vero che Monica viva isolata, fuori dalla realtà".

Roberto Russo ha iniziato a lavorare nel mondo del cinema come fotografo di scena, nel 1984 ha vinto il David di Donatello come miglior regista emergente per l'opera prima Flirt (1983), dove la protagonista era proprio Monica Vitti. La loro collaborazione artistica è proseguita poi con Francesca è mia (1986).

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