Chi ha vinto gli Oscar 2021
L'edizione 93 degli Oscar in un'annata speciale. Il miglior film è 'Nomadland' di Chloé Zhao. Anthony Hopkins vince ma non ritira il premio
Tutto secondo previsioni. Ai 93esimi Oscar 'Nomadland' vince come Miglior film, Miglior regia (Chloé Zhao) e Migliore attrice (Frances McDormand). Anthony Hopkins, 83 anni, è invece vincitore per l'interpretazione di un anziano con problemi di demenza nel film "The Father", non era alla Union Station di Los Angeles per ritirare il premio.
Chi ha vinto gli Oscar 2021
Nella notte Hopkins ha mandato un breve video sui social, per ringraziare. L'attore era dato da giorni per disperso in un luogo misterioso, in una sorta di ritiro spirituale, senza telefono, irraggiungibile. Così non c'è stata neanche la consegna della famosa statuetta, visto che era presente solo una foto in bianco e nero del grande attore gallese. Per Hopkins e' il secondo Oscar, 27 anni dopo quello per il ruolo di Hannibal Lecter in "Il silenzio degli innocenti". Questo fa di lui l'attore piu' anziano a vincere il premio, superando Christopher Plummer, che aveva conquistato la 'statuetta' a 82 anni nel 2011.
Tre Oscar su sei nomination, con un tot di record per la regista Chloé Zhao: è la prima donna di colore, la prima donna cinese, la seconda donna - dopo la Kathryn Bigelow di 'The Hurt Locker' nel 2010 - a laurearsi Best Director. 'Nomadland' corona così il cursus honorum iniziato con il Leone d'oro alla 77esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia nel 2020: per la Laguna, dopo la parentesi 'Parasite' a favore di Cannes l'anno scorso, la riconferma di essere trampolino privilegiato per l'award season hollywoodiana, sebbene in una stagione così idiosincratica a causa della pandemia. 'Nomadland' segna agli Academy Awards un triplete dopo il bis ai Golden Globes (film drammatico e regia). Frances McDormand incassa il suo terzo Oscar da protagonista, nonché quello da produttrice al pari della stessa Zhao. Tratto dal saggio di Jessica Bruder, 'Nomadland' è interpretato da attori professionisti, quali la protagonista McDormand e David Strathairn, e da non professionisti, ovvero i nomadi Linda May, Swankie e Bob Wells.
Poi è arrivato anche l'Oscar a Chadwick Boseman, talento afroamericano e splendido protagonista di "Ma Rainey's Black Bottom", morto a 44 anni per una malattia, alla fine delle riprese. Yuh-jung Youn, interprete nel film "Minari", è stata, invece, la prima coreana a vincere il premio di migliore attrice non protagonista. Ma anche la Black Culture ha lasciato il segno. Afroamericano il miglior attore non protagonista, Daniel Kaluuya, per "Judas and the Black Messiah", cosi' come il miglior corto, "Two distant strangers", che racconta l'incubo rivissuto in loop da un giovane nero, che sogna di continuo di essere ucciso da un poliziotto bianco di New York. "Soul", nella sezione film d'animazione, ha vinto, segnando anche qui una prima volta: quella di un film della Pixar in cui il protagonista è un afroamericano.
Il brano "Fight for you" di "Judas and the Black Messiah" ha vinto nella categoria miglior canzone, dove era in gara Laura Pausini con "Io sì/Seen". Nel segno della black community anche il premio umanitario "Jean Hersholt" andato all'attore e produttore afroamericano Tyler Perry, per il suo impegno civile in difesa degli homeless e delle vittime di razzismo. Durante la cerimonia sono state rispettate tutte le precauzioni previste per il contrasto al contrasto al coronavirus e per prevenire i contagi. "Ma siamo senza la mascherina - ha subito tenuto a spiegare una delle conduttrici, Regina King - perché questo è un set e noi siamo davanti a una macchina da presa", ha sottolineato l'attrice, vincitrice nel 2019 dell'Oscar con il film 'Se la strada potesse parlare', inserita dal 'Times' fra le cento persone più influenti del mondo.
L'elenco degli Oscar 2021
- Miglior film: Nomadland
- Miglior regia: Chloé Zhao (Nomadland)
- Miglior attore: Anthony Hopkins (The Father – Nulla è come sembra)
- Miglior attrice: Frances McDormand (Nomadland)
- Miglior attore non protagonista: Daniel Kaluuya (Judas and the Black Messiah)
- Miglior attrice non protagonista: Yuh-Jung Youn (Minari)
- Miglior film internazionale: Un altro giro (Thomas Vinterberg)
- Miglior film d’animazione: Soul (Pete Docter e Dana Murray)
- Miglior corto d’animazione: Se succede qualcosa vi voglio bene di Michael Govier e Will McCormack
- Miglior sceneggiatura originale: Emerald Fennell (Una donna promettente)
- Miglior sceneggiatura non originale: Christopher Hampton e Florian Zeller (The Father – Nulla è come sembra) Miglior cortometraggio: Due Estranei (Travon Free e Martin Desmond Roe)
- Miglior scenografia: Donald Graham Burt e Jan Pascale (Mank) Migliori costumi: Ann Roth (Ma Rainey’s black bottom)
- Miglior documentario: Il mio amico in fondo al mare di Pippa Ehrlich, James Reed and Craig Foster
- Miglior cortometraggio documentario: Colette di Anthony Giacchino e Alice Doyard
- Miglior sonoro: Nicolas Becker, Jaime Baksht, Michelle Couttolenc, Carlos Cortés e Phillip Bladh per Sound of Metal Miglior fotografia: Erik Messerschmidt (Mank)
- Miglior montaggio: Mikkel E. G. Nielsen (Sound of metal)
- Migliori effetti speciali: Andrew Jackson, David Lee, Andrew Lockley e Scott Fisher (Tenet)
- Miglior trucco e acconciatura: Sergio Lopez-Rivera, Mia Neal e Jamika Wilson (Ma Rainey’s black bottom)
- Miglior colonna sonora: Trent Reznor, Atticus Ross e Jon Batiste (Soul)
- Miglior canzone: Fight for you (Judas and the Black Messiah)
Intanto Laura Pausini è la grande delusa della Notte degli Oscar 2021: il suo brano 'Io sì/Seen', colonna sonora del film 'La vita davanti a sé' di Edoardo Ponti con Sophia Loren, si è dovuto inchinare di fronte a 'Fight For You', della 24enne H.E.R., incoronata come miglior canzone originale per il film 'Judas and the Black Messiah' La Pausini, che era in lizza con il brano scritto dalla cantautrice Diane Warren con le parole dell'artista italiano Niccolò Agliardi, si era esibita nel preshow registrato accompagnata al piano proprio da Diane Warren, alla sua dodicesima nomination agli Oscar.
L'artista di Solarolo (che ha organizzato per lei una serie di iniziative, tra cui l'esposizione di una stella in ogni negozio con la scritta 'Solarolo è con te') arrivava alla competizione da grande favorita, dopo la vittoria di qualche settimana fa ai Golden Globe. "Nel dubbio, non svegliatemi", aveva scritto qualche ora fa Laura aggiornando costantemente i fan sui social della sua avventura hollywoodiana. 'Io sì/Seen' resta comunque l'unico brano nella storia italiana ad aver ricevuto una nomination agli Oscar del cinema: nessun artista italiano aveva mai raggiunto un traguardo così alto. Ma la Pausini non è l'unica italiana grande sconfitta della notte più lunga del cinema mondiale.
Anche 'Pinocchio' di Matteo Garrone ha perso l'occasione di far brillare le nostre maestranze con la 'ciliegina' dell'ambita statuetta sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles. Candidato a due nomination tecniche, quella per il trucco e acconciatura (Dalia Colli e Mark Coulier) e quella per i costumi (Massimo Cantini Parrini), il film ha dovuto cedere entrambi i premi a 'Ma Rainey's Black Bottom'.
Chi è Chloé Zhao, mattatrice della Notte degli Oscar
Chloe Zhao ha fatto la storia diventando la prima donna asiatica e la seconda donna in assoluto a vincere il premio come miglior regista agli Oscar per 'Nomadland', premiato anche come Miglior film alla 93esima edizione degli Academy Award. La Zhao è al suo terzo lungometraggio dopo 'Songs My Brothers Taught Me' del 2015 e 'The Rider - Il sogno di un cowboy' del 2017, tutti ritratti di persone, spesso interpretate da attori non professionisti, che vivono ai margini della società nel West americano. Il suo prossimo film sarà invece un blockbuster a fumetti Marvel, 'Gli Eterni', la cui sola produzione è costata duecento milioni di dollari. Con il suo trionfo agli Oscar, che arriva 11 anni dopo che Kathryn Bigelow è diventata la prima donna a vincere la statuetta come miglior regista per 'The Hurt Locker', la 39enne Zhao è stata riconosciuta come una delle cineaste più di talento degli ultimi anni.
Nata a Pechino, suo padre era un dirigente di successo dell'acciaio e la sua matrigna è la famosa attrice comica cinese Song Dandan. "Ultimamente ho pensato molto a come andare avanti quando le cose si fanno difficili - ha detto Zhao ringraziando per l'Oscar ricevuto - Penso che risalga a qualcosa che ho imparato da bambina. Quando crescevo in Cina, mio padre e io giocavamo a memorizzare poesie e testi classici cinesi, li recitavamo insieme e cercavamo di finire le frasi l'uno dell'altro. Ce n'è uno la cui prima frase è: 'Le persone alla nascita sono intrinsecamente buone'. Parole che hanno avuto un così grande impatto su di me quando ero bambina, che ancora oggi ci credo veramente. Anche se a volte può sembrare vero il contrario - ha aggiunto la regista - ho sempre trovato la bontà nelle persone che ho incontrato, ovunque andassi nel mondo".
Zhao ha avuto un rapporto difficile con il suo paese d'origine, soprattutto da quando è riemersa un'intervista del 2013 in cui ha detto che c'erano "bugie ovunque". Un'affermazione che ha scatenato la reazione delle autorità cinesi sull'uscita di 'Nomadland' nel Paese. Tuttavia, oggi, dopo l'annuncio della sua vittoria, sulla piattaforma di microblogging cinese Weibo sono fioccate le lodi nei confronti della Zhao.