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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Scream VI, il terrore ci insegue a New York

Arriva al cinema il 9 marzo il sesto capitolo di Scream, l’iconica saga horror nata negli anni Novanta sulla base dei personaggi ideati da Kevin Williamson, a solo un anno di distanza dal capitolo precedente

Arriva al cinema il 9 marzo il sesto capitolo di Scream, l’iconica saga horror nata negli anni Novanta sulla base dei personaggi ideati da Kevin Williamson, a solo un anno di distanza dal capitolo precedente. Il ritorno dell’assassino mascherato è uno degli eventi cinematografici dell’anno, che vede anche il ritorno (e l’assenza) di importanti personaggi del franchise.

Dopo gli eventi dell’ultimo film, i personaggi si spostano a New York, e proprio la grande metropoli è una delle prime novità di Scream VI, nuovo capitolo di una delle saghe cinematografiche horror più longeve. Ad affrontare Ghostface, il serial killer che si cela dietro alla maschera che ricorda L’urlo di Munch, tornano i quattro sopravvissuti interpretati da Melissa Barrera, Jasmin Savoy Brown, Mason Gooding e Jenna Ortega, quest’ultima reduce dal successo della serie Netflix Mercoledì. Ritornano anche, nei loro ruoli storici, Hayden Panettiere e Courtney Cox. Grande assente invece Neve Campbell, interprete del personaggio Sidney Prescott sin dal primo capitolo, che sembra aver rinunciato per motivi economici.  

La trama

Un anno dopo gli eventi del film precedente a Woodsboro, le sorelle Samantha e Tara Carpenter e gli altri protagonisti si sono trasferiti a New York per il college e per cambiare vita. A gettare nuovamente un’ombra di terrore nelle loro vite però è il ritorno di Ghostface, l’assassino mascherato, che è tornato deciso ad uccidere Sam lasciandosi dietro una lunga serie di cadaveri. Ad aiutare la ragazza ci saranno però anche la giornalista Gale Weathers, interpretata da Courtney Cox, e Kirby Reed (Hayden Panettiere) che nel frattempo è diventata un’agente del FBI. 

Un capitolo innovativo che riesce a rimanere all'altezza dei precedenti

Il nuovo capitolo della saga si pone come strettamente collegato al capitolo precedente. I protagonisti si sono trasferiti a New York per cercare di mettere distanza tra loro e quanto avvenuto nella cittadina di Woodsboro e ognuno di loro sta provando, a modo suo, a gestire ed elaborare i fatti. Il film in sé non delude le aspettative, si presenta all’altezza dei capitoli precedenti della saga, a cui fa grandissimo riferimento, con una buona alternanza di scene horror e scene più rilassate nella prima porzione della pellicola, per lasciare spazio poi alle sequenze più paurose e ansiose nella seconda metà. Come per tutti i precedenti capitoli, funziona il mix sempre ben bilanciato tra horror e humor, soprattutto quando affidato ai personaggi più giovani. Efficace anche la nuova ambientazione metropolitana, che contribuisce a creare uno schema labirintico all’interno del quale i personaggi si muovono e cercano di trovare la via d’uscita, introducendo elementi innovativi che mancavano nella precedente ambientazione il cui punto forte era invece l’isolamento. Funziona molto bene infatti la sequenza in metropolitana la sera di Halloween, dove la folla mascherata e la presenza di molte Ghostface creano un crescendo di ansia nello spettatore che se che tra loro si cela l’assassino vero, ma non si sa quale di loro sia.

Il cast continua ad essere efficace, tra i volti nuovi introdotti nel quinto capitolo e quelli storici di Courtney Cox e Hayden Panettiere. Bisogna ammettere che l’assenza di Neve Campbell si fa sentire, come se al trio di sopravvissute storiche mancasse un pezzo. Tutto sommato però non viene comunque lasciato particolare spazio ai personaggi della Cox e della Panettiere, concentrandosi la storia prevalentemente su quelli più giovani introdotti nel film precedente che, come esplicitato verso la fine del film, dopo quest’ultimo capitolo entrano anche loro per diritto nel club dei personaggi storici. Anche dal punto di vista registico il film non ha nulla da invidiare ai capitoli precedenti, nonostante qualche piccolo jumpscare prevedibile; unico aspetto che si potrebbe definire negativo è forse il non aver colto, con la risoluzione finale e lo svelamento di chi si cela dietro alla maschera, la possibilità di introdurre quell’innovazione capace di stupire e lasciare sconvolto il pubblico, che gli sceneggiatori hanno lasciato credere per qualche secondo facendo assaporare l’idea senza però osare andando fino in fondo. 

Voto: 8

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