rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024

L'editoriale

Giulio Zoppello

Giornalista

La Sirenetta sarà la fine dei Live Action Disney?

Su la Sirenetta in questi giorni le opinioni si sono sprecate. Enorme successo di botteghino, trionfo, alto gradimento di pubblico… si è parlato di scommessa vinta da parte della Disney nel live action fino ad oggi più controverso, più dibattuto, che ha attirato maggiori polemiche e discussioni. Ebbene, le ultime notizie suggeriscono una situazione molto diversa, molto più complessa, specchio della politica produttiva della Disney di questi anni, che ha subito quella che in modo incontrovertibile appare una battuta d'arresto su cui vale la pena riflettere.

Ombre e luci sul risultato al botteghino

La Sirenetta al momento ha guadagnato 165 milioni di dollari in tutto il mondo. La critica americana è stata abbastanza benevola con il film, il pubblico ha gradito molto in Canada e USA, con 118 milioni di incasso. In Europa e soprattutto Asia invece, le recensioni sono state poco clementi, con incassi molto al di sotto delle attese. In Cina il tonfo è stato incredibile: meno di tre milioni di dollari nel mercato cinematografico più ricco del mondo, e che è al centro del mirino delle majors, dopo la riapertura dei confini decisa del regime di Pechino. È andata un po’ meglio in Giappone, ma unendo tutti questi dati, il risultato finale è un passivo che potrebbe costare alla Disney qualcosa tra i 50 e 100 milioni di dollari. Costato 250 milioni, dovrebbe incassarne almeno 750-800 per poter essere un successo ed appare improbabile.

Poi c’è il problema del review bombing. In diversi paesi ha impressionato a tal punto il numero di feedback negativi, che IMDb e altri siti hanno modificato le regole, cercato di correre ai ripari in qualche modo. Ma intanto è chiaro che solo Oltreoceano il film ha sbancato, segnando il quinto miglior esordio nel Memorial Day di sempre e il risultato globale migliore per un film con un’attrice afroamericana protagonista. Una situazione estremizzata che non può essere spiegata con il mero hating, internet trolling, con il razzismo del pubblico. Perché la Sirenetta è stata insignita fin dal suo concepimento dell’incarico di rappresentare tutto ciò che sono i Live Action della Disney, con la loro carica inclusiva, la loro volontà di non essere meri remake e di guardare al pubblico moderno. Ma la politicizzazione di cui sono pregni, forse infine ha veramente stancato una larga fetta di pubblico, di cui la Disney non può fare a meno ma che oggettivamente avrà grossi problemi a recuperare.

Paese che vai, pubblico che trovi: il politically correct non ha funzionato ovunque

Halle Bailey, la protagonista de la Sirenetta, anche chi non ha apprezzato il film l’ha lodata per la sua interpretazione. Ma è l’unica costante. Per il resto non si sono placate le polemiche di chi voleva un film fedele in tutto e per tutto a quel capolavoro che 1989 lanciò il Rinascimento della Disney.

Qualcosa che riguardava non solo la trama, ma anche la somiglianza fisica. La Disney invece vuole dare soprattutto maggior rappresentazione alle minoranze, anche a costo di prendersi quelle libertà, che al pubblico più tradizionalista fanno storcere il naso. Canzoni, temi trattati, la caratterizzazione dei personaggi hanno subito una profonda metamorfosi, sovente anche eccessivamente puritana, tanto da risultare infine una sorta di operazione educativa-moralizzatrice. Stando ai dati un quarto del pubblico de la Sirenetta in patria era afroamericano. C'è un solo problema: fuori dagli Stati Uniti la composizione della società è etnicamente diversa, ma soprattutto la problematica razziale è molto meno sentita. La conflittualità sociale poi non solo è minore ma è anche diversa nella sua caratterizzazione. In sintesi, in Europa, così come in Oriente, questa necessità che ha comportato la variazione rispetto all'originale di tanti personaggi e idee, non è ritenuta necessaria o centrale. Ed è probabilmente qui che vi è stato l'errore principale della Disney: pensare che la polemica, il politically correct, avrebbero generato interesse e incassi. Invece ha polarizzato le opinioni, reso refrattario un segmento di pubblico estero di cui non ha capito molto umore e soprattutto complessità.

Tanta pubblicità per film quasi sempre mediocri

Lo abbiamo visto recentemente anche con Cleopatra di Netflix: al pubblico afroamericano vengono dati prodotti quanto più possibile su misura, anche a costo di forzare premesse storiche o di prendersi libertà alquanto importanti su determinati universi narrativi. L'obiettivo da parte della Disney in particolare è stato sempre quello di massimizzare i profitti giocando da un lato sull’effetto nostalgia degli adulti, dall’altro creando film quanto più possibile ritratto della nuova Generazione Z, molto più multiculturale e connessa al mondo LGBTQ. C'è solo un piccolo problema: gli adulti sono abituati a ricordare una Disney diversa, film d'animazione diversi, e vedere modificati i propri personaggi di continuo, accompagnati da una tesi circa la necessità di “correggerli”, alla lunga è stato vissuto probabilmente anche come una sorta di attacco personale: se ti piace ancora questo film degli anni ’80 o ‘90, della società del passato, allora sappi che sei nel torto, il film più giusto è questo che stiamo facendo noi. Ma a nessuno piace farsi fare delle prediche, non all'infinito almeno. 

Cleopatra nera, il blackwashing e il bisogno di un passato per gli afroamericani 

Se il clima culturale e politico nel mercato audiovisivo degli Stati Uniti accompagna fino all'eccesso questa tesi, ebbene nel resto del mondo il discorso cambia. Il risultato è stato un hating sempre più galoppante, uno scarso interesse verso il genere perché visto anche come ripetitivo e poco interessante. Niente attrae come la novità, ma soprattutto i live action Disney, se si fa eccezione per il Cinderella di Kenneth Branagh, sono anche un monumento cinematografico alla mediocrità nel senso più assoluto. La Sirenetta con ogni probabilità rappresenta sia il punto più alto che più basso della Disney in tal senso, e se il portafoglio piange, sappiamo che da progressisti a conservatori è solo un attimo da quelle parti.

Si parla di

La Sirenetta sarà la fine dei Live Action Disney?

Today è in caricamento