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Giovedì, 25 Aprile 2024

Marianna Ciarlante

Giornalista

Il mostro dei mari è il tentativo malriuscito di Netflix di fare un bel cartone

Con l'arrivo di Luglio, Netflix ha deciso di regalare al pubblico una nuova storia animata, Il mostro dei mari, un racconto marino, un'avventura tra terra e mare che trascina in un passato immaginario dove l'oceano era abitato da temibili mostri e la terra da uomini che li cacciavano. L'obiettivo di vita dei cacciatori era quello di imbarcarsi, affrontare l'oceano e catturare il maggior numero di mostri marini, vivendo, così, una grande vita, morendo di una grande morte. Le premesse potrebbero anche esserci ma nella resa, questo nuovo film animato di Netflix è proprio un buco nell'acqua.

Partiamo dalla trama, inconsistente, poco originale e anche abbastanza noiosa, senza colpi di scena, senza pathos. I personaggi? I classici stereotipi: dal comandante della nave, il capitano Crow, tutto muscoli, tatuaggi e ferite di guerra ma con una scarsa propensione all'accettazione di qualcosa di diverso da ciò che conosce già. Poi c'è Jacob, il trovatello cresciuto in mare e diventato uno dei migliori cacciatori di mostri, che proprio prima di diventare il nuovo comandante della nave, si ritrova a dover mettere in discussione la sua vita e, infine, c'è Maisie, la solita ragazzina ribelle senza famiglia (e ovviamente con i capelli ricci) che apre gli occhi a Jabob e lo fa diventare una versione più morbida e sensibile di se stesso. Non mancano, poi, i mostri che prima sembrano cattivi e poi ci si rende conto che non lo sono davvero, così come il classico animaletto carino che accompagna il viaggio della ragazzina e la salva nel momento del bisogno. Cè anche la strega cattiva e i reali con la puzza sotto il naso, tutto quello che dovrebbe esserci teoricamente in un cartone ma che, nella pratica, non basta a dare quel guizzo di emozione in più alla storia di questo film che risulta piatta e poco avvincente.

Poi c'è un altro aspetto da considerare che ha contribuito alla cattiva riuscita del film (almeno nella sua versione italiana): il doppiaggio, davvero poco convincente. Potrebbe sembrare strano dato che in Italia si è soliti essere molto bravi nel doppiaggio ma c'è da dire che per Il mostro dei mari sono state fatte delle scelte che non hanno aiutato molto il film da questo punto di vista. Diego Abatantuono non convince per niente nei panni del capitano Crow, la sua voce e quell'accento milanese troppo accentuato non rendono il perosnaggio credibile. Per non parlare di Giulia Stabile, anche lei, per forza di cose, poco credibile e coinvolta per per recitare le prime due battute del film (nei panni di vedetta della nave) solo per attirare l'attenzione del pubblico. L'unico, tra i personaggi principali, a fare un buon lavoro è Claudio Santamaria nelle vesti di Jabob ma un personaggio, da solo, non basta a fare di un cartone un bel cartone. 

Se altri progetti animati di Netflix, in passato, ci avevano colpito molto e anche emozionato (basta pensare a Vivo, un vero capolavoro), Il mostro dei mari ha deluso decisamente le aspettative e non ha regalato quella magia che un cartone animato dovrebbe sempre avere.

Voto: 4 e mezzo

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