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Venerdì, 29 Marzo 2024

La recensione

Marianna Ciarlante

Giornalista

Noise, perché il film Netflix sta facendo tanto "rumore"

Può un film fare rumore anche senza troppe parole? Senza un finale risolto, senza troppi dialoghi, tante spiegazioni? Sembra proprio di sì stando al successo del nuovo titolo Netflix, chiamato non a caso Noise, che in pochissimo tempo ha scalato la top 10 dei titoli più visti sulla piattaforma di streaming. Sono diversi gli elementi che attirano fin da subito di questo film e che ci portano a sceglierlo tra le infinite opzioni del catalogo Netflix. In primis, la sua locandina, dove troviamo una testa d'uomo "mozzata" dall'immagine di una misteriosa casa che immaginiamo sia al centro della storia. Attrae di questo film anche la fotografia, quei colori sui toni del verdastro e giallognolo che fanno tanto atmosfera "psicotica", attrae il titolo, Noise, che ci lascia intendere che il tema centrale del film sia proprio il "rumore" e attrae il fatto che la pellicola duri solo un'ora e mezza e dopo tanti prodotti che superano le due ore, sapere di avere di fronte un film breve è, senza dubbio, piacevole. 

Poi, una volta iniziato il film restiamo subito un po' spiazzati. Ma facciamo un passo indietro e iniziamo con la trama. La storia è quella di Matt, influencer e giovane genitore del neonato Julius, che scopre un oscuro segreto appartenente al passato del padre colpito da demenza. Inizia così un'indagine approfondita che lo porterà ad aprire un vaso di Pandora pieno di segreti. Bisogna dire che Noise è un film molto particolare. L'inizio è piuttosto lento e privo di accadimenti degni di nota ma questa lentezza nell'esposizione della storia è funzionale a trascinare lo spettatore in un mood di fastidio, insoddisfazione, psicosi per farlo avvicinare sempre più alla psicologia del protagonista, un uomo dilaniato dai rumori che lo circondano, in primis, il pianto del figlio neonato, e questa cosa la si comprende solo a metà film.

Con un'ottima regia e fotografia in Noise, alcune inquadrature, infatti, sono originalissime e affascinanti e forse uno degli elementi più belli del film, insieme al fatto che Noise ci trascina dentro un mondo di poche parole ma tanto rumore, un mondo dove l'essere genitori si dimostra non poi così naturale come dovrebbe essere spingendo a una riflessione molto profonda, e spesso poco discussa, sulla depressione post-partum maschile. La parte della trama più avvincente, infatti, non è tanto quella legata ai misteri dell'azienda di famiglia e delle morti che avrebbe causato ma quella che punta i riflettori sulla fragilità di una mente umana che si ritrova a dover essere responsabile di un'altra vita e non riesce a sopportarne il peso e in questo caso anche il rumore. È interessante osservare come un uomo che vive di apparenze, il protagonista del film, infatti, è un influencer che racconta se stesso su Instagram, crolli al primo battito di ciglia finendo in un vortice di pensieri e ossessioni che lo portano alla follia. 

È difficile definire Noise, decidere se ci è piaciuto o meno, se è un film consigliabile oppure no. Una cosa, però, la possiamo dire, Noise ci ha stupito per i suoi rumorosi silenzi, per quel finale aperto, per le tante spiegazioni mai portate a termine e per averci lasciato, alla fine della visione, un misto di orrore e tenerezza e forse era proprio questo lo scopo del film.

Link al film

Voto: 6 1/2

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