rotate-mobile
Lunedì, 11 Dicembre 2023

La recensione

Giulio Zoppello

Giornalista

Scott Pilgrim: la serie anime su Netflix è ciò che tutti speravamo

Quando “Scott Pilgrim” uscì ad inizio millennio fu salutata come una geniale variazione stilistica e tematica del concetto di graphic novel, e diventò in breve un titolo fondamentale della Generazione Millennial. Dopo il cult movie del 2010, ora su Netflix Bryan Lee O'Malley, assistito da BenDavid Grabinski, trasla tutto nella serialità anime, riuscendo a creare un perfetto equilibrio tra necessità di aggiornamento e fedeltà all’universo originale del ragazzo di Toronto.

Una serie su un fumetto di culto del passato

Diciamolo subito: questo Scott Pilgrim di Netflix ha subito qualche variazione rispetto all’originale. Era del resto inevitabile, a detta di O’Malley, che ha dovuto fare i conti con un ventennio di distanza temporale. I giovani di oggi sono simili a quelli di ieri ma sono anche molto diversi, sono cambiati i riferimenti culturali, la subcultura giovanile è differente in quasi tutto. Ma soprattutto: Scott Pilgrim è diventato un must della narrazione giovanile, ha cambiato molto, moltissimo nel modo in cui i più giovani guardavano, pensavano e rappresentavano sé stessi, fungendo sia da specchio che da motore semantico. Il film del 2010 con Michael Cera protagonista fu un flop al botteghino certo, ma poi (come spesso capita in questi casi) diventò un cult assoluto, tanto che il cast originale, composto da Mary Elizabeth Winstead, Kieran Culkin, Chris Evans, Brandon Routh, Brie Larson, Aubrey Plaza, Satya Bhabha, Anna Kendrick e co., sono tornati qui per dare voce ai personaggi. Questo Scott Pilgrim ad ogni modo bene o male ricalca come trama esattamente ciò che fu il fumetto originale. Abbiamo il giovane Scott, bassista un po’ sfigato di una band rock, pigro, fissato coi videogiochi, che vive con il suo coinquilino gay Wallace in una Toronto a metà tra idealizzazione e deformazione punk. Scott, nonostante si stia frequentando con la giovane Knives, si prende una bella sbandata per la giovane americana Ramona, ragazza carismatica, intelligente e molto attraente; il problema però insorge nel momento in cui gli ex di Ramona si fanno vivi, con intenzioni bellicose. Scott Pilgrim in poco tempo si troverà in mezzo ad una sorta di odissea tra superpoteri tra il ridicolo e il titanico, una realtà deformata e la necessità di fare chiarezza su cosa vuole e quali sono le sue priorità nella vita. Il tutto mentre Ramona farà i conti con il suo passato sentimentale, i suoi ex, mentre tutto intorno a loro si incasina ed è sulle tracce di Scott, misteriosamente sparito. Insomma, sia che siate stati fan a suo tempo del film o del fumetto originale, sia che siate in cerca di un prodotto d’animazione inconsueto e vivace, Scott Pilgrim è esattamente ciò che fa per voi. 

Un mix gustosissimo di più stili e più tematiche

Dal punto di vista grafico, Scott Pilgrim su Netflix è molto interessante, perché è un prodotto che si connette alle tavole continuamente, ma allo stesso tempo è chiaramente influenzato dalla realtà videoludica, così come dall’anime nel senso più classico del termine. Senza mai diventare eccessivamente ricercato e barocco, riesce però a rendere credibile ogni passaggio narrativo, la costante autocitazione, decostruzione e il suo essere una sorta di ibrido di generi sempre in mutazione. Ma, a dispetto di diversi cambiamenti più in linea con la Generazione Z (su cui sarà interessante vedere le reazioni dei fan più longevi) è fuori di dubbio che Scott Pilgrim sia un incredibile tributo e assieme grottesca deformazione della sub-cultura giovanile. Nerd, musicisti, vegani, gym boys, insomma ogni possibile categoria umana e non viene chiamata in causa, sfondando anche talvolta la quarta parete, mentre si mette in piedi un microcosmo in cui alla fin fine, si parla di rapporti umani, di quanto scorre veloce la vita. I sogni sono potenti? Si. Ma lo è anche il dolore, gli insuccessi, la solitudine che permane un racconto che è una delle migliori metafore di quel casino che è l’età giovanile, quando tutto va così di fretta che non sai dove stai andando. Divertente, caotico ma con gusto, coloratissimo, con personaggi che sono in tutto e per tutto la parodia di precise categorie del mondo giovanile e sono solo, Scott Pilgrim su Netflix riesce a completare quel tragitto che il film del 2010, per mere ragioni di identità cinematografica classica, non poteva. Rimane però alla fine il dubbio che il mondo di cui parla O’Malley sia qualcosa del passato, visto che con la società tecnocratica, bene o male la sub cultura giovanile in realtà è andata scomparendo, per lasciare il posto a quell’uniformità e omologazione che oggi sono sotto gli occhi di tutti. Ma forse proprio per questo, Scott Pilgrim, relitto dei ragazzi di un tempo, quelli che oggi sono trentenni o quarantenni, acquista ancora più valenza, ancora più importanza, nel suo mettere in scena quel mix di fantasia e realtà che alberga nel cuore di tutti noi. 

Voto: 8

Si parla di
Sullo stesso argomento

Scott Pilgrim: la serie anime su Netflix è ciò che tutti speravamo

Today è in caricamento