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Mercoledì, 24 Aprile 2024
The Watcher

The Watcher, la spiegazione del finale assurdo e affascinante

Il commento sul finale della serie Netflix di Ryan Murphy sulla storia vera dello stalker di Westfield

Si può trovare pace nel non risolto? Si può continuare a vivere senza mettere un punto fermo sul proprio passato? Può una storia irrisolta continuare a tormentarci per l'eternità? The Watcher, la nuova serie Netflix di Ryan Murphy che attualmente è prima nella top 10 della piattaforma di streaming superando anche il colosso Dahmer, tenta di farlo con un finale perfetto e affascinante nella sua totale mancanza di risoluzione. Ma come finisce quindi The Watcher? Come si conclude una delle storie vere più appassionanti degli ultimi anni? Scopriamolo insieme. 

La storia vera che ha ispirato The Watcher

La spiegazione del finale di The Watcher

The Watcher chiude il sipario sulla sua storia con un finale aperto, uno di quei finali che solitamente, in un thriller, fanno arrabbiare perché non portano a una risoluzione della storia ma in questo caso è talmente perfetto da non aver bisogno di ulteriori aggiunte o "colpevoli" da accusare. Non c'è una risoluzione, non c'è un colpevole, un'accusa, un processo. Colpevoli dopotutto non ce ne sono, o meglio, potrebbero essere tutti, ognuno dei personaggi della storia di The Watcher che è uno dei casi mai risolti dalla polizia americana. Capire chi c'è dietro il misterioso "osservatore" della casa al 657 Boulevard, è impossibile e la stessa serie lo dimostra mostrando che tutti potrebbero essere colpevoli come non esserlo. Una cosa è certa, anche se non si sa chi è il "watcher", questo mistero irrisolto ha lasciato un tarlo nella mente delle vittime al punto da non riuscire ad andare avanti con la propria vita. Il bello del finale di The Watcher sta proprio in questo, nella sua ultima scena che vede il protagonista far finta di essere andato a fare un colloquio di lavoro quando, invece, è davanti alla sua vecchia casa "infestata" a osservare chi dopo di lui finirà vittima delle stesse minacce. Qualsiasi cosa che resta aperta, inconclusa divora l'anima ed è proprio questo quello che accade in The Watcher e nel suo finale perfettamente studiato per trasmettere questa sensazione di angoscia e tormento perenne data dal non poter dare un nome e un volto a uno stalker che è ancora a piede libero. Dean, infatti, è ancora ossessionato dalla sua vecchia casa e dalle lettere ricevute e anche se è tornato a New York e fa terapia, non ha trovato pace. A cercare di aiutarlo era stata la confessione (inventata) della sua investigatrice privata che prima di morire si è addossata la colpa di essere lei stessa lo stalker ma solo per dare pace al suo amico. Un gesto molto bello che, però, non è bastato quando Dean ha scoperto la verità. 

La recensione di The Watcher

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