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Martedì, 16 Aprile 2024
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Sweet Tooth è una serie da non perdere, ma se Netflix non la rinnova fa un grave errore

La recensione

Venerdì 4 giugno su Netflix è uscita Sweet Tooth, serie tv creata da Jim Mickle sulla base dell'omonimo fumetto scritto e disegnato da Jeff Lemire, uscito tra il 2009 e il 2012 in 40 albi racchiusi in sei volumi, ognuno dei quali rappresenta un arco narrativo. 

Se state cercando consigli su una serie Netflix che merita di essere vista subito, allora Sweet Tooth potrebbe essere quella giusta. È una vera fiaba per adulti, ma è anche una scommessa che fate con Netflix: perché se la serie non sarà rinnovata, allora molto probabilmente rimarrete con una serie di rimpianti che solo la lettura dei fumetti di Lemire potrà placare, per quanto non manchino le differenze tra la storia raccontata sulle pagine e quella che si vede sullo schermo.

Senza fare (troppi) spoiler, vediamo quindi di spiegare perché suggeriamo la visione di Sweet Tooth su Netflix, illustrando per sommi capi la trama e poi analizzando i pregi e il grande difetto della serie.

Sweet Tooth, di cosa parla la serie tv Netflix

Possiamo dire che Sweet Tooth segue tre storie, destinate prima o poi a incrociarsi in qualche modo. La prima, in ordine di apparizione, è quella del dottor Adi Singh e di sua moglie; la seconda, e più importante, è quella di Gus; la terza, anche per importanza, è quella di Aimee e di sua figlia Wendy.

Siamo da qualche parte nel tempo, in un futuro prossimo che potrebbe anche essere un presente: all'improvviso scoppia una pandemia di un virus chiamato H5G9, il primo sintomo è un mignolo che trema ma poi arrivano tosse, malessere e inevitabilmente o quasi la morte: solo Rani riesce a sopravvivere alla malattia, grazie a una medicina di cui si scoprirà la composizione.

Più o meno contemporaneamente con la diffusione del virus, nel mondo si verifica un'altra cosa: i bambini nascono con parti umane mischiate a parti di animali vari, e per questo vengono chiamati ibridi. Gus, ad esempio, ha le corna e le orecchie di un cervo (e anche olfatto e udito).

In uno scenario sempre più apocalittico, c'è chi sceglie la fuga: è il caso di Richard Fox, che porta via con sé il suo piccolo GUS in fasce verso un posto isolato nel parco di Yellowstone. Per dirla con una battuta, Richard, o Pubba come lo chiama il suo bambino, è interpretato da Will Forte, che quindi ha imparato a sopravvivere in condizioni estreme ai tempi di Last Man on Earth.

E infatti Pubba costruisce una casetta nel bosco, con un piccolo orticello, una macchina per estrarre la resina con cui fare lo sciroppo d'acero, e riesce persino a scrivere dei libri (in particolare le avventure di Tom Sawyer) per insegnare a leggere a Gus. Il bambino cresce rinchiuso in quell'isolamento, con la crescente voglia di vedere cosa c'è oltre la recinzione.

Aimee e la piccola Wendy invece abitano in quello che era uno zoo. Aimee era una consulente matrimoniale, che ha trovato rifugio nel parco e ha conosciuto Wendy appena nata, quando già si capiva che era una bimba speciale: Wendy, infatti, è un ibrida con il naso da maialina e con il sogno di conoscere e accogliere altri ibridi.

Ci interrompiamo qui, ma prima di addentrarci nell'analisi ecco il trailer ufficiale della serie tv Sweet Tooth

Perché vedere la serie tv Sweet Tooth su Netflix

Come detto prima, Sweet Tooth è una fiaba per adulti. È una fiaba perché parla di una storia fantastica, di bambini-animali, e in particolare di un bambino-cervo che cresce in un piccolo paradiso, mentre fuori c'è l'inferno.

E quell'inferno costituisce il lato adulto di questa serie, che in un certo senso narra una storia che un po' ricorda, almeno nei presupposti, la situazione in cui ci troviamo da più di un anno, tra ondate di contagi e bambini immuni (oltre, ovviamente, a ricordarci Anna di Niccolò Ammaniti).

L'equilibrio tra gli aspetti fiabeschi e quelli drammatici si mantiene perfetto in tutti gli episodi, con una tensione che trova sfogo nei giochi e negli occhi dei bambini. Ed è questa la forza di una storia che fa sognare e riflettere, sorridere e commuovere. Solo che...

Perché Netflix deve per forza produrre Sweet Tooth 2

Solo che, come abbiamo detto all'inizio, tutto il piacere che si prova nel vedere Sweet Tooth potrebbe essere rovinato da Netflix, qualora decidesse di non rinnovare la serie per una seconda stagione. 

Senza spoilerare, il finale della prima stagione è infatti apertissimo, che più aperto non si può. E del resto, non siamo neanche alla metà delle vicende narrate da Lemire sui fumetti (dove, per dirne una, Jepp è decisamente meno amichevole del personaggio della serie).

Non solo: nel 2020 Kemire ha annunciato di aver iniziato a scrivere un nuovo capitolo della saga, intitolato Sweet Tooth: The Return, di cui si possono vedere delle anticipazioni nei disegni pubblicati da Lemire su Instagram.

E se è vero che di recente Netflix ha cancellato serie molto viste come Jupiter's Legacy e Gli irregolari di Baker Street, è fuor di dubbio che sarebbe un vero peccato non vedere nuovi episodi della serie dedicata al nostro simpatico Golosone. 

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