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Venerdì, 29 Marzo 2024

Marianna Ciarlante

Giornalista

Yara è un incantevole racconto di un delitto brutale. Netflix, questa volta, ha fatto centro

Non è facile raccontare un delitto, ricordare un caso di cronaca nera che ha sconvolto un intero Paese, dare di nuovo attenzione a un comportamento umano che ha oltrepassato i limiti della morale. Non è facile narrare un assassinio né in forma scritta, né tantomeno per immagini. Non è per niente facile far tornare lo sguardo, i pensieri e la memoria delle persone su un'azione tanto disumana quanto reale che ha fatto smettere di vivere una giovane ragazza con un futuro ancora da scrivere. Netflix ha corso un grande rischio scegliendo di raccontare il delitto di Yara Gambirasio ma, a volte, le scelte vincenti sono proprio quelle più azzardate ed è così che la piattaforma di streaming ha finalmente fatto centro trovando la chiave giusta per parlare di un caso delicato come quello di Yara e creare un prodotto ben scritto, ben recitato e ben riuscito.

L'intervista a Chiara Bono, la giorvane attrice che si è trasformata in Yara Gambirasio

Delicato, rispettoso, garbato. Yara è un film che in un'ora e mezza abbraccia il pubblico pur parlando di un argomento estremamente drammatico, lo fa emozionare, lo coinvolge e lo fa riflettere su innumerevoli tematiche non cadendo mai nell'estrema drammatizzazione delle vicende o dei personaggi. Non un docufilm, né un film troppo romanzato, Yara è un lungometraggio giusto che rende onore alla vita di una ragazza scomparsa, alla sua famiglia e al lavoro di tutte le persone che hanno contribuito a dare giustizia a una bambina che non ha avuto l'opportunità di vivere al di là dei suoi 13 anni. 

Le cose da sapere prima di guardare il film Netflix su Yara Gambirasio

Ad assumere il volto di Yara c'è una giovane Chiara Bono che, pur avendo poche scene e pur essendo un'attrice emergente, sorprende per la sua bravura ma il personaggio più bello del film è, senza dubbio, quello del PM Letizia Ruggeri, interpretata da una bravissima Isabella Ragonese, occhio narrante dell'intero racconto in grado di dare alla trama una prospettiva che contribuisce decisamente alla riuscita del film.

Emotiva, a volte insicura ma senza mai la paura di spianarsi da sola una strada anche se piena di insidie, la dottoressa Ruggeri viene a capo, dopo anni di indagini e con l'aiuto di quei pochi che credono in lei, della soluzione del caso di Yara Gambirasio trovando l'assassino della giovane ragazza in un mare di possibilità e interagendo con una famiglia che aveva il cuore a pezzi con una delicatezza e un rispetto che lasciano senza parole. Yara è un film delicato, femminile e sorprendentemente profondo che, piuttosto che cadere nel cliché del crime movie ha saputo andare molto più a fondo del fatto di cronaca in sé dando spazio a diverse tematiche attuali (dalle differenze di genere sul lavoro ai pregiudizi sul mondo femminile), a una ben ricercata introspezione di tutti i personaggi e a inquadrature, scene e dialoghi mai scontati o approssimativi. 

Netflix Italia ha finalmente colpito nel segno e forse, sta iniziando a capire che lo spettatore ha bisogno di qualcosa in più di una semplice sequenza di azioni e di battute scritte a tavolino per fare breccia nel suo cuore.

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