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Lunedì, 11 Dicembre 2023

La recensione

Claudio Pizzigallo

Giornalista

"Il migliore dei mondi", ma quanto è bello il nuovo film di Maccio Capatonda

Venerdì 17 novembre su Prime Video è uscito Il migliore dei mondi, il nuovo film con Maccio Capatonda, che lo ha anche diretto insieme a Danilo Carlani e Alessio Dogana. 

Se state cercando una divertente commedia da guardare su Prime Video, ve lo diciamo subito: guardate Il migliore dei mondi. E se non vi basta questo consiglio e volete saperne di più, seguiteci nella nostra recensione, che inizia con il riassunto senza spoiler della trama.

Maccio Capatonda in Prova Prova Sa Sa

Di cosa parla "Il migliore dei mondi"

Ennio Storto (Maccio) vive a Roma ed è un uomo abbastanza comune nel nostro mondo. Sempre attaccato allo smartphone o al computer, si affida alla tecnologia per qualunque cosa: usa Alexa per alzare le serrande e frullare la frutta, scandaglia i social per scoprire i gusti delle ragazze che conosce sulle app di incontri, ha i suoi gusti precisi in fatto di video porno e senza navigatore non sa nemmeno arrivare al negozio di elettronica che gestisce col fratello Alfredo (Pietro Sermonti), un tipo abbastanza strano a cui invece la digitalizzazione ha tolto la voglia di fare la rivoluzione (ma non quella di drogarsi). 

A proposito di rivoluzione: durante la festa di compleanno di Alfredo, in discoteca, Ennio conosce Viola (Martina Gatti), che fa parte di una comunità che ha deciso di vivere in modo "slow". A Ennio piace subito Viola, ma se ne allontana quando il suo smartwatch gli mostra che le sue pulsazioni sono aumentate: Ennio, infatti, esce solo con donne che gli piacciono al 40%, per non correre rischi di innamorarsi e di restare ferito. 

Qualche giorno dopo, in negozio Ennio vede entrare proprio Viola, che gli chiede di riparare il suo modem 56k. Lui fa resistenza, ma poi prende quel pezzo di antiquariato per provare ad aggiustarlo. Connette il modem e, quando finisce quel tipico rumore che chi ha almeno 40 anni ricorda bene, c'è un calo di tensione. 

Sembrerebbe tutto a posto, ma quando Ennio torna al bancone del negozio e ridà il modem, ancora rotto, a una Viola delusa e arrabbiata, si accorge che il mondo intorno a lui è cambiato. Pc Pentium II, stampanti che fanno muovere i tavoli (per cui vengono chiamate "sedute spiritiche"), Nokia 3310 sempre uguali a se stessi. 

All'inizio Ennio crede di essere vittima di uno scherzo del fratello, o di stare sognando, ma poi, grazie ad Alfredo, capisce che è tutto vero: siamo sempre nel 2023, ma la tecnologia è ferma al 1999 dopo una decisione dei governi mondiali in seguito agli incidenti del millennium bug. 

L'unica cosa che Ennio pensa di poter fare per tornare al suo mondo è ritrovare Viola e il suo modem, per rifare quella sequenza di azioni che lo ha catapultato in questo universo parallelo analogico. Cosa succede di qui in poi non ve lo diciamo per non spoilerare, piuttosto guardate il trailer ufficiale di Il migliore dei mondi

Perché vedere "Il migliore dei mondi"

Di idee geniali Maccio ne ha sempre sfornate parecchie, fin dai tempi dei suoi finti trailer a Mai dire. Ma un conto è far ridere in 3-4 minuti, un altro conto è sviluppare un'idea di partenza fino a farla diventare un bel film: in tal senso, l'esempio di Italiano medio è significativo.

In Il migliore dei mondi, a una brillante idea di partenza si abbina anche uno svolgimento all'altezza (e un finale azzeccatissimo, ma non diciamo nient'altro se non un "bravo" a Tomas Arana per il delicato ruolo del guru). 

L'idea di partenza, in sostanza, è di far fare al protagonista un viaggio indietro nel tempo (a proposito, se non lo avete visto recuperate il recente Totally Killer) trasportandolo però in un presente alternativo, un mondo parallelo e distopico che, pur all'interno di una commedia, fa venire i brividi a chi, come noi, non rinuncerebbe facilmente alle tecnologie degli ultimi 23 anni. 

Da questa premessa si dipana la trama, che mescola sapientemente satira e avventura, comicità e romanticismo, senza mai cadere in scelte "facili" o banalità varie, dall'inizio alla fine. Se a tutto ciò si aggiunge una sana dose di effetto nostalgia per i tempi che furono, Il migliore dei mondi diventa un film che, come diciamo in questi casi, magari non vincerà l'Oscar ma vi regalerà una piacevole serata con appendice di interessanti riflessioni personali. 

Voto: 8

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