rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024

La recensione

Claudio Pizzigallo

Giornalista

LOL 3, il gran finale che ha ribaltato tutto come il voto di Borghese

Prima di vedere gli episodi finali di LOL 3, usciti su Prime Video giovedì 16 marzo, avevamo un giudizio piuttosto chiaro su questa edizione dello show comico più famoso della piattaforma streaming di Amazon. 

Un giudizio diciamo "tecnico", sulle potenzialità di LOL e sul rischio di indebolirne la risonanza mediatica se non si comprendono e assecondano certe dinamiche. Ma poi abbiamo visto il finale e, come il voto di Alessandro Borghese a Quattro Ristoranti, ha ribaltato il risultato finale. 

Vi avvisiamo, dunque: se non avete visto la conclusione di LOL 3 e non volete spoiler, forse è meglio interrompere qui la lettura, perché parleremo di chi ha vinto questa edizione, e di come lo ha fatto. Ma prima, per onestà intellettuale, esprimiamo i nostri dubbi sulla tenuta del format.

Quello che ci ha convinto poco di LOL 3

Non abbiamo intenzione di accodarci a quelli che "LOL non fa più ridere" né tantomeno a quelli che "LOL non ha mai fatto ridere". Perché possiamo anche essere d'accordo sul fatto che la prima stagione sia ancora quella che più ci ha fatto divertire, per ragioni che proveremo ad analizzare più avanti, ma non si può certo dire che l'ultima stagione di LOL non abbia fatto ridere. 

Su tutti, a nostro avviso, i più esilaranti sono stati Nino Frassica, Herbert Ballerina e Fabio Balsamo. Che, sempre secondo noi, hanno qualcosa in comune con i concorrenti più esilaranti delle edizioni passate, ovvero Elio, Lillo, Corrado Guzzanti, Virginia Raffaele, Michela Giraud, Ciro Priello, Luca Ravenna, Maccio Capatonda, Max Angioni e il Mago Forest (non ce ne vogliano gli altri). 

E cos'hanno in comune? Diciamo "l'approccio alla risata". Ci spieghiamo meglio: tendenzialmente, i comici che abbiamo nominato impostano, o cercano di impostare, i loro sketch e le loro battute su un piano surreale, ovvero dicono cose che fanno ridere con l'aria seria non di chi non può ridere a causa del format di LOL, ma di chi finge di dire una cosa appunto seria, normale, che proprio per questo fa ridere. 

Per fare un esempio chiaro, quando Lillo dice "voi mi vedete così in forma perfetta ma io sono capace di mangiarmi tre etti di carbonara" la comicità scatta nel momento in cui lui sembra davvero credere che gli altri lo vedano in forma smagliante. In un certo senso, è come se Lillo dicesse "non c'è niente da ridere", e in questo modo provocasse una reazione per cui a chi lo ascolta scappa da ridere involontariamente, come quando vediamo qualcuno che scivola a terra in modo rocambolesco e ci viene da ridere anche se sappiamo che è sbagliato. 

Non è un caso, infatti, che moltissime ammonizioni ed espulsioni non siano arrivate in momenti specificamente preposti a far scattare la risata (ad esempio, come si può resistere all'imitazione di Venditti fatta da Guzzanti?), quanto piuttosto in momenti casuali, interlocutori. Una parola pronunciata male per sbaglio (vero Herbert?), una battuta estemporanea e casuale, un dettaglio che si rivela davvero irresistibile. 

Alla luce di queste considerazioni, quindi, possiamo notare come in LOL 3 questo tipo di comicità che definiremmo "fintamente involontaria" abbia avuto tre rappresentanti (i citati Herbert, Nino e Fabio), rispetto ai cinque di LOL 2 e di LOL 1. Se a questo dato numerico aggiungiamo il fatto che è fisiologico il calo dell'effetto sorpresa con cui LOL 1 aveva travolto l'Italia, possiamo in qualche modo comprendere chi pensa che LOL sia un format che inizia a mostrare qualche segno di cedimento, a cui si potrebbe rimediare con scelte di cast più mirate appunto al format dello show che non alla popolarità dei concorrenti. Detto ciò, però, il finale di LOL 3 ci ha davvero "messo in crisi". Spieghiamo perché.

Chi e come ha vinto LOL 3

Tutte le considerazioni di cui sopra sono state spazzate via dal nostro cervello, e ancor di più dal nostro cuore, nel momento in cui nell'arena di LOL 3 sono rimasti gli ultimi due concorrenti, ovvero Luca Bizzarri e Fabio Balsamo

Luca si è rivolto a Fabio, e gli ha proposto di scoppiare in una risata corale per vincere entrambi e dividersi i 100.000 euro di premio da devolvere alle associazioni da loro scelte: 50.000 euro ai bambini malati del Gaslini e 50.000 euro alla ricerca sull'osteogenesi imperfetta. 

Per un attimo (permetteteci di riprendere il loro scherzo sui pregiudizi campanilistici) abbiamo temuto che il genovese Luca ingannasse Fabio, o che il napoletano Fabio ingannasse Luca. Ma nel momento in cui sono scoppiati a ridere e si sono abbracciati, a noi è scesa una lacrima di commozione che mai ci saremmo aspettati da un programma come LOL: chi ride è fuori. 

Ora, è probabile che nelle prossime edizioni verrà inserito un meccanismo per impedire questi accordi, o al contrario si stabilirà che se il tempo di gara è scaduto i vincitori sono gli ultimi due concorrenti rimasti, così da favorire queste spartizioni. Non lo sappiamo, e per il momento non ci interessa. Ma che gran bel finale che ha avuto LOL 3...

Voto: 9

Si parla di

LOL 3, il gran finale che ha ribaltato tutto come il voto di Borghese

Today è in caricamento