Monterossi 2, la spiegazione del finale di stagione della serie con Fabrizio Bentivoglio
Cosa è successo nell'ultimo episodio
Avete finito di vedere il quinto e ultimo episodio della seconda stagione di Monterossi, tratta dal romanzo Torto marcio di Alessandro Robecchi, e vi è rimasto qualche dubbio sul finale? Nessun problema, eccoci qui con il nostro riassunto-spiegazione del finale di Monterossi 2.
Come inizia l'ultimo episodio di Monterossi 2
Nel finale del quarto episodio, Carlo Monterossi aveva capito, grazie a Oscar, che a uccidere quello schifoso del Campana era stata la moglie Isabella De Nardi Contini dopo che questa aveva scoperto che lui adescava, stuprava e picchiava ragazzine minorenni che poi metteva a tacere pagando le loro famiglie.
L'ultima puntata si apre dunque proprio con un incubo di Monterossi, in cui lui va a trovare Isabella che fa finta di sedurlo per colpirlo con una coltellata alla schiena. Monterossi si sveglia di soprassalto, così come, a qualche chilometro di distanza, succede a Sannucci che viene svegliata dalla vice questora Gregori, interessata a sapere dove sono Carella e Ghezzi, nel frattempo appostati nel palazzo occupato di via Gigante per arrestare Francesco, dopo che Ghezzi ha trovato il diario del padre di Francesco nella scatola che il ragazzo tiene a casa di Antonia (che ormai lo ha riconosciuto).
Ghezzi e Carella arrestano Francesco ma c'è lo sgombero
Peccato che, come spiega Gregori a Sannucci, "quelli dall'alto" hanno deciso di fare uno sgombero dimostrativo in quei palazzi, per arrestare qualche islamico dopo l'arresto di Nadir, così da rafforzare la teoria terroristica e placare l'opinione pubblica. Insomma, tocca aiutare Ghezzi e Carella prima che restino coinvolti in qualche scontro tra polizia e occupanti, facendo così scoprire la loro indagine parallela mascherata da ferie.
Quei due intanto vanno a bussare alla casa di Francesco e Chiara, per portarsi via il ragazzo: la copertura di Ghezzi alias "Franco" è saltata definitivamente. Francesco non oppone resistenza, del resto sa di essere colpevole degli omicidi di Gotti e Crisanti, due dei tre ex complici del padre - l'altro è Bellini, che intanto è nascosto in una rimessa per camper e ha mandato Il Socio e Il Biondo ad ammazzare un certo Nicola Laganà a Reggio Calabria - che lo avevano fatto arrestare lasciandolo solo dopo l'omicidio di Laganà senior nel 1981.
Ghezzi va a parlare con il collega Perini, quello che li aveva introdotti al quartiere, e prova a dissuaderlo, ma Perini dice che sta eseguendo gli ordini, facendosi mandare a quel paese da Ghezzi, che dopo aver passato del tempo lì si è reso conto che sono solo "quattro poveracci". Lui e Carella portano Francesco nell'appartamento in cui Ghezzi/Franco ha vissuto sotto copertura.
Francesco, il "killer dei sassi", si suicida
Lì i due sovrintendenti parlano col ragazzo, che ci tiene a scagionare da qualunque coinvolgimento sia Nadir sia Chiara, dando anche indicazioni per ritrovare l'arma del delitto. E poi Francesco racconta di come abbia trovato le pistole al vecchio macello dei Gotti, ma anche di come non abbia idea di chi sia Campana (che infatti era stato ucciso con una calibro 22 e non con una calibro 9 come gli altri).
Ghezzi vuole capire perché Francesco abbia fatto quello che ha fatto, e lui accusa il padre di aver perdonato i suoi complici per vigliaccheria; insomma, doveva fare giustizia, visto che la giustizia vera non c'era stata. Poi Francesco dice a Ghezzi che deve vomitare, il sovrintendente perde un attimo il contatto e il ragazzo si lancia dalla finestra, suicidandosi mentre tutto intorno si prepara lo sgombero e i celerini iniziano a scontrarsi con alcuni occupanti.
Carella dimostra il suo sangue freddo e ordina a uno sconvolto Ghezzi di prendere tutta la sua roba dall'appartamento e uscire di lì. Arrivano sotto, Ghezzi butta le sue cose tra l'immondizia mentre Carella va a constatare la morte del ragazzo e mostra il tesserino a un collega giunto sul posto per controllarlo.
Arriva subito anche Chiara, che ovviamente non si capacita della morte del compagno e accusa i poliziotti, ma capisce subito come è andata e Ghezzi la abbraccia per consolarla.
Monterossi va da Isabella e spiega come lei ha ucciso il Campana
Nonostante il sogno fatto, Carlo va da Isabella, che prima di farlo salire in camera lo lascia aspettare qualche minuto ma poi lo accoglie con il suo tono ironico e fintamente scandalizzato. Carlo però non ha tanta voglia di scherzare, perché vuole dire alla donna che ha le prove dell'omicidio che lei ha compiuto ai danni del marito.
Ma prima racconta come crede sia andata. All'inizio lei lo aveva sposato per il fascino della ribellione, ma presto il fastidio per quel piccolo borghese truffatore diventa odio quando scopre che lui è un adescatore e picchiatore di minorenni. E così, quando sui giornali si inizia a parlare dei sassi, Isabella capisce che è l'occasione giusta per passare dalle fantasie ai fatti e uccidere il marito. Per "metterci una pietra sopra".
E così una sera va nell'hotel sul lago dove va spesso, partecipa a una serata addirittura facendo da interprete al pianista (così da essere vista e ricordata da tutti), poi rientra in camera e di notte, sfruttando il fatto che la porta del bagno della sua camera dà sul giardino dell'albergo, esce a piedi di nascosto e va a recuperare l'auto che il giorno prima aveva lasciato in paese dopo la sua solita passeggiata mattutina.
Lascia il telefono nella camera per non farsi rintracciare, guida fino a Milano, entra nel parcheggio del suo palazzo, apre la macchina del marito con la seconda chiave, si nasconde dietro e attende che lui entri in auto per andare al lavoro. Quando succede lei lo ammazza, gli lascia una bella pietra sulle gambe, riprende la sua auto per tornare al lago, lungo la strada lancia la pistola nel canale Villoresi (ma l'arma non finisce in acqua e qualche giorno dopo viene ritrovata), lascia la macchina in paese e va in albergo come ritornando dalla sua passeggiata quotidiana.
La trama è interessante, dice la signora, ma mancano le prove. Monterossi, purtroppo per lei e grazie a Oscar, ha anche quelle. Ricordate quando, al ritorno dal lago dove si erano finti collaboratori di Isabella, Oscar aveva messo il telepass di Carlo nel cassettino per vedere se funzionava? Ecco, grazie a quel test è riuscito a scoprire che Isabella aveva anche lei nascosto il telepass durante la sua toccata-omicidio-fuga, ma la macchinetta aveva comunque registrato i passaggi. Ormai con le spalle al muro, Isabella non può più mentire. Apre il cassetto e Carlo trema, ma lei tira fuori un portasigarette con cui, ridendo, fa il gesto di sparare a Carlo.
Ghezzi e il paragone tra Francesco e Pinelli
Ghezzi e Carella si allontanano dagli scontri. Carella spiega all'ancora scosso collega quale sarà la loro versione ufficiale dei fatti precedenti alla morte di Francesco: "L'abbiamo seguito fino al terzo piano, la porta era aperta e quello si è buttato di sotto". Ma Ghezzi non sa se può farcela, è troppo disgustato.
"Sembra che ha fatto la fine di Pinelli" dice Ghezzi, riferendosi alle "strane" circostanze in cui nel dicembre 1969 l'anarchico Giuseppe Pinelli precipitò nel vuoto da una finestra della questura dove lo stavano interrogando, morendo sul colpo. "Quello era innocente e l'hanno buttato di sotto" risponde Carella "Questo invece era colpevole e si è buttato lui".
Perché Isabella ha ucciso Campana: "Giorgio se lo meritava"
Isabella spiega le sue ragioni a Monterossi, dicendo che il marito meritava di fare quella fine. "Prima vittima, poi giudice e alla fine carnefice" risponde Monterossi, che pur riconoscendo l'abominevole serie di nefandezze compiute da Campana non sa se denunciare Isabella alle autorità. Il loro dialogo è interrotto da un messaggio di Oscar, che invita Carlo a guardare la tv.
Al telegiornale stanno dando la notizia del suicidio di Francesco, il killer dei sassi, a cui viene addossata anche la responsabilità della morte di Campana. "E questo dovrebbe toglierla da guai" dice Carlo a Isabella "un'ingiustizia che copre un'altra ingiustizia che viene scambiata per giustizia". "Mi vorrebbe in una cella per tutta la vita: sarebbe giustizia?" dice la donna "O sarebbe una vendetta più ipocrita della mia?". E poi dice a Monterossi di fare come vuole.
Carella, Ghezzi e Sannucci a rapporto da Gregori
I due sovrintendenti e la agente Sannucci sono chiamati a rapporto da Gregori, ma mentre Sannucci fa domande a cui Carella non vuole rispondere, Ghezzi si chiude in bagno a pensare ai suoi dubbi. Carella, quindi, taglia corto, mettendo a tacere la sottoposta che ha capito che la loro versione ufficiale non regge.
Ad ogni modo arrivano sia Ghezzi sia Gregori, e la vice questora dice alla sua squadra che, sebbene abbiano agito sotto copertura, alla fine sono promossi per aver trovato il killer dei sassi. Sannucci fa notare che non c'entra niente col caso Campana, ma Gregori la ferma perché crede sia il momento di godersi il successo. Ghezzi però non ha nessuna intenzione di festeggiare la "medaglietta" vinta e se ne va polemicamente, disgustato da tutto quello che è successo.
Il Socio e il Biondo a rapporto da Bellini
Anche i due killer che non uccidono mai sono a rapporto, dal loro ultimo cliente, quel Bellini che li aveva mandati a uccidere il figlio di Laganà, omicidio poi saltato quando hanno scoperto che lui non era manco a Milano durante le uccisioni di Gotti e Crisanti. Il Socio e il Biondo hanno chiamato un notaio, e si fanno dare dal Bellini il famoso trilocale di Biella, che poi la moglie del Biondo comunque disprezzerà.
Flora festeggia il record di Crazy Love
Mentre Gregori indice una conferenza stampa per spiegare la chiusura del caso dopo la morte di Francesco, Flora De Pisis festeggia con la sua squadra il trionfo di Crazy Love, che grazie al killer dei sassi ha toccato il 38% di share. Carlo la invita a non esagerare quando Flora vuole chiamare Chiara in trasmissione.
Che fine fanno Nadir e Chiara
A proposito, è Chiara ad attendere Nadir fuori dal carcere. Il ragazzo, scagionato per gli omicidi, dovrà comunque scontare gli arresti domiciliari per gli altri reati che ha commesso, ma almeno può tornare dalla sua famiglia e dalla sua amica.
Il dilemma etico di Carlo nel finale di Monterossi 2
Carlo è in crisi, non sa cosa sia giusto fare, se denunciare Isabella o no. Così, nell'ultima scena della stagione va da Ghezzi per farsi aiutare. Ma il sovrintendente, anzi dopo la promozione sovrintendente capo, gli risponde che ha già i suoi problemi esistenziali, e gli mostra la lettera di dimissioni che vuole presentare dopo questa faccenda che lo ha segnato nel profondo.
Monterossi, allora, capisce che è meglio se si tiene il suo dilemma morale per sé, lasciando quindi che Isabella la faccia franca. Strappa la lettera di dimissioni di Ghezzi, invitandolo a resistere proprio per arginare lo schifo, e se ne va chiudendo la stagione con la tipica camminata di Bentivoglio/Monterossi in mezzo alla strada, mentre risuona Most of the Time del grande Bob Dylan.