rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024

Claudio Pizzigallo

Giornalista

Scommettiamo che la puntata "blasfema" dei Griffin farà un boom di visualizzazioni?

"I bambini! Qualcuno pensi ai bambini! Perché nessuno pensa ai bambini?" dice Helen Lovejoy, la moglie del reverendo di Springfield, in una mitica scena dei Simpson divenuta negli anni un meme o una citazione buona per ogni occasione. 

In particolare, è impossibile non pensarci dopo aver letto la notizia della multa che l'Agcom ha inflitto a Fox Italia (e quindi a Disney) per aver trasmesso un episodio de I Griffin "nocivo per lo sviluppo fisico, psichico o morale dei minori" in fascia protetta. E come per la reazione scandalizzata della signora Lovejoy, è difficile non ridere di questa sanzione, a nostro giudizio tanto bigotta quanto sorprendente. 

Intendiamoci: ormai siamo abituati agli esposti che politici e sedicenti associazioni di consumatori e/o genitori fanno ogni volta che in tv passa qualcosa di... come dire? Diciamo di trasgressivo. Hanno censurato un "porca puttena" di Lino Banfi in uno spot, figuriamoci...

No, a sorprendere non è il fatto che qualcuno abbia denunciato la Disney per aver trasmesso su Fox alle ore 18 nel mese di marzo l'episodio di Family Guy in cui viene "rivisitata" la nascita di Gesù Cristo; e neanche che una qualche autorità, in questo caso l'Autorità per le garanzie delle comunicazioni, abbia accolto l'esposto e condannato Disney (che a malapena si preoccupa della denuncia di Scarlett Johansson, figuriamoci di questo caso italiano).

A sorprendere, piuttosto, è la totale mancanza di conoscenza dei Griffin che l'accusa e i giudici hanno dimostrato. Senza ripercorrere tutta la vicenda (che ieri abbiamo riportato con dovizia di particolari), quello che ci chiediamo è: ma qualcuno nella Lega o all'Agcom ha mai visto una puntata dei Griffin?

Probabilmente no. Altrimenti è difficile spiegarsi non tanto l'esposto e la multa di questa volta, ma come mai non ci siano analoghi esposti e analoghe multe per ogni episodio dei Griffin andato in tv.

Dio e Gesù (adulto), ad esempio, sono personaggi più che ricorrenti nella serie, e ogni volta travalicano di parecchio il limite che una signora Lovejoy considererebbe accettabile. E poi volgarità, deiezioni, vomito, relazioni tra adulti e minori, insomma ogni cosa che Seth MacFarlane ha messo nei Griffin dal 1999 a oggi: non "nuocciono allo sviluppo fisico, psichico o morale dei minori" tutti gli altri episodi?

Si chiama satira, o volendo si chiama umorismo per adulti. Perché, come ha sottolineato la difesa della Disney, I Griffin non è certo una serie animata per bambini, un cartone animato destinato ai più piccoli. Più ancora dei Simpson, che negli anni si sono ammorbiditi, e forse un pizzico meno di South Park, che ha deriso qualunque confessione religiosa, I Griffin (e i "cugini" di American Dad, e lo spinoff temporaneo di Cleveland Brown) sono una classica serie animata per adulti: o qualcuno ancora pensa che i cartoni animati siano sempre e solo per i più piccoli?

Per non parlare poi della reazione del noto senatore Simone Pillon, secondo cui la sanzione decisa dall'Agcom è "un segnale chiaro: l'educazione dei bambini, specialmente su temi sensibili come la religione o la morale sessuale spetta ai genitori, e non ai messaggi ideologici dei big media o delle lobby". Caro senatore, se qualche genitore fa vedere I Griffin ai bambini, a prescindere dal parental control disponibile su Sky, il problema è dei genitori, non di una emittente che trasmette una serie per adulti senza alcuna intenzione di educare i bambini su religione e morale sessuale.

Ma lei evidentemente sa ben poco di questo tema, come dimostra questa frase: "Alla Walt Disney, dopo il cartone blasfemo e la fatina LGBT di Cenerentola è rimasto ben poco dello spirito e dei valori del fondatore". Sì perché, sa, la "fatina lgbt", che poi sarebbe Billy Porter, è presente in Cinderella, film prodotto dalla Sony e acquistato da Amazon, che lo ha distribuito su Prime Video: la Disney non c'entra, o pensa che Cenerentola sia un marchio registrato della Disney?

Ecco, l'impressione dei fan della stramba famiglia di Peter e Lois è proprio questa: che chi si è indignato per questo specifico episodio dei Griffin non conosce la serie, il funzionamento della tv a pagamento e nemmeno l'animazione per adulti. E allora, facciamo una scommessa?

I Griffin "Gesù, Giuseppe e Maria": come vedere l'episodio incriminato

La puntata oggetto della sanzione si intitola Gesù, Giuseppe e Maria ed è la puntata numero 8 (o la 9, secondo un'altra numerazione) della stagione 11 della serie (per intenderci, siamo arrivati alla 19esima stagione). 

Come riporta Wikipedia, la puntata non fu trasmessa con il resto della stagione da Italia 2, dove uscì in chiaro tra la fine del 2013 e l'inizio del 2014. Fu inclusa nel DVD in vedita tempo dopo, e poi nella serie trasmessa da Netflix. In tv è stata trasmessa il 20 febbraio da Italia 2 alle 20.20, e poi appunto il mese dopo su Fox, ovvero nei canali di Sky, in "fascia protetta" (come se i bambini andassero a letto alle 8 di sera, tra l'altro).

Bene, allora scommettiamo che in questi giorni l'episodio "blasfemo" dei Griffin multato dall'Agcom farà un boom di visualizzazioni? Si può vedere (episodio 11x09) su Disney+, nella sezione Star (cioè quella per adulti, che si può oscurare ai più piccoli con l'apposito parental control), e ovviamente questa vicenda non farà altro che scatenare la curiosità di tantissime persone. 

Quindi alla fine quale sarà il risultato di questa sanzione? Che Disney pagherà una multa che non scalfisce minimamente il suo patrimonio, e che tante persone guarderanno la puntata incriminata grazie alla pubblicità della Lega e del senatore Pillon. "Qualcuno pensi ai bambini", per favore, ma ci pensi davvero, invece di occuparsi di cose che non conosce...

Si parla di

Scommettiamo che la puntata "blasfema" dei Griffin farà un boom di visualizzazioni?

Today è in caricamento