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Giovedì, 28 Marzo 2024
L'intervista a Today

Da Sono Lillo ai sogni per il futuro, il "nerd" Marco Marzocca si racconta

La famiglia, i progetti, ma anche il passato, "quando non c'era una parola bella come nerd per definirci e allora ci chiamavano..."

Come avevamo facilmente previsto, Sono Lillo è subito balzata in vetta alla classifica dei contenuti più visti (e commentati in ogni casa, ufficio, casa/ufficio o bar) in Italia su Prime Video. 

Per fare breccia nel cuore degli spettatori è stato senza dubbio prezioso il clima di gioia che traspare con evidenza anche dallo schermo. Un'atmosfera magica, resa possibile da un cast straordinario non solo per il livello degli interpreti, ma anche per il loro affiatamento.

Come ha scritto Corrado Guzzanti sul suo profilo Instagram , Sono Lillo è la serie "dove tutti i suoi amici (ed ex gerarchi) compaiono a vario titolo. Pietro Sermonti, Paolo Calabresi, Emanuela Fanelli, Maccio Capatonda, Caterina Guzzanti, Valerio Lundini, Marco Marzocca e tanti altri".  

E proprio l'ultimo nome citato da Guzzanti è il protagonista di questa intervista. Chi scrive queste righe è fan di Marco Marzocca già da 25 anni, da quando partecipava a una trasmissione capolavoro quale era Pippo Chennedy Show (che veniva dopo Avanzi e Tunnel, e e prima di L'ottavo nano...), con i suoi personaggi irresistibili che interpretava spesso proprio insieme a Guzzanti.

Dopo tanti anni, quindi, per noi era uno di famiglia anche senza averlo conosciuto. Ma ci ha fatto molto piacere riconoscere in Marzocca quella "filosofia della leggerezza", come la chiama lui, che applica in ogni aspetto della sua vita. Guardando al suo passato da "nerd ante litteram", alla sua famiglia, alla sua carriera fin qui e ai suoi progetti futuri, Marco Marzocca trasmette una serenità tonda e tiepida, esattamente come immaginavamo. Ora però non ci dilunghiamo oltre e lasciamo che a parlare sia lui, come è giusto che sia.

Marco Marzocca

"Sono Lillo" è ovviamente in cima alla classifica dei contenuti più visti su Prime Video. Dico ovviamente perché guardando il cast per me era abbastanza scontato, ma voi come l'avete vissuta sul set? Sentivate la pressione di dover “sbancare il botteghino” virtuale di Amazon o ha prevalso lo spirito da rimpatriata di amici?

"Chiaramente abbiamo lavorato in modo molto serio, se si può dire così in una situazione del genere, ma l'aria era inevitabilmente quella di una rimpatriata tra amici, perché su quel set c'era proprio un pezzo di cuore. C'erano Corrado (Guzzanti, ndr) e Lillo che sono i miei amici del cuore da sempre, ci siamo conosciuti che avevamo una trentina d'anni, quindi ormai sono tanti anni che ci frequentiamo. E poi tantissimi altri che anche se non così intimi sono comunque amici, quindi principalmente abbiamo deciso di divertirci e così è stato. Perché in queste situazioni ci si deve lasciare andare, ti devi divertire tu, perché se ti diverti tu si diverte anche il pubblico"

Considerato il successo che sta avendo la serie, pensi che ci sarà una seconda stagione? Amazon vi ha già detto qualcosa?

"No, al momento ancora non ci hanno comunicato nulla. Credo che stiano aspettando di vedere i risultati, come normalmente si fa in queste cose. E me lo auguro con tutto il cuore, anche perché ci siamo trovati talmente bene ed è stata talmente bella l'esperienza che ne sarei felice. (Imitando il suo personaggio, Sante, ndr) E vorrei continuare a fare il personaggio di Sante perché mi ricorda quando ero bambino"

Sono Lillo - cerimonia Sante e Lillo

A proposito, per te che hai lavorato in Rai, a Mediaset, a Sky (solo per rimanere in ambito televisivo), com'è stato lavorare per una piattaforma come Prime Video? Aleggia lo spirito dell'"algoritmo", per citare l'ultima stagione di Boris?

"No, nessun algoritmo. Anzi, tutt'altro: l'ambiente era totalmente rilassato, anche e soprattutto per quanto riguarda i dirigenti e le persone che seguivano la serie e che lavorano con Amazon Prime Video. Io credo sia giusto così, perché hanno capito che la cosa più importante quando si lavora, o almeno è così secondo me, sia mantenere la tranquillità e la rilassatezza sul set. E noi eravamo molto tranquilli e rilassati e questo fa sì che alla fine si porti a casa un risultato sicuramente migliore"

Parlando del tuo personaggio, Sante, quanto ci hai messo di tuo? Sappiamo che in passato hai diciamo "adattato" pagine importanti della tua vita in pagine di copione, anche qui è successo qualcosa del genere?

"A me succede sempre e sono felice di questo, perché trovo sempre autori e registi che mi danno la possibilità di personalizzare il personaggio. In questo caso è stato facilissimo, perché anche se il personaggio è chiaramente enfatizzato, comunque noi eravamo così, noi eravamo i ragazzini che si vedono in Stranger Things, e siamo rimasti un po' tali, perché tuttora ci divertiamo tantissimo a giocare con i videogiochi. Adesso si gioca con i videogiochi, un tempo si giocava con Dungeons & Dragons, ma comunque non è cambiata la storia. La bellezza sta nel fatto che uno mantiene viva la fantasia del bambino all'interno di sé e fa in modo che questo bambino interiore faccia parte della vita. Perché comunque, secondo me, il segreto della vita è non prendersi mai troppo sul serio, ma prendere le cose con filosofia. Quindi quando posso cerco di inserire la filosofia della leggerezza, che secondo me in questo momento serve tantissimo, anche nei miei personaggi"

Sono Lillo - Sante e Lillo

Seguendoti sui social so che vivi in America. Come ti trovi lì, che vita fai dall'altra parte dell'oceano e che differenza c'è con quando torni qui?

"Sì, questa è una scelta che ho fatto un bel po' di anni fa, perché mi diedero una green card per meriti artistici, e la cosa mi gratificò moltissimo. Mi spostai con la famiglia lì, ma non ho mai smesso di lavorare in Italia. Dal covid in poi, perché ormai il covid è diventato lo spartiacque della nostra epoca, sono tornato solo io perché la famiglia è rimasta negli Stati Uniti, io sono rientrato e sto qui fisso anche perché conduco un programma quotidiano su Rai Radio Due con Francesco Maria Vercillo e Simona Banchi che si intitola Soggetti Smarriti, e quindi è stata inevitabile questa cosa. Abbiamo il nostro show radiofonico, che seguiamo personalmente e di cui andiamo molto fieri, andiamo in onda la sera dalle 22:35 a mezzanotte tutti i giorni su Rai Radio Due. Adesso, tra l'altro, la radio come sapete non è più radio ma è di fatto una "tele radio", perché tutte le emittenti, compresa Radio Due, stanno sul digitale terrestre, stanno sulle piattaforme, quindi è un prodotto che ho voluto seguire personalmente, ho fatto questa scelta. E appena posso volo dai figli e da mia moglie che stanno negli Stati Uniti.

Che vita faccio quando sono qui (negli USA, ndr)... faccio la vita del papà e del marito e quindi mi dedico totalmente ai miei tre figli Matteo, Michele e Massimo. È differente, chiaramente l'Italia è il mio Paese, qui ci sono anche le mie radici, la vita professionale, i miei amici del cuore, e quindi è chiaro che per me l'Italia non sarà mai sostituita da nessun altro Paese. Però, ecco, diciamo che vivere a cavallo tra due continenti ti dà un'apertura mentale maggiore, e cerco di prendere il buono da tutte due le parti, come tutte le cose ci sono i pro e i contro sia in Italia che negli Stati Uniti".

Se guardi alla tua carriera artistica, qual è il personaggio o il ruolo a cui sei più affezionato, quello a cui vuoi più bene?

"Diciamo che io i miei personaggi li ho amati tutti, i comici, i caratteri, lo stesso Sante. Ma il ruolo a cui sono più affezionato in assoluto è quello di Umberto nella serie televisiva Una pallottola nel cuore girata insieme al mitico, meraviglioso, incredibile, fantastico, e dico in tutti i sensi, non soltanto dal punto di vista professionale, Gigi Proietti. Io ho girato queste tre stagioni con lui ed è stata per me un'esperienza indimenticabile. Ti dico soltanto che, quando finivano le riprese, eravamo stati talmente a contatto tutti i giorni che a me tornando a casa, soprattutto tra la seconda e la terza stagione, veniva da piangere... Cioè veramente, magari non piangere nel vero senso della parola, però era talmente triste il fatto di non poter più vedere Gigi tutti i giorni - anche se eravamo amici e ogni tanto ci frequentavamo - stare con lui tutti i giorni a contatto e commentare le notizie del mattino, guardare il copione e correggerlo insieme e provare le scene... che era per me una mancanza incredibile, ne soffrivo proprio, e la cosa durava ancora per diversi giorni dopo la fine delle riprese"

E per il futuro, che progetti hai, a breve e a lungo termine? E hai ancora sogni da realizzare in ambito professionale?

"Ma io di sogni e di progetti ne ho a bizzeffe... dovremmo fare credo un'intervista a parte per raccontarvi tutte le cose che stanno bollendo in pentola, ma nel nostro lavoro si propone si propone si propone... Ma questo fa parte della vita di tutti quelli che fanno questo mestiere, perché io non faccio soltanto l'attore ma sono anche spesso l'autore di me stesso, e propongo progetti televisivi... Abbiamo fatto recentemente su Rai Premium un programma ancora disponibile su Rai play che è Allora in onda, un programma che raccontava la storia degli sceneggiati televisivi, quelli storici della Rai, e mi ha dato una grandissima soddisfazione soprattutto perché l'avevo pensato e ideato io insieme a Stefano Sarcinelli e a Luca Rea. E poi adesso ho un progetto sui videogiochi, sul mondo nerd, non dico nulla perché ancora non c'è niente di certo, ma è probabilissimo, anzi quasi certo, che uscirò a maggio con una serie televisiva di infotainment, ancora il titolo non è definitivo, che parlerà appunto del mondo nerd visto dagli occhi di quelli che, come me, che quando ero ragazzino ed ero nerd, chiaramente non venivano chiamati nerd, perché non c'era questo termine figo e alla moda, ma venivano chiamati sfigati: e quindi è chiaro che voglio ripercorrere questa storia. Anche perché sono un appassionato di videogiochi e di tecnologia da sempre e quindi sono stra-felice di fare un programma televisivo che parli di questo, che comunque intrattenga oltre ad informare"

Sono Lillo - Marco Marzocca è Sante

Ora, sapendoti dottore in farmacia e avendo io due figlie piccole mi verrebbe da chiederti cosa ne pensi della scomparsa dell'ibuprofene, ma lascio stare e ti chiedo: jè possibboli, impossibboli o non è possibboli farti un'ultima domanda che faccio sempre a tutti?

(risponde imitando la voce del leggendario notaio del Pippo Chennedy Show, ndr) "Allora riguardo alla domanda dell'ibbuprofenne che è farmago da bango, mi sono informado con un farmacisda ed è di libbera ventita, abbiamo tre opzioni: è possibboliche sia sparito, non è possibboli che sia sparito, è impossibboli che sia sparito. In questo caso specifuco è possibboli, perché nun ze trova più, però per me sarebbe meglio che si facesse rivedere sugli scaffali delle farmacie, anghe perché è un farmago antinfiammatorio non steroideo che può essere tranquillamente utilizzato, senza abusarne naturalmente, sotto controllo del medico. Benissimo, abbiamo sempre tre opzioni, in questo caso è possibboli"

Se è possibboli allora ti chiedo: qual è il telefilm o la serie tv che da spettatore ami o hai amato di più?

"Senza dubbio Stranger Things, perché noi siamo quei ragazzini lì. Quindi quando vedo quella serie non solo mi ha fatto innamorare all'istante, ma mi fa ricordare quando ero ragazzino, e quindi pezzo è un pezzo di vita, un pezzo di cuore"

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