rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Film e Serie Tv

Tulsa King? Scusaci Stallone, abbiamo sbagliato a non pensarci prima

E quindi, com'è Tulsa King, il debutto di Sylvester Stallone nel mondo delle serie tv (la trovate su Paramount+, è appena finita la prima stagione. Tranquilli, hanno già annunciato la seconda)? 

La versione brevissima, per chi si trova da ore nel limbo del “cosa guardo adesso” e non può perdere tempo, è questa: Tulsa King è una bomba. Guardatela subito, ma in lingua originale. Questo non è negoziabile.

Per tutti gli altri, ecco la versione un filo più lunga. E allora, “vado a spiegarmi meglio” (qui il riferimento alla citazione). 

Tulsa King, di cosa parla 

Qui trovate il cast e noi iniziamo dalla trama, quella base per spoilerare il meno possibile. Dwight "The General" Manfredi (cioè Sylvester  Stallone), pezzo grosso della mafia newyorkese, esce dal carcere dopo 25 anni e viene esiliato dal suo boss a Tulsa, Oklahoma. In pratica: spedito sulla Luna.

La serie parte da qui. Taylor Sheridan (Yellowstone  e Wind River) e Terence Winter (I Soprano) – chiaro il curriculum di chi ha ideato e scritto lo show? – confezionano per Sly un personaggio su misura: affascinante, carismatico, etico, vecchio stile, ironico. Un personaggio che si mangia riflettori e attenzione (il perché il soprannome sia The General o Five Stars è una chicca) e che dopo cinque secondi ti fa chiedere: come abbiamo fatto a non pensarci prima? 

Perché vedere la serie con Stallone 

Tulsa King è una serie Stallone-centrica, “che è il sole anche di notte”, ma c'è di più. Gioca sui contrasti – quelli temporali, quelli geografici, quelli sociali, quelli familiari, quelli di potere – a New York come a Tulsa (la perla nell'ostrica: il cambio di fotografia e di luce tra la Grande Mela e l' Oklahoma) e, a modo di Sheridan (guardate Wind River, capirete e mi ringrazierete), racconta le nuove frontiere – intese in senso antico, quello del Far West e della corsa all'oro per capirci – tutte contemporanee e presenti negli Stati Uniti. A cominciare dalla scelta di spedire Stallone in uno stato del Sud, passando – scusate, devo farlo – per la questione della marijuana legale e del contante. Le altre le tralascio volutamente, sennò sì che sono spoileroni. 

Per tutto il resto – ed è tanto, il resto – in calce c'è la firma di Terence Winter. Le dinamiche all'interno delle famiglie, quella vera e quella mafiosa, i nemici, gli aiutanti, la paternità, la squadra e via elencando fino al finale della prima stagione. 

Scusaci Sly, non ci abbiamo pensato prima a farti fare il boss mafioso. Per fortuna sono arrivati Sheridan, Winter e Paramount+. 

Voto: 8

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tulsa King? Scusaci Stallone, abbiamo sbagliato a non pensarci prima

Today è in caricamento