Tulsa King? Scusaci Stallone, abbiamo sbagliato a non pensarci prima
E quindi, com'è Tulsa King, il debutto di Sylvester Stallone nel mondo delle serie tv (la trovate su Paramount+, è appena finita la prima stagione. Tranquilli, hanno già annunciato la seconda)?
La versione brevissima, per chi si trova da ore nel limbo del ?cosa guardo adesso? e non può perdere tempo, è questa: Tulsa King è una bomba. Guardatela subito, ma in lingua originale. Questo non è negoziabile.
Per tutti gli altri, ecco la versione un filo più lunga. E allora, ?vado a spiegarmi meglio? (qui il riferimento alla citazione).
Tulsa King, di cosa parla
Qui trovate il cast e noi iniziamo dalla trama, quella base per spoilerare il meno possibile. Dwight "The General" Manfredi (cioè Sylvester Stallone), pezzo grosso della mafia newyorkese, esce dal carcere dopo 25 anni e viene esiliato dal suo boss a Tulsa, Oklahoma. In pratica: spedito sulla Luna.
La serie parte da qui. Taylor Sheridan (Yellowstone e Wind River) e Terence Winter (I Soprano) ? chiaro il curriculum di chi ha ideato e scritto lo show? ? confezionano per Sly un personaggio su misura: affascinante, carismatico, etico, vecchio stile, ironico. Un personaggio che si mangia riflettori e attenzione (il perché il soprannome sia The General o Five Stars è una chicca) e che dopo cinque secondi ti fa chiedere: come abbiamo fatto a non pensarci prima?
Perché vedere la serie con Stallone
Tulsa King è una serie Stallone-centrica, ?che è il sole anche di notte?, ma c'è di più. Gioca sui contrasti ? quelli temporali, quelli geografici, quelli sociali, quelli familiari, quelli di potere ? a New York come a Tulsa (la perla nell'ostrica: il cambio di fotografia e di luce tra la Grande Mela e l' Oklahoma) e, a modo di Sheridan (guardate Wind River, capirete e mi ringrazierete), racconta le nuove frontiere ? intese in senso antico, quello del Far West e della corsa all'oro per capirci ? tutte contemporanee e presenti negli Stati Uniti. A cominciare dalla scelta di spedire Stallone in uno stato del Sud, passando ? scusate, devo farlo ? per la questione della marijuana legale e del contante. Le altre le tralascio volutamente, sennò sì che sono spoileroni.
Per tutto il resto ? ed è tanto, il resto ? in calce c'è la firma di Terence Winter. Le dinamiche all'interno delle famiglie, quella vera e quella mafiosa, i nemici, gli aiutanti, la paternità, la squadra e via elencando fino al finale della prima stagione.
Scusaci Sly, non ci abbiamo pensato prima a farti fare il boss mafioso. Per fortuna sono arrivati Sheridan, Winter e Paramount+.