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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Alda D'Eusanio a Baldini: "Sei senza vergogna, curati!"

Lite social tra la giornalista e la storica spalla di Fiorello che proprio qualche giorno fa ha rilasciato un'intervista in cui racconta il dramma del vizio del gioco

Più che un vizio è una vera e propria malattia quella del gioco d'azzardo. Un cancro che distrugge soldi e risparmi, ma soprattutto futuro, famiglie e ogni tipo di rapporto affettivo. A raccontarlo, come aveva già fatto in passato, è ancora una volta Marco Baldini, speaker radiofonico e storica spalla di Fiorello, che in un'intervista al Fatto Quotidiano ha spiegato come si è ridotto a vivere.

Tra le tantissime dimostrazioni di affetto e solidarietà ricevute sui social network, una voce fuori dal coro, quella di Alda D'Eusanio, che su Facebook ha manifestato tutto il suo disappunto sulle dichiarazioni di Baldini. "Scusami Marco ma non riesco a capire il tuo sfogo, né a giustificare il tuo comportamento - ha scritto la giornalista in un post - Posso solo dirti CURATI CURATI CURATI. Hai un amico come Fiorello, hai talento, hai una moglie che ti ama. Porca miseria, Marco, guardati intorno e vergognati, non sputare sulla fortuna che hai. Il Padreterno prima o poi si incazza! Io, nel mio piccolo, mi sono tanto tanto ma tanto incazzatissima!".

La risposta di Baldini, sempre via social, non ha tardato ad arrivare: "Cara Alda io capisco che con la tua rubrica devi in qualche modo far scalpore, ma sinceramente la tua critica l'avrei capita se tu fossi stata una esodata, ma scusa... Ti ricordi come piangevi quando la Rai ti accantonò? Ora anche tu mi eri simpatica, ma mi sei diventata farisea, di quelli che si infarinano la faccia per farsi vedere pallidi... Sinceramente manco ti dovevo rispondere ma almeno così ho dato un senso alla tua rubrica. Buona serata. M".

Una frecciatina niente male, anche se l'ultima parola l'ha avuta la D'Eusanio: "Cari Marco - ha scritto ancora su Facebook - la tua risposta dimostra che il demone del gioco ti ha tolto la lucidità. Il mio commento alla tua intervista-confessione è dettato proprio dalla conoscenza profonda che ho del mondo delle dipendenze, per essermene occupata per anni sia come giornalista che come volontaria. Come tutti i malati di dipendenze rilasci interviste per chiedere simpatia e solidarietà. Pensi che confessare pubblicamente di avere la mania del gioco faccia di te una persona che va aiutata e compresa. Confessi di avere perso al gioco 4 milioni di euro (8 miliardi delle vecchie lire) e con questo vuoi la patente di persona onesta. Confessi di avere lasciato tua moglie per amore, per salvarla. E pensi così di apparire come uomo generoso e altruista. Ma dici anche di non esserti mai curato. Troppo faticoso curarsi, più facile lasciare. Amare veramente, caro Marco, significa mettere al primo posto il bene dell'altro. Di tossici come te ne ho visti tanti, tutti uguali. Diversi sono i familiari: figli che devono abbandonare gli studi, mogli disperate, mamme che non hanno più lacrime, famiglie in mezzo alla strada perché anche la casa è stata giocata. Voi malati del gioco chiedete comprensione e gentilezza, e mentre le vostre famiglie sono abbandonate a se stesse voi continuate a giocarvi fino all'ultimo euro".

"La mia indignazione alle tue parole non sono dettate solo dal mio vissuto - ha concluso la D'Eusanio - Anche se ho visto mia suocera morire di crepacuore a causa del figlio giocatore ed io stessa ne ho pagato le conseguenze, ciò che mi ha spinto a urlarti BASTA è proprio l'ennesima tua intervista nella quale candidamente ti fai bello del tuo dolore. E qualcuno te lo deve pur dire che non sei un eroe , che devi curarti e che non c'è più pazienza per quelli come te. Smettila con questo finto vittimismo, rimboccati le maniche e salva la tua famiglia e te stesso. Hai tutti i mezzi per farlo, TU!”.

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