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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Carla Bruni: "Sono borghese, non mi serve essere femminista"

La ex premiere dame dichiara a Vogue che la donna deve restare a casa con i figli. E i tempi in cui si diceva "annoiata dalla monogamia" sembrano lontani anni luce

"Mi piace avere un marito. Le donne delle mia generazione non hanno bisogno di essere femministe". Così parlò Carla Bruni, la ex première dame che in un'intervista a Vogue in uscita il prossimo dicembre ha dichiarato che il posto di una donna sia a casa accanto ai figli, poiché oggi ricoprire il ruolo delle paladine che sovvertono il ruolo dei sessi non ha senso.  "Ci sono i pionieri che hanno aperto una breccia, ma io non sono affatto una femminista impegnata. Al contrario, sono una borghese. Amo la vita in famiglia, amo fare le stesse cose ogni giorno".

Certo che è difficile immaginare che quella che un tempo calcava le passerelle con lo sguardo vitreo e lo zigomo tondo, si cimenti adesso nel ruolo di massaia tutta dedita a famiglia e marito, soprattutto perché, fino a poco tempo prima di sposare Francois Sarkozy, si diceva annoiata dalla monogamia e professava una naturale propensione alla dominazione il maschio.

Ma se è vero che solo gli stupidi non cambiano mai idea, bisogna crederle senza maliziose dietrologie, scacciando il dubbio che l'intento di pubblicizzare l'uscita della sua nuova fatica musicale -prevista il prossimo 3 dicembre- occhieggi impertinente dietro la dimessa asserzione.

Carla Bruni

Colei che ha accentato il nome, rendendolo melodioso come le note musicali emesse dalla sua voce, tenta, dunque, di allontanare le illazioni maligne che la volevano artefice di un premeditato commiato dal talamo presidenziale che fu, rifugge i colpi di testa e resta fedele agli impegni nuziali, alla faccia di chi la accusa di professarsi cantante solo perché è in grado di imbracciare una chitarra.
 
 

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