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Sabato, 20 Aprile 2024
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Io e te, Mogol spiazza Diaco: "Io paroliere? Paroliere è chi fa la settimana enigmistica"

Nel salottino Rai un ospite illustre, il gentiluomo della musica: Giulio Rapetti. Un viaggio tra i ricordi dell'autore più celebre della musica italiana che ha parlato di sé, del rapporto con la madre, con la fede e naturalmente con la musica, sua essenza di vita

"Come sto? Sono sereno". Così si definisce oggi Giulio Rapetti, in arte Mogol, ospite alla trasmissione Rai "Io e te". Dopo un lungo periodo di assenza, il celebre artista è tornato in tv e incalzato dalle domande di Pierluigi Diaco si è raccontato al pubblico. Un viaggio tra i ricordi che ha toccato la sfera sentimentale e professionale. Dalla sua infanzia, cullato da una mamma dolcissima "che mi ha insegnato a considerare le sofferenze degli altri e farle proprie", al suo rapporto con la musica e con la fede.

Mogol: "Non sono un paroliere"

Una persona mite, che non si lancia a grandi giri di parole ma va alla loro essenza, appassionata di sport e cultore dei talenti perchè "tutti nasciamo con un talento, bisogna solo coltivarlo". Il suo amore assoluto per la musica e le parole, ma guai a definirlo paroliere: "Paroliere è chi fa la settimana enigmistica", chiosa Mogol. 

"Io cerco di capire la musica e sentire il senso della musica", ha spiegato Mogol tra una carellata di successi da Tony Renis a Lucio Battisti ai giovani emergenti come il cantautore Gianmarco Carroccia, ex allievo di Mogol, che durante la trasmissione ha regalato emozioni con la sua voce.

Mogol e il rapporto con la fede

Dalla musica alla fede. Mogol si definisce infatti un uomo fortunato "persino assistito", spiega il celebra autore parlando del suo rapporto con la fede: "Io prego tutti i giorni", spiega. E proprio da questo suo rapporto con la fede, nasce forse la sua consapevolezza, la sua accettazione perchè "bisogna accettare il destino", sottolinea Mogol. Non solo, Mogol racconta di come i suoi più celebri successi siano forse di ispirazione divina: "è come se la sua mano fosse stata guidata da Dio", sottolinea Diaco. 

Fede, parole, musica, questa è l'essenza di vita di Mogol.

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