Elena Sofia Ricci si racconta: “Ho attraversato anni bui”

In un’intervista a Vanity Fair, Elena Sofia Ricci ha parlato di sé a tutto campo, dal suo ruolo di attrice a quello di madre e moglie, passando per il ricordo degli anni della giovinezza che non ha esitato a definire “bui”.

Dopo tanta tv, adesso l'attrice torna in teatro con ‘I Blues di Tennessee Williams’, tre atti drammatici che la riportano a quei tempi infernali, affollati da troppi letti sfatti e certe dipendenze da cui è riuscita a liberarsi grazie all’analisi, alla fede e al marito Stefanio Mainetti. 

"Io a 20 anni ero in bilico…. Sono caduta e ricaduta, sui cofani delle macchine, per terra, in letti sbagliati, fra braccia anaffettive. Oggi se mi volto indietro vedo dieci inferni e penso di essere stata molto fortunata a non precipitare del tutto” ha confidato la Ricci che si è mostrata riservata sull'argomento 'violenza': “Di questo proprio non me la sento di parlare. Ma sono stati anni bui, quelli della giovinezza. Anni di dipendenze, non dalle droghe ma dalle sigarette, un po’ dall’alcol, molto dagli uomini. Senza un uomo non riuscivo a stare". 

L’attrice ha parlato anche di un fidanzato omosessuale: "Avevo 19 anni, sono stata la sua unica donna. A quell’età ero un coacervo di psicopatologie, col maschile non avevo un buon rapporto e mi sentivo più al sicuro con un ragazzo come lui” ha confidato, aggiungendo come tutta quella sofferenza provata da ragazza, dal punto di vista professionale, l’abbia arricchita, mentre sotto l’aspetto prettamente personale, le abbia restituito una certa pace con se stessa: “Ho una mia solidità interiore, potrei persino stare bene da sola, senza più stampelle. Ringrazio comunque il cielo di aver fatto l’analisi prima di diventare madre, avrei rovinato le mie figlie” ha concluso.