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Venerdì, 19 Aprile 2024
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La figlia del Marò fa coming out: "Noi gay non abbiamo niente di diverso"

Giulia Latorre rompe il silenzio sulla sua omosessualità e invita chi ancora la nasconde a fare lo stesso

E' un messaggio forte quello che Giulia Latorre, figlia del Marò Massimiliano Latorre, lancia su Facebook. La ventiduenne rompe il silenzio sulla sua omosessualità e prende di petto un argomento caldo come quello dei diritti delle coppie gay, di cui tanto si sta discutendo in questi giorni in vista dell'approvazione del Ddl Cirinnà.

"Ho deciso di fare questo passo non per pubblicità - ha scritto Giulia in un lungo post sulla pagina OmofobiaStop - anzi, forse è la cosa di cui ho meno bisogno, ma perché voglio dare forza a quelle persone che hanno paura di mostrarsi per timore delle polemiche, degli insulti e delle conseguenze di un coming out. A queste persone voglio dire che la vita è questa, è solamente una, e ve ne dovete fregare del parere della gente, soprattutto di quelle schiave della loro ignoranza! Siate voi stessi sempre, al di là di chi troverete di fronte a voi. Cosa avremmo di diverso noi omosessuali? Siamo tutti esseri umani, abbiamo sentimenti, abbiamo un cuore, abbiamo la voglia e il diritto di essere felici! E' chi ci giudica ad avere qualche problema. Perché le coppie gay, lesbiche non possono adottare un bambino? Per quale assurdo motivo? Vi dirò di più: a mio avviso ci sarebbe più amore nelle coppie gay che crescono un bambino, che in una coppia etero".

"Sono una persona abbastanza forte e determinata - si legge ancora nel post - Ho superato tantissimi ostacoli da quando ero piccola, sto combattendo da anni una battaglia con la mia famiglia per avere giustizia per mio padre, ma ormai ho capito una cosa: il mondo fa veramente schifo. Per questo ho deciso di scrivere a voi di OmofobiaStop che state lottando per i diritti delle persone. Perché ho deciso di fregarmene del parere della gente, e vivere felice la mia vita. A te che ci giudichi: ti rabbrividisce una persona omosessuale? Mi spiace, ma il problema ce l'hai tu, non io. Quindi gira i tacchi. Sicuramente molta gente omofoba mi contatterà e dirà la sua ma alla fine, CHISSENEFREGA! Ragazzi, non vergognatevi di essere ciò che siete, soprattutto se i vostri genitori non vi accettano. Si dovrebbero vergognare loro di non accettare il proprio figlio, non voi di desiderare la vostra vita. Chi ci perde sono loro, non voi. Non demoralizzatevi, andate avanti. La vita è piena di ostacoli, ci mette alla prova. Tocca a noi superarli e pian piano diventeremo più forti. Io ho partecipato alle manifestazioni del 23 gennaio e ne sono orgogliosa. Spero che chi di dovere capisca che le unioni civili sono indispensabili è una conquista di civiltà. E il 30 gennaio, in occasione del Family Day, io mi schiererò dalla parte giusta della storia e a favore dei diritti e delle unioni civili. Spero lo facciate anche tutti voi".

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