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Giovedì, 25 Aprile 2024
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La Commissione Internazionale dei Musei contro Kim Kardashian per aver messo l’abito di Marilyn: “E’ patrimonio dell’umanità non deve essere indossato da nessuno”

Non si placano le polemiche contro la celebrità, al centro del mirino anche della Commissione Internazionale dei musei per aver osato indossare un pezzo di storia del costume

Ha fatto chiacchierare l’abito sfoggiato questo anno al Met Gala da Kim Kardashian.  La celebrità ha ha calcato il red carpet con un abito appartenuto nientemeno che a Marilyn Montore. E non si trattava di un vestito qualsiasi! Era quello color carne tempestato di cristalli che la diva sfoggiò per cantare “Happy birthday, Mr. President” a John F. Kennedy.

Una scelta molto discussa, sia per la dieta drastica cui si è sottoposta Kim per entrare nell’abito che l’ha portata a perdere oltre 7 kg in 3 settimane, sia per l’aver vestito un vero e proprio pezzo di storia della moda.

La Kardashian nel mirino dell’ICOM

Contro la Kardashian si sono scagliati restauratori e storici, non da ultimo l’ICOM, la Commissione Internazionale dei musei e collezionisti di costume, moda e tessuti. 

Attraverso un comunicato stampa rilasciato nella giornata di ieri e condiviso sui social l’ICOM ha fatto sapere la sua contrarietà all’utilizzo dell’iconico abito: “Gli indumenti storici non devono essere indossati da nessuno, personaggi pubblici o privati. L'ICOM ha un Codice Etico per i Musei, che stabilisce standard professionali minimi e incoraggia il riconoscimento dei valori condivisi dalla comunità museale internazionale. Sebbene non tutti i musei facciano parte di ICOM, le sue regole e i suoi suggerimenti sulle best practice sono riconosciuti e rispettati da molte istituzioni in tutto il mondo”. 

Ma come ha avuto Kim la possibilità di indossare l’abito? Il capo era stato acquistato per oltre 4 milioni di dollari dal Ripley's Believe It or Not! Museum, che l'ha poi prestato per l’evento alla 41enne. Una scelta non condivisa dall’ICOM che ricorda tutte le accortezze da prendere quando si ha a che fare con un capo vintage come l’abito di Marilyn: “Le linee guida indicano che per prendersi cura di un pezzo, dovrebbe essere maneggiato il meno possibile; non deve essere lavato o pulito da nessuno tranne che da un esperto, deve essere maneggiato con guanti di cotone e senza indossare profumo, prodotti per la cura della pelle o trucco, e i gioielli per evitare che si intrappolino fili. Inoltre si richiede personale esperto per la manipolazione del capo e devono essere rispettate le osservazioni speciali relative ai livelli di luce, umidità e temperatura. Anche l'illuminazione fotografica e i flash fotografici devono essere evitati. Un trattamento sbagliato distruggerà un oggetto per sempre.”, si legge nel comunicato.

Insomma la Kardashian sembra aver violato ciascuna di queste indicazioni visto che la sera del Met Gala si è presentata abbondantemente truccata, ha sfoggiato dei vistosi orecchini e ha aggiunto all’abito una stola, poiché la zip non si tirava sù. Si è inoltre concessa a numerosi flash e foto.

L’ICOM nel comunicato ha inoltre voluto spiegare perché l’abito appartenuto a Marilyn sia tanto speciale e non andasse assolutamente indossato.

“L’abito che apparteneva a Marilyn Monroe è stato realizzato su misura dalla stilista francese Jean Louis nel colore che corrispondeva al tono della sua pelle, le è stato cucito addosso prima che andasse all'evento dove ha cantato Happy Birthday per l'allora presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy nel 1962. Marilyn non usava biancheria intima per dare una sensazione più vivida che fosse nuda. Il materiale in cui è realizzato è la seta soufflé, che non è più disponibile, quindi è insostituibile. Sebbene l'abito appartenga a una collezione privata, il patrimonio deve essere inteso come appartenente all'umanità, indipendentemente dall'ente che ne ha la custodia. Come professionisti museali, consigliamo vivamente a tutti i musei di evitare di prestare capi storici da indossare, in quanto sono artefatti della cultura materiale del suo tempo e devono essere conservati per le generazioni future”, ha concluso la Commissione.

La Kardashian aveva a disposizione anche un altro abito appartenuto alla Monroe. Si tratta di quello quello interamente ricamato di paillettes verde smeraldo – una creazione del couturier statunitense Norman Norell – che l’attrice indossava ai Golden Globes del 1962, quando vinse lo Henrietta Award nella categoria “World Film Favorite Female”. 

Quest’ultimo era in possesso della casa d’aste Heritage Auctions, e la Kardashian lo ha indossato per un rapido servizio fotografico nella sua camera da letto, per poi vestire una replica durante il ricevimento che ha seguito il gala.

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