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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Arrestato lo stalker di Monica Leofreddi

Seguiva la conduttrice in ogni spostamento e si spacciava per il padre di suo figlio: condannato a 1 anno e 6 mesi di reclusione

Per Monica Leofreddi finisce un incubo durato 4 anni. Il suo stalker, Goffredo Imperiale di Francavilla, è stato condannato a 1 anno e 6 mesi di reclusione. Il giudice monocratico, Angelo Giannetti, del tribunale di Roma, ha inasprito la pena rispetto alle richieste del rappresentante dell'accusa, che aveva chiesto un anno e 4 mesi di pena, e disposto una provvisionale di 20mila euro.

L'imputato, che ha 50 anni ed è residente a Terracina, era ossessionato dalla Leofreddi e nel corso dell'interrogatorio ha spiegato il suo atteggiamento parlando di "un amore cosmico" di un personaggio televisivo di cui si è definito fan accanito. Lui del resto non si è fatto problemi a presentarsi a casa dei genitori della Leofreddi spacciandosi per commercialista, riuscendo ad acquisire i dati bancari. Imperiale di Francavilla ha presentato anche esposti a funzionari Rai perché facessero lavorare la Leofreddi.

Per quasi due anni l'uomo, sempre secondo l'accusa, ha chiesto informazioni al portiere dello stabile dove abita la donna e ai commercianti del quartiere dove vive, per avere notizie sulla sua vita e abitudini. Il risultato è stato che la giornalista e bella anchor-woman ha dovuto cambiare casa e stile di vita. Oggi, lasciando il tribunale, ha spiegato: "Spero che questa sentenza sia l'inzio della fine di una vicenda drammatica".

La Leofreddi, nel processo, è stata parte civile ed è stata rappresentata dall'avvocato Sonia Battagliese. La penalista ha spiegato: "La mia assistita si è trovata catapultata a vivere in una prigione silenziosa che giorno dopo giorno sta strangolando la sua vita nella quale si è progressivamente intrufolato l'imputato. La Leofreddi sta vivendo un incubo da quasi 4 anni e la sua vita non è più serena: ha rinunciato ad apparire in tv e a sottoscrivere i contratti, non esce più da sola e anche il figlio viene guardato a vista quando va a scuola. Questa non è vita".

La conduttrice, che ha trattenuto a stento le lacrime davanti al giudice, ha spiegato: "Lui conosce ogni movimento della mia vita. E' come uno squalo che mi gira intorno. Anche nei giorni scorsi, dopo l'ultima udienza in tribunale, mia madre ha detto di averlo visto in zona. Mi perseguita in modo molto lucido, la sua è una presenza costante".

Da parte sua Imperiali ha spiegato: "Voglio precisare che non ho chiesto il riconoscimento di paternità di suo figlio, ma solo che mi venisse affidato - ha detto l'imputato - so bene di non essere il padre, ma volevo essere per il bambino un riferimento positivo per gli anni a venire. E ammetto anche di esser passato davanti alla casa dei genitori di Monica, ma solo perché la stazione dei carabinieri alla quale consegnavo della documentazione si trovava in zona, poco distante".
                              

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