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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Gianluca Vacchi risponde alla satira di Maurizio Crozza con un video

Dopo esser stato tirato in ballo dal noto comico, l'imprenditore ha risposto per le rime con un filmato postato sulla sua pagina Facebook: “Fare del moralismo e del qualunquismo rappresenta un tipo di satira molto scadente, è meglio ballare"

Ormai da mesi l’attenzione mediatica è tutta su di lui. Che sia per i balletti, per la sua fidanzata Giorgia, per il lusso ostentato etc. Gianluca Vacchi sembra non voler proprio uscire di scena.

Si torna a parlare di lui in quanto, durante la prima puntata della nuova stagione di “Crozza nel Paese delle Meraviglie”, il programma in onda in prima serata sul La7, il noto comico ha ironizzato sul personaggio del momento e sulla sua vita fatta di donne, ricchezza ostentata e balletti ma in una modo che non è piaciuto al diretto interessato che ha reso noto il suo pensiero avvalendosi dei social.

Un giorno suo papà l'ha chiamato, l'ha guardato negli occhi e gli ha detto 'Io ho grandi progetti per te, ti diamo un sacco di grano, una barca, una piscina e un dj, basta che non ti occupi mai dell'azienda, piuttosto balla”- aveva detto ironicamente Crozza.

Sulla sua pagina Facebook, infatti, si vede un lungo video intitolato "A proposito di figantropia: tira più un pelo di satira di un carro di buoi", in cui l’imprenditore ha voluto dire la sua: “Mi sono divertito moltissimo con la parodia di Ubaldo Pantani a Quelli Che Il calcio, mi sono divertito con Pucci, mi sono divertito con Vernia, anche se ci sono un paio di inesattezze (...). Mi hanno detto poi che sono stato tirato in ballo da Crozza e sono andato a vedere cosa ha detto di me".

Mr Enjoy prosegue poi spiegando il motivo per cui non ha gradito la parodia del comico genovese e parte dal paragone fatto con Peggy Guggenheim: “(..) La cosa importante, visto che lui si sofferma sull'aspetto filantropico è che, se Peggy Guggenehim fosse vivente oggi, sarebbe una star dei social network. E' di Peggy Guggenehim una frase molto nota che dice "Meglio che parlino male di me piuttosto che mi ignorini", frase che lascia pensare che all'epoca non ne parlassero bene e quindi la beatificazione sia stata fatta post mortem in virtù di quello che lei ha generosamente lasciato alla collettività." 

Continua poi riprendendo l'accusa di non fare filantropia ma "figantropia": "Sì, non posso negarlo, lo sono stato però nei momenti in cui potevo farlo". Prosegue poi dicendo: "Sembra quasi che l’unico fine della ricchezza sia la filantropia il che mi trova pienamente d’accordo però non credo sia il caso di andare a fare del moralismo gratuito specialmente da parte di chi non è noto per fare una vita francescana. L’unica esperienza che ho avuto con Crozza è stata quando l’abbiamo ingaggiato all’IMA per il cinquantesimo e intrattenere i nostri ospiti, il lauto compenso ricevuto non c’è stato detto di bonificarlo ad un conto corrente di una Onlus o di un’associazione di beneficenza. Parlare della filantropia altrui è abbastanza una cosa inutile.”

Vacchi ha voluto poi chiarire la sua posizione: “Io all'età di 25 anni, credendo nei futuri destini dell'azienda, sono riuscita a conquistare delle azioni, che oggi sono l'80 % di quello che possiedo" - e ancora - "Quello che ho me lo sono sudato. Ho capito però che non potevo fare il manager ma l'azionista. Io non vivo di rendita ma dei proventi che la mia condizione di azionista mi consentono di avere, sostenendo il rischio di essere azionista (..). Ho fatto divesi investimenti in dodici settori diversi che mi hanno consentito di pagare i debiti dell’IMA, che prima era più o meno un ventesimo di quello che è oggi. E’ corretto che ci sia la satira, ma che almeno che si basi su dei punti di partenza reali che poi si possono colorare.”

L’imprenditore social conclude poi lanciando qualche frecciata: "Fare del moralismo, del qualunquismo, purtroppo rappresenta una qualità molto scadente di satira, è meglio ballare che non è reato, come non è fare della satira" - e ancora- "Cerchiamo di attraversare questo passaggio di vita che c'è concesso in estrema serenità che auguro in primis a Crozza e al suo autore".
 

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