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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Gina Lollobrigida si appella a Mattarella: "Io trattata come una criminale, pronta a lasciare l'Italia"

L'attrice si è rivolta al Quirinale dopo la richiesta del suo amministratore di sostegno di inventariare i beni della sua villa romana, nella quale l'attrice non intende fare entrare nessuno

Gina Lollobrigida pronta a lasciare l'Italia. In una lettera inviata a Giovanni Grasso, consigliere per la stampa del capo dello Stato, l'attrice si sfoga dopo la decisione del suo amministratore di sostegno, Stefano Agamennone, di nominare senza averla consultata un altro legale che la rappresenti nel processo penale che la vede come persona offesa per l'ipotesi di circonvenzione di incapace e di chiedere un inventario di tutti i beni presenti nella sua villa sull'Appia Antica a Roma.

"Ho lavorato e rappresentato l’Italia nel mondo per oltre 70 anni, per avere un trattamento ignobile. Oggi a 92 anni credo di meritare un po’ di tranquillità e non di essere trattata come una persona incapace, visto che non lo sono. Ho aspettato per anni perché credevo nella giustizia italiana. Mi sbagliavo e adesso hanno esagerato", scrive Lollobrigida, che chiede a Grasso di informare Mattarella della sua situazione.

Come scrive Il Corriere della Sera, l'inventario dei beni chiesto da Agamennone è già esecutivo e siccome l'attrice non intende far entrare alcun delegato del Tribunale, l'amministratore potrà chiamare le forze dell'ordine. "Non ci sto a essere trattata come una criminale in casa mia", dice Gina Lollobrigida al quotidiano. "E non capisco perché questo signore voglia un inventario di beni sui quali non ha la gestione, visto che è stato nominato solo per la tutela del mio patrimonio immobiliare e societario".

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Il prossimo 13 febbraio ci sarà una nuova udienza in Tribunale per il processo penale che vede al centro delle indagini Andrea Piazzolla, il 32enne che da più di dieci anni le fa da assistente e manager, quasi ormai un "figlioccio", come ricorda il CorSera. Quel giorno però a rappresentare l'attrice ci sarà l'avvocato nominato per lei da Agammenone, che Lollobrigida non ha scelto e sostiene di non aver ancora nemmeno conosciuto.

Gina Lollobrigida scrive al Quirinale: "Dovrò lasciare l'Italia?"

"L’amministratore di sostegno era stato nominato dal giudice tutelare a febbraio del 2019. La signora Lollobrigida poi ha presentato un reclamo, che è stato respinto dalla Corte d’Appello, e successivamente ha proposto ricorso in Cassazione. Quindi allo stato è legittimo che l’amministratore svolga l’incarico che gli compete: quello di gestire gli atti di straordinaria amministrazione concernenti la gestione societaria e il patrimonio immobiliare dell’attrice", ha spiegato al quotidiano Filippo Maria Meschini, che da anni segue Gina Lollobrigida nelle questioni civili. "Quello che non ci aspettavamo è che l’amministratore chiedesse un ampliamento dei suoi poteri e soprattutto che il giudice tutelare glielo concedesse. Un provvedimento profondamente ingiusto, perché lo stesso Tribunale ha giudicato Gina Lollobrigida nel pieno possesso delle sue capacità mentali".

L'attrice si è quindi rivolta al Quirinale: "Come mai nel mio caso gli articolo 2-3-4 della Costituzione italiana vengono letteralmente calpestati? È per caso un ringraziamento di fine carriera? Se qualcuno non prende in mano la situazione sarò costretta a lasciare l'Italia".

Dalla segreteria di Grasso, scrive il Corriere della Sera, è arrivata una richiesta di approfondomenti sul caso mentre Agamennone non ha risposto alle richieste di un'intervista da parte del quotidiano.

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