Alena Seredova a un mese dal parto: "Avrei preferito essere più serena"
L'emergenza coronavirus ha inciso molto sulla sua gravidanza, come per tante altre donne in questo momento delicato
Manca un mese al parto, ma Alena Seredova - come tutte le future mamme in questo periodo - ha qualche preoccupazione in più. L'emergenza coronavirus purtroppo rende complicato anche un momento così bello e le precauzioni non sono mai troppe, come ha fatto sapere in un'intervista a Crisalide Press: "Ovviamente non è una situazione idilliaca, avrei preferito essere più serena. Dopo due mesi trascorsi in casa è difficile tenere alto lo spirito, anche se io sono una positiva di carattere. Vedere i telegiornali ogni giorno con persone che soffrono, morti e difficoltà lavorative mi fa provare una sofferenza grandissima. La mia bambina che è dentro di me però mi da molta forza, mi aiuta a combattere ogni giorno perché penso che vorrà avere una mamma sorridente".
Una gravidanza diversa da tutte le altre: "Non sono mai andata in ospedale da quando è scoppiata la pandemia. Vedo privatamente il mio medico che si trova a Milano, quindi ho dovuto spostarmi da Torino per fare le visite. Vado una volta al mese, ho ridotto al minimo indispensabile".
Non è semplice, ma per i figli la forza si tira sempre fuori: "Lo faccio anche per i miei figli semi adolescenti (avuti da Gigi Buffon, ndr), chiusi in casa, abituaati a fare sport quotidianamente, è un grande sacrificio anche per loro e quindi cerco di essere allegra. Certo l'idea di dover andare in ospedale mia gita, soprattutto perché lo ritengo un luogo meno sicuro in questo momento rispetto a casa mia, dove mi sento protetta. Si un po' di ansia mi sta venendo, ma cerco di non pensarci".
La bambina che sta per nascere è la prima figlia con il compagno Alessandro Nasi, al quale è legata da sei anni: "La data ufficiale è il 2 giugno, ma dato che il mio secondo genito è nato in anticipo, mi hanno detto che anche lei potrebbe nascere prima. Io a partire da metà maggio sarò in allerta pronta ad andare in ospedale con la mia valigia".