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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Alessandra Mussolini, l’europarlamentare si dà all'arte

Grande cambiamento per la nipote del Duce che, dal Parlamento Europeo, si è avvicinata al mondo dell'arte scoprendo un talento nascosto: "Ho un rapporto violento con la tela: la strapazzo, con la spatola stendo il colore, che resta grumoso. La manualità mi coinvolge"

C'è aria di cambiamento nella vita di Alessandra Mussolini. Dopo le delusioni maturate durante la sua carriera politica, l'ex deputata ha deciso di inseguire una grande passione, quella per l'arte.

Cosa farà dunque ora la Mussolini? Ebbene sì, nel suo presente e perchè no, nel suo futuro, c'è una nuova esperienza che la vede vestire i panni di pittrice: “Non avrei mai pensato di dedicarmi all' arte, evidentemente avevo un bisogno di esprimermi che è venuto fuori. È qualcosa che parte da dentro, anche violento, che non posso fermare…” - si legge su Italia Oggi.

Vedere per credere. La Mussolini artista accoglie curiosi ed appassionati al Palace Hotel di Milano Marittima là dove è pronta a presentare le sue opere attraverso la personale intitolata "Graffi", in calendario da venerdì 8 a domenica 10 luglio 2016.

Un nome un programma visto e considerato che il rapporto che la nipote del Duce ha con la tela è, a suo dire, violento: "la strapazzo, con la spatola stendo il colore, che resta grumoso. La manualità mi coinvolge. Il risultato a volte mi soddisfa. altre cancello quello che è uscito, lo trasformo fino a quando non ottengo quello che voglio. Dipingo per terra, in soggiorno, con la tela in orizzontale perché la devo violentare e con il grembiule addosso, perché può capitare che una volta faccio il ragù, un'altra volta dipingo. Non avrei mai pensato di dedicarmi all'arte, evidentemente avevo un bisogno di esprimermi che è venuto fuori. È qualcosa che parte da dentro, anche violento, che non posso fermare".

Tra i protagonisti prediletti dalla neo artista ci sono paesaggi urbani, palazzi ma anche periferie e, stando alle parole di chi di arte se ne intende davvero, ovvero il critico Ugo Corvino: "I suoi quadri sono la sintesi e la rielaborazione critica di surrealismo, metafisica e arte informale, correnti artistiche che, evidentemente hanno lasciato il segno nel suo Dna. L'assenza di prospettiva e di chiaroscuro, l'uso di colori forti e, a tratti, innaturali, mostrano un volontario distacco dalla realtà visibile per la sua libera trascrizione, così da cogliere ciò che è oltre l'apparenza fisica e si può comprendere affidandosi solo all'esperienza dei sensi".

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