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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Zan senza filtri: "L'omosessualità per mio padre era una malattia, sono andato via di casa"

Il deputato del Partito Democratico racconta a Verissimo il doloroso coming out fatto anni fa in famiglia

Alessandro Zan ci mette la faccia. Non solo lo ha fatto con la legge contro l'omotransfobia che porta il suo nome, o meglio portava visto che è stata affossata in Senato, ma adesso si racconta senza filtri a Verissimo. Un'intervista a cuore aperto, in onda sabato 6 novembre nel programma condotto da Silvia Toffanin, in cui ripercorre il periodo più complicato della sua vita, quando ha preso consapevolezza del proprio orientamento sessuale.

Un racconto inedito, dello Zan uomo, non politico. "Ho conosciuto la paura quando mi sono reso conto, durante l'adolescenza, che l'omosessualità non era un'opzione possibile nella società in cui vivevo" spiega, rivelando di essere stato vittima di bullismo: "Capivo che questo non era un aspetto accettato sia in famiglia che a scuola: i miei compagni facevano battute omofobe e io dovevo nascondermi. Ho subito del bullismo: mi davano della femminuccia. Quando sono diventano adulto la mia mente ha rimosso le cose dolorose, ma le parole sono delle pietre che creano ferite".

Il coming out in famiglia

Il deputato del Pd racconta poi un altro momento molto doloroso, il coming out con la sua famiglia: "Mia madre mi ha accolto e mi è stata molto vicina. Con mio padre, invece, è stata una tragedia. Lui è cresciuto in una famiglia particolarmente tradizionale, segnato da un'infanzia difficile e cresciuto in un contesto culturale dove l'omosessualità era considerata una malattia. Quando gliel'ho detto non ci siamo parlati per mesi". Un passaggio travagliato ma che, alla fine, si è dimostrato utile per ritrovare l'amore paterno: "Ho passato dei momenti difficili: ho deciso di andarmene di casa ma è stata una scelta necessaria che poi ci ha unito nuovamente. Infatti - continua Zan - dopo una prima reazione di rabbia, mio padre ha iniziato un suo percorso che l’ha portato ad accettarmi. Alla fine, ha cercato di rimediare e mi ha dimostrato tutto il suo sostegno, si è anche impegnato nella mia campagna elettorale".

"Non ho un compagno ma spero di innamorarmi"

Alessandro Zan è single, ma a Silvia Toffanin confessa: "La speranza di innamorarmi e di vivere con una persona c'è sempre". E alla domanda su quale sia il valore più importante trasmesso dalla madre, Alessandro non ha dubbi: "Mia madre mi ha trasmesso la gentilezza che nella società e in politica si vede poco".

Il Ddl Zan: "Una battaglia che devo a tanti giovani"

Una storia personale, quella di Alessandro Zan, che si è trasformata in una battaglia politica portata nelle aule parlamentati attraverso il discusso Ddl da lui promosso e bocciato dal Senato: "E' una battaglia che devo ai tanti giovani che ci credono e che vogliono lottare per questo paese, affinché non ci siano più persone che vengano discriminate, bullizzate e fatte oggetto di violenza semplicemente per quello che sono - conclude - Vale la pena lottare fino in fondo".

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