Il lockdown in campagna di Antonella Clerici: "Un privilegio, molti mi ritennero pazza. La mia routine tra orto e ricette"
La conduttrice vive da due anni ad Arquata Scrivia, in provincia di Alessandria, insieme al compagno Vittorio Garrone e alla figlia Maelle
Quarantena in famiglia per Antonella Clerici. Residente ad Arquata Scrivia, nelle campagne di Alessandria, la conduttrice sta passando il lockdown in mezzo al verde insieme al compagno Vittorio Garrone, imprenditore, e alla figlia Maelle, avuta da una precedente relazione. “Sono a casa e cerco di occupare il mio tempo, di non lasciarmi andare”, racconta a Rtl 102.5 l'ex padrona di casa de La Prova del Cuoco, tra una ricetta ai fornelli e una diretta Instagram insieme ai suoi cuochi preferiti.
Antonella vive in campagna da ormai due anni e si definisce privilegiata a poter passare questo periodo in mezzo alla natura. “Molti, ai tempi, mi ritenevano pazza”, ha scherzato. E' lei stessa a prendersi cura dell'orto di casa. Non solo. Per mangiare sano, racconta di affidarsi ai servizi da asporto: “Ci sono molte aziende agricole che fanno delivery sia di frutta e verdura, oltre che di veri e propri pasti”.
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Clerici, che della passione cucina ne ha fatto anche un lavoro, non ha perso occasione in questo delicato momento, di intrattenere i tanti che la seguono sui social. Ha iniziato, infatti, iniziato a fare delle dirette Instagram con i suoi cuochi, solitamente alle 12.00 di ogni giorno. Con lei, in casa, anche la figlia, oggi 11enne ed appassionata di cucina come mamma: “Fa una panificazione al giorno, ha preparato una torta pazzesca da sola, non so come ha fatto”. Tra le cose che più mancano ad Antonella in questo periodo c’è il poter viaggiare, di andare a Verona e a Roma. Al momento dei saluti Antonella non ha fatto mancare i consigli culinari: “Ti dico che cosa ho voglia di mangiare oggi, ho voglia di farmi una bella carbonara. Il mio segreto è usare i rossi, un rosso d’uovo ogni due persone” oltre che accompagnare il tutto con un buon bicchiere di vino rosso.
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