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Sabato, 20 Aprile 2024
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Stop famiglie arcobaleno a Milano, Aurora Ramazzotti: "Governo Meloni ossessionato, mi viene da piangere"

Lo sfogo su Instagram dell'influencer, da sempre vicina alla comunità Lgbt e presto mamma per la prima volta

"Il primo provvedimento del governo Meloni per i diritti civili. Bella mer*a, complimenti". Così Aurora Ramazzotti si scaglia su Instagram contro il governo della premier Giorgia Meloni all'indomani dello stop alla registrazione dei figli nati da coppie omogenitoriali a Milano. Il provvedimento è stato richiesto dal prefetto Renato Saccone al sindaco Beppe Sala: la comunicazione è arrivata nella giornata di lunedì 13 marzo attraverso una lettera con cui Saccone ha avvertito palazzo Marino che se continuasse con questa pratica verrà richiesto l'intervento della Procura per annullarle.

"Mi viene da piangere a pensare a tutte quelle coppie meravigliose che si fanno un cul* così per riuscire a provare la gioia di essere genitori bloccate in un governo ossessionato con loro per ragioni che non reggevano nell'800, figuriamoci oggi", scrive la figlia di Eros e Michelle Hunziker, che a breve diventerà mamma per la prima volta e che è da sempre vicina alle battaglie arcobaleno.

"Non solo verranno penalizzate delle persone meramente per il loro orientamento sessuale (quando ci sono in giro genitori etero violenti, ignoranti, tossicodipendenti che vengono costantemente denunciati e nessuno fa niente) ma anche dei bambini innocenti dovranno subire le conseguenze di questo Paese retrogrado", si legge ancora nella Instagram Stories pubblicata in serata. 

Andando più nel dettaglio della richiesta di Saccone, lo stop riguarda in particolare i nuovi atti di nascita. Il primo cittadino aveva iniziato a formare (questo è il termine tecnico) i certificati anagrafici con due padri o due madri a luglio 2022. Il sindaco aveva deciso di intervenire nella questione utilizzando i suoi poteri di capo dell’ufficio di stato civile, dato che parlamento e governo non avevano riempito il vuoto di legge sulle famiglie gay e lesbiche, nonostante le ripetute sollecitazioni della Corte costituzionale. Quello dell'estate 2022 non era il primo intervento di Milano sulla questione. Negli anni scorsi l'amministrazione meneghina aveva fatto da apripista sul tema, salvo poi dover rallentare per una serie di sentenze contrarie, risolvibili soltanto con l'intervento di una legge. Legge che però non è mai arrivata. La situazione della scorsa estate, comunque, aveva scaldato gli animi del parlamentino milanese, soprattutto tra i banchi di Fratelli d'Italia.

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