rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Vip

Bruno Barbieri senza filtri sui colleghi: "Cannavacciuolo e Locatelli sono amici, gli altri no"

Lo chef ha parlato delle sue origini, dei primi lavori e del successo di Masterchef, in particolare del legame con gli altri giudici facendo alcune confessioni

Il giudice cattivo di Masterchef si è raccontato in una lunga intervista al settimanel Oggi, ha parlato dei suoi primi lavori, del rapporto speciale con la nonna, del successo del programma di Sky e dei suoi colleghi chef con i quali non sempre i rapporti erano ottimi.

Bruno Barbieri e il rapporto speciale con Cannavacciuolo

Lo chef è diventato un vero e proprio personaggio televisivo, Masterchef non sarebbe Masterchef senza di lui (come Barbieri stesso afferma nell'intervista). Il 12 gennaio compirà 60 anni e già da 10 anni giudica gli aspiranti cuochi che scelgono la tv come trampolino per fare della cucina il loro mestiere. È stato affiancato da molti giudici, ma solo con Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli si è creato un feeling che va ben oltre la trasmissione

"Io ho sempre pensato che il trio Locatelli, Cannavacciuolo, Barbieri sia quello che ha funzionato di più. È chiaro che Antonino è il giudice con cui ho più feeling. Locatelli poi…c’era bisogno di un paciere e infatti noi lo chiamiamo l’avvocato, perché io e Antonino siamo una fiction tutti i giorni. Quello che mi sono sempre domandato è perché noi non abbiamo un ristorante insieme, perché non abbiamo fatto un film insieme, magari un cinepanettone. Ci sentiamo, anche fuori dal set, con gli altri non era così". È evidente che Barbieri faccia riferimento a Carlo Cracco e Joe Bastianich i due colleghi che per più tempo hanno rivestito insieme a lui il ruolo di giudici.

Ha poi spiegato che non ha mai litigato con nessuno, solo non c'era interesse nel creare un'amicizia: "Non mi sono trovato male con nessun giudice, non lo dico per convenienza. Con gli altri non ci siamo mai telefonati fuori dal programma, non siamo mai andati a mangiare una pizza fuori dal set".

Barbieri e i primi anni da cuoco

Impossibile per Barbieri non parlare di come ha iniziato a cucinare, gli ha insegnato tutto la nonna: "Cucinavamo tutto in casa; quando tu cresci in un posto così, in un piccolo paese sulle colline, che cosa ti entra nell’anima? A me è entrata quella cosa lì, l’odore della campagna, l’odore della pioggia". A 17 anni ha iniziato a lavorare in cucina nelle navi da crociera, proprio su una di quelle navi è diventato maggiorenne e ha imparato cosa vuol dire lavorare senza sosta. "Lavoravo 19 ore al giorno, le colazioni del mattino erano alle 5, 800 omelette tutte le mattine, le facevo a occhio, guardavo sei padellini insieme. Preparavo 30 uova per la Berlinese a mano, se si fossero smontate ti buttavano in mare. Sai cosa vuol dire? devi avere un polso, un braccio che...". Adesso si gode la fama e il successo, senza mai dimenticare le sue radici, il suo unico rimpianto? Non avere un figlio, ma "mai dire mai nella vita".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Bruno Barbieri senza filtri sui colleghi: "Cannavacciuolo e Locatelli sono amici, gli altri no"

Today è in caricamento