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Sabato, 20 Aprile 2024
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"La beneficenza si fa in silenzio". Ma Chiara Ferragni non ci sta e replica

Il gesto dell'imprenditrice digitale ha scatenato la polemica ma in molti si schierano dalla sua parte

"Fiero di te" scrive Fedez su Instagram, pubblicando una foto con sua moglie Chiara Ferragni. Poche parole per mettere a tacere le critiche che da ieri stanno travolgendo l'imprenditrice digitale per aver reso pubblica la sua decisione di devolvere l'intero compenso di Sanremo 2023 a favore di un'associazione che si occupa di donne vittime di violenza. La vicenda sta spaccando a metà l'opinione pubblica e se da una parte dietro al comportamento della Ferragni c'è chi vede una strategia ben precisa per avere un ritorno di immagine utile al suo business, dall'altra c'è chi la sostiene. E non è solo suo marito. 

Il giornalista e scrittore Emilio Mola, tra i primi a condividere sui social il video con cui Chiara Ferragni ha annunciato la sua decisione, ha dedicato un post a tutta questa storia, senza giri di parole: "La beneficenza si fa e non si dice. E chi lo ha deciso?". Mola spiega chiaramente l'altra faccia della medaglia del "far bene e scordati". "Mi chiedo come abbiamo fatto a farci convincere che questo pensiero sia quello corretto, a tal punto da farlo diventare una 'massima', una cosa ovvia, del tutto scontata" scrive ancora, e continua: "Non c'è nulla di sbagliato nel non fare beneficenza. Così come non c'è nulla di sbagliato nel farla. L'unica cosa sbagliata, l'unica cosa di cui vergognarsi, dovrebbe essere rompere le palle a chi la beneficenza la fa. E, raccontandola, prova a farla crescere, a sensibilizzare, a far parlare di un problema e a dare l'esempio. Se raccontare la beneficenza diventasse normale, cool e perfino contagioso e virale?". Infine conclude: "La beneficenza si fa e, se si vuole, si dice". Tra i commenti al post anche quello di Chiara Ferragni, che lascia un cuore al giornalista, ringraziandolo così per il sostegno. 

Il post di Emilio Mola

emilio mola

Il sostegno arriva comunque da più parti. Anche i pubblicitari si schierano dalla parte di Chiara Ferragni, che bollano le polemiche come "vaiassate".  "Una cifra peraltro largamente sotto dimensionata di almeno venti volte rispetto al valore della Ferragni come testimonial" riflette Davide Ciliberti lo spin doctor del gruppo di comunicazione Purple & Noise "che con i suoi 30 milioni di follower di tutti i paesi del mondo solo su Instagram è uno straordinario veicolo di promozione e visibilità per il Festival e non viceversa. Che poi la Ferragni abbia voluto comunicare che ha devoluto il suo compenso ad un'associazione che peraltro si occupa di un tema davvero importante quale è quello della violenza sulle donne - aggiunge - lo trovo assolutamente legittimo, checché ne dicano Lucarelli et similia e non autoreferenziale. Anzi, questa comunicazione semmai va anche ad alimentare quel necessario faro di visibilità che va tenuto sempre acceso e alimentato su questa tematica". Sulla stessa lunghezza d'onda anche Cesare Casiraghi, storico pubblicitario italiano: "Innanzitutto la beneficenza è sempre positiva – dichiara – poi circa le polemiche sul fatto di averla dichiarata non capisco davvero il punto. Sono strali pretestuosi, soprattutto per una star come la Ferragni che non ha certo bisogno di farsi pubblicità come ho letto la accusano alcuni commentatori, cui consiglierei al minimo maggiore ponderazione, oppure agire con gesti simili, ovvero generose offerte dei loro incassi a qualsiasi associazione desiderino. Prima fare poi parlare è sempre una buona pratica".

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