Federica Pellegrini sposa: mamma Cinzia in lacrime dall'emozione, poi la confessione sulla "Divina"
Cinzia Lionello ha parlato delle nozze, celebrate a Venezia, della sua Fede e dell'emozione provata
L'emozione è ancora palpabile, come scrive la stessa Federica Pellegrini su Instagram. La festa di matrimonio che ha suggellato le nozze tra la "divina" e Matteo Giunta è stata ampiamente raccontata sui social con storie, foto e post condivise da tutti gli invitati. A offrire una diversa angolazione della celebrazione ci ha pensato la mamma di Federica Pellegrini, Cinzia Lionello, che ha ammesso di aver pianto non poche lacrime in occasione del lieto giorno.
Federica Pellegrini sposa, l'emozione di mamma Cinzia
Il matrimonio è da sempre un rituale che crea grande emozione in amici e familiari e Cinzia Lionello non ha saputo trattenere le lacrime nel vedere la figlia così felice, c'è stato però un altro momento, oltre il "sì" che ha particolarmente commosso Lionello: "Dentro la chiesa, quando Virginia Castagnetti, cantante lirica e figlia di Alberto, l’allenatore indimenticabile che per primo prese per mano Fede, con quella sua voce unica... ha intonato in apertura l’Hallelujah di Cohen e poi l’Ave Maria di Schubert...". In quel momento, ha dichiarato al Corriere della Sera, "letteralmente pianto, poi mi sono voltata e mi sono accorta che più o meno tutti erano in lacrime. Tanti si erano proposti per cantare in chiesa ma Fede, concordando anche con Enzo Miccio, il vulcanico organizzatore del matrimonio, da subito è stata categorica: “Lì deve esserci solo Virginia...".
L'ex ct della nazione è morto nel 2009 a seguito di un infarto, per Federica Castagnetti è stata una figura fondamentale nella sua crescita professionale e personale, lui ha avuto la capacità di "trasformarla, ammorbidendone il carattere, non semplice. È stato forse un secondo padre del quale mio marito Roberto non è mai stato geloso. Di lui serbo nitidamente un ricordo: la prima volta che gli affidammo Fede, sì e no ventenne, ci presentammo e Alberto rispose: 'Venite a riprenderla fra 15 giorni'. Tutto rigorosamente in dialetto veronese. Nel congedarci sorrise: 'E se ci son problemi, ve ciamo'".
Al loro matrimonio, Federico e Matteo, hanno sorpreso gli invitati con un'esibizione da perfetti tangheri: "A un tratto sono scomparsi e sono tornati vestiti da tangheri perfetti. Nessuno sapeva nulla, io non sapevo nemmeno che lo ballasse. Poi mi ha confessato che stava esercitandosi da mesi. Che sintonia avevano! E poi che brava la mia Fede".
Sulla festa non ha saputo dire altro se non che è stata molto bella e partecipata: "Noi vecchietti abbiamo tirato le tre di notte. Gli altri, i più giovani, credo siano rimasti oltre le cinque di stamane".
"Tu, davvero Divina". Dopo le nozze, la meravigliosa dedica di Enzo Miccio a Federica Pellegrini
Il successo inaspettato, ma meritato, di Federica
"Non ci aspettavamo sicuramente la carriera che poi ha avuto - spiega Lionello - Accompagnavamo lei e suo fratello Alessandro in piscina perché il nuoto è uno sport che fa bene, un pensiero che fanno tanti genitori quando cominciano a far frequentare gli impianti ai propri figli. Di certo non lo porti con l’idea di farne un campione. Ma evidentemente il destino era un altro".
Cinzia parlando della carriera della figlia, fa una confessione quasi inaspettata: Federica a 3 anni neanche voleva nuotare in piscina, poi qualcosa evidentemente è cambiato e ha regalato all'Italia una grande campionessa (che ha vinto sei ori mondiali e un oro olimpico).
Cinzia ha un'idea ben precisa sul ruolo del genitore e dell'allenatore, lei e il marito non si sono mai intromessi nelle questioni tecniche: "Avevamo un locale qui a Spinea, venivano le mamme dei ragazzini più piccoli a chiedere cosa facevamo con Federica, quale fosse il segreto. La mia risposta era sempre la stessa: fateli giocare, fateli divertire e lasciate stare il cronometro! Se mi chiedessero i record di Federica probabilmente li sbaglierei ancora oggi".
Il carattere di Federica, considerato non facile essendo lei da sempre molto testarda, metteva alla prova i genitori: "Con lei facevamo scommesse così: 'Dai, vediamo se ce la fai'. Un po’ era per gioco, non aveva bisogno di essere stimolata, si stimolava da sola. Però si notava che aveva chiaro in testa dove volesse arrivare".