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Sabato, 20 Aprile 2024
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Coronavirus, Mara Venier: “Vivo in un incubo e ho paura per mio marito”

La conduttrice di 'Domenica In' rivela come sta vivendo questo momento di enorme difficoltà tra casa e trasmissione

Il Coronavirus ha sconvolto la vita di tutti, compresa ovviamente quella dei personaggi famosi. Mara Venier ne è un esempio, sempre più di frequente sta mostrando ai suoi fan un lato più fragile e preoccupato soprattutto per la salute di suo marito Nicola Carraro, ex produttore cinematografico di 78 anni. Zia Mara si è lasciata andare nell'intervista rilasciata al settimanale DiPiù in edicola da sabato 4 aprile. Un'intervista in cui la conduttrice della domenica ha raccontato il momento in cui si è realmente resa conto che il Coronavirus era diventato un incubo.

Mara Venier: "Ecco quando ho capito di vivere un incubo"

"Ho capito di essere finita in un incubo - confessa a Francesco Cordella - una sera, rientrata dagli studi Rai, mi sono fermata sul pianerottolo del mio palazzo. Stavo per entrare e invece no, mi sono bloccata. Instintivamente mi sono spogliata dei vestiti, li ho lasciati in un sacco davanti la porta di casa, ho tolto le scarpe, e sono corsa sotto la doccia".  La Venier nella lunga intervista a DiPiù ha parlato della sua paura per il suo compagno. "Qualche tempo fa Nicola ha avuto problemi di salute, poi si è ripreso, ma comunque è vulnerabilee".

La conduzione di Domenica In

Nonostante i suoi timori Venier continua ad andare in onda con la sua 'Domenica In' "cercando di portare serenità e speranza nella casa degli italiani che mi vogliono bene. Per ora il programma va avanti, ma sono pronta a fermarmi se ci sarà la necessità. In ogni caso lavoriamo in sicurezza, abbiamo eliminato le riunioni settimanali in redazione, vado direttamente la domenica all'ultimo minuto. Non ci sono truccatrici e parrucchieri, faccio tutto da sola, a casa mia, prima di uscire”. La sua forza resta il marito che cerca come può di tranquillizzarla: “Dormo poco e male. Mi capita di svegliarmi a orari assurdi, tesa come una corda di violino. Poi, guardo Nicola al mio fianco e mi tranquillizzo perché penso alle parole che lui mi ripete sempre: 'Passerà, sarà lunga, ma passerà”. Provo un senso di ristoro e cerco di riposare ancora un po’".

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