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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Ermal Meta dopo i problemi di salute: "Adesso sto bene", poi parla della paura di diventare padre

Una lunga intervista dove il cantautore ha parlato della sua infanzia, dell'Albania, dell'arrivo in Italia, del desiderio di fare "rumore" che lo ha condotto dritto alla musica

Autore di canzoni di grande successo non solo per lui, ma anche per Marco Mengoni, Francesca Michielin, Francesco Renga e Patty Pravo, un libro (Domani e per sempre) da poco pubblicato, e che forse diventerà un film, Ermal Meta stava vivendo un periodo di serenità fin quando ha dovuto stoppare il tour in Italia perché parti del suo viso si gonfiavano. Problemi di salute all'inizio sottovalutati, pensava ad un colpo d'aria, ma i giorni passavano e il gonfiore no, quindi è andato da un medico ed ha scoperto che per fortuna non era nulla di grave, "nulla di davvero preoccupante". Con la cura mirata, a base di cortisone tutto è passato ed è tornato a cantare. Una vita costellata di difficoltà che Ermal ha iniziato ad affrontare con il sorriso tardi, nel 2014, come lui stesso spiega al settimanale Oggi: "Dopo giorni di inquietudini, una mattina ho realizzato che mi concedevo di sorridere solo con familiari e amici. Ho capito tardi che la gioia è una cose seria. Mi nascondevo. Il sorriso è un'apertura agli altri e io avevo un'esigenza di nascondermi che arrivava da lontano. Da una famiglia in cui non potevi mai mostrare il fianco".

Ermal Meta torna a cantare live dopo lo stop per i problemi di salute

Ermal Meta a met tra Albania e Italia

Nel suo libro ripercorre in parte la storia del Novecento europeo e i vari regimi che l'hanno caratterizzato, non poteva mancare la sua esperienza diretta con il comunismo di Enver Hoxa in Albania. Ermal Meta fino al 1994 ha vissuto nel suo paese natale, poi con la famiglia si trasferì in Italia. Fu uno shock per lui, non solo per l'aver lasciato la sua casa, ma anche per aver dovuto salutare i suoi amici. Le sue radici hanno un peso specifico importante e pesante, ma non è la distanza da casa ad amplificare il "peso" è "il senso di colpa che la distanza ha generato in me. Quello di essermene andato da un momento all'altro. IO non volevo. Non dormii tutta la notte, mi tremavano l'occhio e la bocca dello stomaco". "Il senso di colpa ti lascia l'inquietudine del dubbio che tu, quel destino che hai schivato andandotene, avresti dovuto viverlo".

Gli amici al suo ritorno in Albania l'anno dopo non lo considerarono, si rivolsero a lui come se fosse un estraneo. "Facevano finta che non ci fossi "Che ne sai te, tu sei italiano" era il refrain. Sono passati 27 anni e ancora lo sogno e la cosa assurda p che nel sogno quei ragazzini mi parlato in italiano, perché è una vita che io non sono più in albanese".

Quando arrivò in Italia a Bari, si sentì in dovere di dimostrare che non era come gli albanesi che venivano descritti dai giornali", ma invece di stare in silenzio con la musica ha cercato di fare sempre molto rumore. Ermal Meta si arrabbia quando viene definito un esempio di integrazione "perché non ho fatto niente per integrarmi, anzi. Ho sempre voluto distinguermi. Dal 2006 il mio passaporto dice che ho la nazionalità anche italiana, ma è un passaporto. In Albania ho vissuto 13 anni, In Italia 28. Ma se guardi una pianta non puoi ignorare che è così bella grazie a radici sane. Al solito, le cose importanti non si vedono".

Ermal Meta e la fidanzata Chiara Sturdà

Ermal e la fidanzata, Chiara Sturdà,  che ha presentato al grande pubblico nel 2020 ma stavano già insieme da un po', si mostrano poco sui social: "Non condivido il privato e a Chiara non importa apparire, si vergogna. Viviamo insieme a Milano, ma sono figlio di divorziati, non sogno il matrimonio". Hanno comprato una casa a Bari: "Non riesco più a stare senza il mare, ce l'ho nelle vene e solo con il rumore della risacca riesco a non sentire quello dei pensieri". Diventare padre lo spaventa, ma più che altro perché il mondo è spaventoso poi "se proprio vuoi fare il genitore ci sono bimbi che crescono in luoghi terribili".

Chiara Sturdà è nata nel 1990, è milanese, è laureata in Economia e gestione aziendale. È agente sportiva e marketing manager per una società che fa consulenze legali agli sportivi, soprattutto di calciatori.

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Angioedema cos'è e come si cura

Ermal Meta non ha detto espressamente cosa abbia avuto, ma molto probabilmente si è trattato di angioedema, non è una patologia rara e anzi colpisce almeno una volta nella vita il 3-4 % della popolazione. Le cause sono molte, ma se in correlazione al gonfiore si manifesta anche fatica a respirare, a deglutire o se la lingua si gonfia è importante andare al pronto soccorso.

La reazione può essere scatenata da una puntura di insetto, da una zanzara in persone sensibili, o anche da alcuni alimenti o da farmaci. La terapia, proprio come quella che ha seguito Ermal Meta, consiste nell'assunzione di cortisone e antistaminici.

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