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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Eva Grimaldi: “Col lucchetto sul frigorifero, dovevo essere magra. Stavo per morire per un'infezione al seno”

L’attrice senza freni si racconta a Verissimo. Dagli esordi difficili, le clausole nei contratti da rispettare, l’immagine sexy da mantenere, la perfezione, le insidie dello star system

Eva Grimaldi senza freni a ‘Verissimo’. Parla di tutto, senza pudore, senza reticenze. Dall’infanzia povera materialmente ma ricca d’affetto a Verona, ai primi passi nel mondo dello spettacolo, il periodo buio della droga, le scelte professionali, le storie d’amore, lo star system, i problemi con la chirurgia estetica, la storia con Gabriel Garko.

Arrivata a Roma come tante giovani promesse dello spettacolo, Eva Grimaldi ha rischiato di perdersi. “Cominciai con la droga, le canne, poi la cocaina. Durò poco, una stagione, ma per me è tantissimo”, ha ricordato.  Fu il suo agente a tirarla fuori e a darle la spinta per uscire dal giro delle cattive compagnie e impegnarsi davvero in quello che voleva che fosse il suo mestiere. Un impegno importante, che però l’ha portata anche a grossi sacrifici, come ha ricordato.  “È lì che sei entrata in contatto con il mondo Ares”, chiede Silvia Toffanin. “No, all’epoca non era Ares produzione, era ancora solo un agente. Molto bravo, con delle precise regole". 

Eva Grimaldi: "Avevo il lucchetto sul frigorifero, non potevo mangiare"

“Vedendo Adua del Gf, sapendo la storia che ha avuto e che mi è stata detta da Gabriel, la sua anoressia, mi sono rivista e ho pianto per lei. Solo che lei ha affrontato tutto molto giovane”, ha ricordato. “Io, anche se più ‘frescolona’ perché credevo a tutto, ero più grande d’età e scafata. Ma anche io mi mettevo sula bilancia tutti i giorni. Avevo il lucchetto sul frigorifero. Non potevo mangiare, anche se di nascosto lo facevo perché mi piace mangiare”, racconta Eva Grimaldi, ricordando un momento decisivo sul set del film del 1988  “Mia moglie è una bestia” di Castellano e Pipolo con Massimo Boldi. “Stavamo girando sulla neve. Io ero bella magra, perché sul contratto avevo come clausola che non dovevo superare i 52 chili. Essendo alta 1,71, su di me erano un po’ pochino. Però quando lavori non riesci nemmeno a mangiare, ero scesa anche intorno ai 50. Non ero anoressica, ma molto magra sì. Svenni sulla neve. I registi mi presero e mi portarono in un ristorante a mangiare una bistecca. ‘Non posso perché ho la clausola sul contratto’, dissi. E loro mi risposero ‘Ma sei matta, Eva’”. 

“Io sono grata ad Alberto Tarallo per il lavoro”, dice Eva Grimaldi. Nel 2006  lascia e torna a Verona per sposare l’imprenditore Fabrizio Ambroso e stare di nuovo dalla sua famiglia. Quando però la storia con Ambroso finì, Grimaldi fu accolta nella dependance di Tarallo e Teo Teodosio, ricorda. 

Periodi della sua vita che Eva Grimaldi guarda adesso facendosi tante domande.  “Se avessi dato uno stop dopo il film che ho fatto con Gerard Depardieu con la Gaumont, che ha avuto tanto successo in Francia e supero addirittura gli incassi del 'Re Leone'? Forse lì potevo essere un po’ più forte, stare più in Francia, fare un percorso diverso. Invece tornai subito in Italia e girai un’altra fiction con la produzione. Forse non mi sarei ritoccata il viso in giovane età”. 

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"Sono stata un anno senza seno, stavo morendo per un'infezione"

Un’esperienza drammatica, quella di Eva Grimaldi, con la chirurgia estetica. “Adesso si rifanno i glutei, ma negli anni Ottanta andavano i seni prosperosi”, racconta.

“Mi era stato detto che dovevo aumentarlo, aumentarlo di più. Mi è venuta un’infezione batterica - ricorda - Dopo mesi di febbre che non scendeva, stavo morendo, finalmente mi hanno fatto la toilette chirurgica. Sono stata un anno senza un seno. Sai cosa vuol dire per una donna, per un sex symbol, per un’attrice? Il seno non me lo sarei mai rifatto”. Negli anni l’attrice si operata nuovamente, per ridurlo. “Ho sofferto tanto per questo seno”, ammette. 

La verità di Eva Grimaldi sulla storia con Gabriel Garko

Impossibile poi non parlare di Gabriel Garko, una storia nata a tavolino come già ha ammesso ma nella quale c’è stato tanto amore e rispetto. All’epoca però, prima dei social, con solo il cartaceo, “funzionava così”, ricorda, quando c’era da promuovere un lavoro o una fiction.

“Noi ci siamo amati, l’amore vero e sincero, con il massimo rispetto, con la lealtà”, afferma. Il discorso cade anche sulle storie Adua Del Vesco-Gabriel Garko e Adua Del Vesco-Massimiliano Morra. “Io e Gabriel vivevamo insieme, mangiavamo con le stelle posate. Loro no. Io mi ritengo davvero di essere stata la sua fidanzata”. 

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