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Sabato, 20 Aprile 2024
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Francesca Pascale, stoccata alla Chiesa per il Ddl Zan: "Pronta a sbattezzarmi"

L'ex compagna di Silvio Berlusconi in prima linea per l'approvazione della legge

La discussione al Senato sul Ddl Zan è rimandata a settembre. Nel frattempo il dibattito non si stiepidisce, anzi, gli animi pro e contro continuano a infiammarsi. In prima linea per l'approvazione della legge Francesca Pascale, che lancia l'ultima stilettata alla Chiesa, vero fronte duro della protesta. "Sono pronta a sbattezzarmi" dice in un'intervista a Repubblica, aggiungendo: "Resto credente, ma una Chiesa che discrimina gli omosessuali e che fa ingerenza politica sul Ddl Zan, mi ha deluso".

L'ex compagna di Silvio Berlusconi - da un anno, pare, legata alla cantante Paola Turci (anche se non hanno mai ufficializzato la loro storia) - si batte da tempo per i diritti Lgbt, un tema che secondo lei non dovrebbe avere casacche politiche: "Per me il Ddl Zan può e deve essere approvato così com'è - continua - Non capisco timori e argomenti utilizzati contro. Sono assurdi. Penso anzi che andrebbe approvato all'unanimità, senza distinzioni di partito. Come si possono avere colori politici sui diritti umani? Mi dispiace vedere lo scontro tra i partiti su un tema come l'omofobia: lo trovo degradante per la politica. E mi auguro, soprattutto se c'è un rinvio della discussione a settembre, che il Ddl Zan non diventi motivo di campagna elettorale sulla pelle delle persone e alle spalle della comunità Lgbt che aspetta una legge da decenni".

"Berlusconi è arrabbiato con me"

Dall'altra parte del fronte Silvio Berlusconi: "E' arrabbiato con me per la posizione sul Ddl Zan e perché vado ai Pride - confida Francesca Pascale - Mi chiede 'perché?'. Io gli rispondo: 'Perché ci credo'. Questa volta non sono d'accordo con lui e spero cambi idea". Come hanno fatto diversi esponenti di Forza Italia e buona parte dell'elettorato, conclude l'ex Lady B: "Almeno la metà dell'elettorato forzista la pensa come me, come Elio Vito, Stefania Prestigiacomo, Renata Polverini e gli altri che alla Camera hanno già votato a favore e come Barbara Masini che al Senato si appresta a farlo. Masini in aula ha fatto coming out. Però l'altra cosa che mi dispiace è che si pensi debbano votare pro Ddl Zan gli interessati, gli omosessuali. Questa è una legge che devono votare tutte le persone perbene. Mi dà amarezza una politica che non si assume la responsabilità neppure davanti alle aggressioni verso gli omosessuali". Manca ancora un mese e mezzo a settembre e gli scenari sono apertissimi. Intanto la discussione non va in vacanza. 

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