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Giovedì, 28 Marzo 2024
affari di famiglia

"Il nome Lilibet è stata una mossa di marketing": il retroscena su Harry, Meghan e la regina Elisabetta che porta pazienza

La royal watcher italiana Gilda Faleri commenta la scelta della coppia di omaggiare la nonna con il nome più intimo che la ricorda, dettaglio che fa discutere soprattutto alla luce dei recenti contrasti

È nata da appena una settimana Lilibet Diana Mountbatten e benché il suo visino resti ancora all’ombra dei riflettori, il suo nome è già roboante nel clamore mediatico che rischiara la fama dei genitori. I bookmakers ci avevano visto giusto scommettendo che Harry e Meghan avrebbero chiamato la loro secondogenita con il nomignolo usato da una ristrettissima cerchia famigliare per rivolgersi alla regina Elisabetta, ma qualche perplessità continuava a persistere soprattutto alla luce degli ultimi contrasti tra la coppia emancipata dai doveri reali e la monarchia inglese, solida nelle proprie centenarie consuetudini. Alla fine, però, a prevalere pare sia stato il legame affettivo e la piccola ricorderà per sempre la sua bisnonna nella musicalità di quel Lili evocante nobili origini, nonostante le accuse pubbliche del suo papà che ha confessato di aver abusato di alcol e droghe per colpa di una famiglia descritta come insensibile e le dichiarazioni della sua mamma rivelatrici di austeri pensieri di morte in un clima austero.

Della vicenda che fa restare al centro delle cronache la famiglia reale inglese da un lato e Harry e Meghan dall’altro, abbiamo parlato con Gilda Faleri, royal watcher italiana che sin da piccola coltiva una grande passione per le famiglie reali di cui racconta nel sito The Queeg. Sulla scelta di attribuire un nome tutt’altro che casuale alla loro seconda figlia nata a ridosso di quella che pareva una rottura definitiva solo marginalmente sanata dalla scomparsa di Filippo, Faleri ha le idee molto chiare: "Il nome è stata una bella mossa di marketing: se l’avessero chiamata – un nome a caso – Maria Gabriella, certo non avrebbe avuto la stessa risonanza mediatica in tutto il mondo. Dicono di voler restare fuori dai riflettori ma poi si fanno intervistare da Oprah Winfrey e chiamano la figlia Lilibet: un bel po’ contraddittorio il comportamento dei due", racconta nel corso di un colloquio che offre diversi spunti di riflessione sui rapporti attuali tra duchi ribelli e solida monarchia, parti di un continuo scambio generazionale che, se si scontra, è per far pace dopo.

Meghan e Harry hanno scelto di emanciparsi dalla famiglia reale, si sono trasferiti negli Stati Uniti, ma hanno continuato a rivolgerle accuse con le ormai arcinote dichiarazioni al vetriolo. Ora, però, battezzano la secondogenita con un nome che è un costante rimando alla Corona, Lilibet 'Lili' Diana Mountbatten-Windsor, che i bookmakers (e anche lei, nell’ultima intervista) avevano pronosticato come altamente probabile. Un modo per appianare i contrasti con la Corona?

Sicuramente è un segnale che fa capire come Harry e Meghan vogliano restare sempre in prima linea a livello mediatico. C’è una discrepanza enorme tra quello che fanno e quello che dicono, perché nella pratica si sono allontanati dalla famiglia reale trasferendosi anche negli Stati Uniti, ma poi a parole fanno capire che intendono restarci dentro. E per parole intendiamo anche, appunto, il nome dato alla bambina. Entrambi rilasciano interviste con dichiarazioni molto forti contro la famiglia reale; Harry prima racconta che l’educazione impartitagli dal padre – la stessa che lui stesso aveva ricevuto dai suoi genitori, suoi nonni – non era giusta per un bambino, ma poi chiama la figlia Lilibet, nome che ricorda proprio la nonna in un modo estremamente intimo, rimandando all’infanzia della regina Elisabetta e al modo di chiamare se stessa quando ancora non riusciva a pronunciare correttamente il suo nome per intero.  

Secondo lei c’è una strategia dietro a questo modo di fare?

Mi pare che il loro sia un po’ uno stile americano, proiettato al sensazionalismo. Chiamando la bambina con il nome con cui solo le persone più intime si rivolgono alla regina (per dire, anche il re di Spagna si rivolge a lei con il nome Lilibet, non è vero che l’unico a rivolgersi così alla sovrana era il marito, il principe Filippo) tentano di far capire che la famiglia è unita, così come vuole la regina. Poi però fanno in modo che quella stessa bambina che porta il nome della nonna non nasca nel Regno Unito.

A detta della Bbc che ha citato una fonte anonima interna a Buckingham Palace, la regina Elisabetta non sarebbe stata consultata preventivamente da Harry e Meghan circa la scelta di chiamare Lilibet la loro secondogenita e di non aver gradito "l’omaggio" una volta saputo. Alla diffusione della notizia la coppia ha diffidato l’emittente e ha intimato i media attraverso i loro legali di non rilanciare la notizia "falsa e diffamatoria", assicurando, al contrario, che la sovrana era stata informata prima della nascita della piccola. Secondo lei, è possibile che la regina sia stata davvero colta di sorpresa?

A me pare impossibile che non sia stata avvisata prima. Poi, per carità, ognuno può dare il nome che crede a suo figlio (io, per dire, Lilibet ho chiamato la mia cagnolina proprio in omaggio alla regina e ben prima della nascita della secondogenita di Harry…), ma qui parliamo della famiglia reale inglese. Di certo lui ha grande rispetto per la nonna dal punto di vista umano, affettivo. È verso l’istituzione che prova diffidenza. In pratica, è come se, dando il nome Lilibet e non Elizabeth, Harry abbia voluto cementare il suo rapporto con la nonna e, contestualmente, prendere ancor più le distanze dalla Corona. Elizabeth rappresenta l’istituzione, Lilibet è la nonna.

Intanto pare che Harry e Meghan abbiano presentato Lilibet alla bisnonna durante una lunga videochiamata, in attesa di incontrarsi, forse, il prossimo Natale.

La regina con Harry ha una pazienza infinita e con lui si sta adeguando a una mentalità moderna e per di più americana che è totalmente diversa da quella inglese e da quella europea. Nonna e nipote non hanno mai smesso di sentirsi, anche attraverso videochiamate, ed è molto probabile che anche in questa occasione lo abbiano fatto, presentando così la bambina.

Affiancare il nome della regina Elisabetta a quello della compianta Lady Diana è un dettaglio non trascurabile. La piccola sarà per sempre la personificazione del ricordo di due donne che nella vita pare non si siano poi così tanto amate. Simbolico tentativo di riappacificazione tra due figure femminili importantissime per nella vita di Harry?

Prima di Harry, lo ha fatto anche William chiamando la secondogenita Charlotte Elizabeth Diana, perché per entrambi restano due donne fondamentali nella loro vita. Diana aveva un grande rispetto per la regina, come persona e come istituzione. Secondo me, all’epoca, è stato più il gossip dell’epoca a creare una rivalità tra le due. Certo, la regina non approvava il tipo di vita e di comportamento di Diana, avevano temperamenti diversi e non si capivano proprio: più che essere nemiche, direi che parlavano due lingue diverse, ma comunque tra loro c’era rispetto.

Lilibet è nata negli Stati Uniti: quanto conta che la piccola abbia cittadinanza americana nella tradizione reale inglese?

È la prima volta che una discendente diretta della regina Elisabetta nasce fuori dal Regno Unito, dettaglio che però non è stato l’unico a stravolgere la tradizione. Basti pensare alla ritualità dell’uscita dalla clinica delle neomamme dopo i parti per ‘presentare’ i figli alla stampa che, nel caso di Meghan, anche stavolta è avvenuto. C’è sempre stato una sorta di accordo tra stampa e reali secondo cui i media non interferiscono troppo nella loro vita privata, ma poi negli eventi importanti si fa in modo che determinate testate presenzino, abbiano foto esclusive, comunicati ufficiali. È il cosiddetto Royal Rota che si propone di coprire tutti gli eventi legati alla monarchia britannica. Con Harry e Meghan ciò non è avvenuto già con la nascita del primogenito Archie: nessuna foto fuori dalla clinica, la presentazione alla stampa è avvenuta solo qualche giorno dopo al castello di Windsor. E ora che non sono più membri della famiglia reale dal punto di vista lavorativo non devono proprio più rendere conto di queste consuetudini: il comunicato della nascita della piccola è stato diramato a due giorni dalla nascita avvenuta in America, non in Gran Bretagna. Sicuramente è l’ennesimo colpo alla tradizione.

Colpo che però non pregiudica i rapporti tra Harry e la famiglia d’origine, considerando che pare tornerà nel Regno Unito in occasione della commemorazione dei 60 anni di Lady Diana che il 1° luglio avrebbe compiuto 60 anni.

Sì, sarà presentata una statua in suo onore a Kensington Garden ed Harry dovrebbe rientrare ma sempre senza Meghan, come già avvenuto per i funerali del principe Filippo quando ha potuto mancare perché incinta. Ora la scusa è che la piccola avrà poche settimane… Comunque entrambi sono stati invitati già per le celebrazioni dei 70 anni di regno della regina, a giugno 2022, e lì partirà il toto-scommesse sulla presenza di Meghan: tornerà nel Regno Unito o tra un anno ci sarà un’altra scusa per evitarlo?

Insomma, resiste l’idea che ci sia qualche strategia volta alla risonanza mediatica nel comportamento della coppia…

Direi di sì. Nei media stranieri si dice anche che ancor prima che venisse resa pubblica la notizia della nascita della loro figlia, quando ancora nessuno sapeva il nome della piccola, Harry e Meghan o comunque "qualcuno" abbia acquistato il dominio internet Lilibet Diana… E allora non si può dire che non sia una mossa studiata per far continuare a parlare di sé.

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