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Giovedì, 18 Aprile 2024
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La No Vax Heather Parisi: "Mia mamma vaccinata ad 85 anni. Io Free Vax"

La ballerina americana spiega che la madre Anita ha deciso di vaccinarsi col Moderna

"Io e la mia famiglia non faremo il vaccino". Così alcune settimane fa Heather Parisi prendeva posizione sul tema vaccini in tempi di emergenza sanitaria da coronavius, aprendo però alla 'libertà vaccinale'. Ed oggi la ballerina americana, da anni residente ad Hong Kong insieme al marito Umberto Maria Anzolin e ai figli Elizabeth e Dylan, torna sull'argomento raccontando il 'caso' della mamma Anita, che ad 85 anni ha deciso di vaccinarsi col Moderna. 

"Io, come sapete, sono contraria al vaccino - esordisce Parisi nell'ultimo post condiviso su Instagram - ma ho sempre rispettato il diritto di ciascuno di scegliere cosa sia meglio per la propria salute (a dispetto dei miei detrattori che mi etichettano NoVax, io sono FreeVax che è cosa diversa)". Poi spiega che la madre, che non vede da due anni ("Il viaggio annuale capitava proprio quando è iniziata la pandemia e ovviamente è saltato"), ha deciso di sottoporsi al vaccino. 

Perché Heather Parisi non dovrebbe parlare di vaccini

Heather racconta la reazione del corpo della mamma al vaccino, e le presunte dichiarazioni del medico sulla correlazione tra queste ultime e l'età della signora. Al momento la donna si trova a casa. "Il suo secondo jab - scrive Heather - è stato una settimana fa e da allora è iniziata una terribile odissea fatta di mille complicazioni di salute che l’hanno costretta prima a letto e poi all’ospedale. Ha il corpo semi immobilizzato, gonfiore agli arti superiori e inferiori, labbra gonfie e vertigini e, secondo il dottore, è a rischio embolia. Mia madre è irriconoscibile". 

"Al momento è a casa - conclude Parisi - ma se la situazione perdura ancora qualche giorno, il dottore ha detto che il ricovero sarà necessario di nuovo. Il dottore si è anche premurato di rassicurare che trattandosi di una donna anziana, 'c’era da aspettarselo e che l’età non aiuta'. Grazie dottore, ora dormo sonni più tranquilli". 

Heather Parisi contraria al vaccino (per sé e famiglia)

Nelle scorse settimane Parisi spiegava che le sue titubanze circa il vaccino erano dettate dal fatto che "è fuor di dubbio che si tratta di un vaccino sperimentale di cui non si hanno avuto modo di vedere gli effetti nel breve, nel medio e nel lungo periodo". Domande che trovavano una risposta nelle parole del ricercatore Mirko Celii, che sul suo profilo Facebook ha spiegato come ci siano delle ragioni precise a proposito del perché si è arrivati al vaccino in così breve tempo.

In primo luogo, spiegava Celii, la tecnologia si evolve e "questo ovviamente ha velocizzato anche la realizzazione dei vaccini a RNA, che sono molecole facilissime da produrre in grandissima quantità". In secondo luogo "non siamo partiti da zero". "Questo virus era molto simile al virus della SARS, si è quindi potuto sfruttare il lavoro che era stato iniziato per un vaccino per la SARS che per fortuna non è mai servito. Il giorno che è stato pubblicato il genoma, il 10 gennaio, sapevamo già dove andare a parare, ovvero sulla proteina Spike". Infine, bisogna considerare che "i tempi di sperimentazione dei trial sono inversamente proporzionali ai tempi di diffusione dei virus".

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